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Mercuzio secondo Punzo. A Volterra il teatro non vuole morire

C'era un tempo in cui il teatro era comunità, spirito di massa, termine plurale e collettivo. Attorno al fatto spettacolare resisteva un'aura magica, lo spettatore si installava nel cerchio di un rituale, prendeva parte a qualcosa di istantaneo e ciclico allo stesso tempo. Il teatro contemporaneo, quello che in queste pagine raccontiamo, sta vivendo un momento di bulimia...

Kilowatt 2011: il laboratorio della crescita culturale per uno spettatore attivo

Pioggia e nuvole cupe d'un autunno troppo in fretta sulla Valtiberina, pioggia su Sansepolcro che la gente di qua chiama soltanto Borgo, pioggia dovunque ma non sul Kilowatt Festival 2011, che per questa edizione si mette le scarpe pesanti e dalle intemperie, come dalle difficoltà economiche degli ormai soliti tagli al finanziamento, non si lascia che vagamente inumidire...

La vita umana è una lotteria scaduta: Grattati e vinci dei Quotidiana.com

Chi gestisce le risorse dello spettