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Recensioni

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Killer Joe: quando il teatro pulp di Letts diventa kitsch rincorrendo la Tv

La recensione dello spettacolo in scena al Teatro Vascello fino al 25 aprile Se qualcosa di Grotowski ci rimane, indelebilmente a sintesi di un immenso lavoro sulla teoria e pratica del teatro, oltre all'indiscutibile studio sull'attore, quest'essenza potrebbe essere proprio nell'incapacità del medium teatrale di competere con il cinema e la televisione. In questo senso per Grotowski, e  naturalmente è ciò che vale per tutti gli assertori di un teatro artistico, la pratica scenica deve trovare una sua autenticità in un linguaggio altro che non ricalchi i "modi" di media onnivori e campioni di realismo.

E' questo uno dei problemi che subito saltano agli occhi vedendo uno spettacolo come Killer Joe, in scena al Teatro Vascello fino al 25 aprile, sia chiaro fin dall'inizio il pubblico non manca, nella replica alla quale ho assistito si sfiorava il sold-out, ma non può essere solo questo il metro di giudizio, sarebbe troppo facile...

U Tingiutu. Aiace di Calabria di Scena Verticale

La recensione dello spettacolo di Scena Verticale in programmazione il 1 e 2 aprile al Teatro Sybaris di Castrovillari. Aiace. Il nome dell’eroe. Per le rive dell’impero acheo il suo viaggio, simbolo di un destino che si fa sull’uomo, sul suo divenire e infine, morire. Aiace è paradigma della resistenza asfittica e pur necessaria dell’uomo al destino...

Tappa: Gli Omini dal progetto socio-umanistico all’emozione del teatro umano

Se qualcuno provasse ad analizzare questo lavoro de Gli Omini a posteriori, in maniera distaccata come avviene per la maggior parte delle recensioni, ne risulterebbe uno sforzo critico parziale e in ogni caso superficiale. Non basterebbe ad esempio raccontare il primo monologo di Riccardo Goretti nel quale descrive la divisione in zone di Tor Bella Monaca, le famose “R”, sul palco il nastro isolante disegna la geografia, Luca Zacchini mi aveva rivelato che il nastro lo volevano fosforescente, dovevamo comprarlo insieme, ma poi l'abbiamo dimenticato...

Brugole di Lisa Nur Sultan: assemblaggio senza istruzioni di una generazione

La recensione dello spettacolo visto a Inequilibrioesploso, la rassegna primaverile al Castello Pasquini. L’intero spettacolo ha il pregio di correre via facilmente con una leggerezza davvero incisiva, che tuttavia non perde mai in eleganza e mai cede alla trivialità; l’uso della scena a fini drammaturgici è però forse il dato che più colpisce, dove si nota maggiormente la compromissione delle intelligenze, di una qualità troppo spesso in disarmo come la fantasia, di nuove e sempre dense soluzioni...

Amleto: il Teatro del Carretto lo costruisce come un incubo misterioso

In scena oggi al Festival Castel dei Mondi di Andria Amleto del Teatro del Carretto, di cui riproponiamo la nostra recensione. Testo molto rischioso l'Amleto, per qualunque compagnia: è una trappola per i registi che cercano di creare una macchina tragica senza eguali, ed è una trappola per gli attori

Furie de sanghe: giovani e vecchi tra evoluzione e arcaismo

In scena oggi al Festival Castel dei Mondi di Andria Furie de Sanghe di Fibre Parallele, di cui riproponiamo la nostra recensione. Quando Ray Bradbury pensò di coronare la parabola nata con L’estate incantata cinquant’anni prima con un’altra Estate, cui dire Addio, aveva in cuore di costruire una storia legata alla lotta fra i giovani e i vecchi...

La notte poco prima della foresta: Santamaria e Puerta Lopez non convincono, anzi annoiano

La recensione dello spettacolo in scena al Piccolo Teatro Eliseo di Roma e poi all' Elfo Puccini di Milano Lo spettacolo al quale assistiamo non decolla, Santamaria rimane appeso a una cantilena fatta sì e no di tre note, ripete per tutta la durata dello spettacolo le stesse pause, i medesimi ritmi e respiri...

Incubi del Teatro delle Apparizioni

Gli incubi sono sogni al contrario. Sono presenze oscure di una notte da rendere meno buia. La notte è una cellula che accoglie a distogliere, chiama nel suo tessuto come in un sentiero fra i rami degli alberi, come quei fumetti di rami ondulanti che sembrano tante mani ad afferrare, così l’incubo si prende i sentieri della notte, dall’alto come mani ossute e grinzose. Dietro questo sentimento, gli Incubi. L’età dell’incertezza di Fabrizio Pallara, regista del Teatro delle Apparizioni, in scena per le presenze di ottimo effetto di Paola Calogero, Valerio Malorni, Maria Zamponi...

L’Antigone dei Motus: nel fuoco della ribellione

La recensione dello spettacolo portato dal gruppo di Rimini all'Angelo Mai L'Antigone nel suo mito racchiude un'analisi deflagrante delle dinamiche che sono alla base dell'eterno contrasto tra la morale umana e la ragion di stato, la prima rappresentata dalle nuove generazioni, la seconda da coloro che non essendo più giovani non possono far altro che difendere il proprio potere usando la legge come arma di sopruso, utile per far tacere le ribellioni del pensiero e dei popoli. E allora in questo non-luogo che è il capannone dell'Angelo Mai, abbandonato dall'umanità pragmatica e diventato luogo dell'arte che immagina, pensa e rappresenta, il salto nella realtà dolorosa e recente è inevitabile. La felpa più grande di due o tre taglie dell'inizio lascia il posto a una tuta grigia, in testa un casco, L'Eteocle della Calderoni si prepara alla battaglia. "Vergogna, assassini" urla Benno/Polinice al megafono...

Su Angelica di Andrea Cosentino: se la realtà riprodotta è di per sé stessa mistificazione

Il realismo si copia, ma la realtà si produce”. La poetica di Andrea Cosentino è espressa da queste parole, tratte dal testo di Angelica, con una straordinaria efficacia: la realtà riprodotta è di per sé stessa mistificazione, è ricerca di senso oltre il senso intimo, senso tradotto potrei dire, è il tentativo di far coesistere atto e potenza, nel momento in cui il pensiero si fa azione, la realtà si vivifica a del tutto nuova esistenza...

Diario Vertigine: a spasso per l’Auditorium

Il diario della prima edizione del festival ideato da Giorgio Barberio Corsetti.
All'interno il racconto delle tre giornate seguite da Simone Nebbia

Babilonia Teatri conquista Vertigine con il suo Made in Italy

A volte la prevedibilità è figlia di un pregio. Terminato il festival Vertigine con la vittoria di Babilonia Teatri e il loro funambolico Made in Italy. Se parlo di prevedibilità è per la forza straordinaria del loro progetto, onestamente quello che poteva, già a prima vista, riscuotere maggior successo da una giuria internazionale...

Una pioggia di sole, sul terzo giorno di Vertigine

L'ultima giornata del festival nelle appassionate parole di Simone Nebbia Pare che il teatro italiano, per alcuni, si sia fermato al Triveneto, una volta era in Emilia Romagna, di sicuro da Milano non s’è mai mosso. E che siamo nell’impero asburgico? Oggi la Sissi di turno sarebbe andata sposa a Franco Quadri, nella splendida cornice di Dro…

Vertigine atto secondo. Tributo alla varietà dei linguaggi

Il racconto della seconda giornata del festival in corso all'Auditorium Parco della Musica di Roma a cura di Simone Nebbia Vertigine. Atto secondo. La varietà dei linguaggi. Uno dei temi fondanti di questo festival si va definendo proprio questo: l’allargamento non solo teorico ai più profondi margini dell’espressività. La seconda giornata di Vertigine ha aperto, agli occhi di tutti, proprio il suo cardine ed elemento costitutivo...

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Foresto di Babilonia. Un sorprendente Koltès tra dialetto e LIS

Recensione. Babilonia Teatri ha debuttato a Pergine Festival con Foresto, da La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès. Andrà in scena anche...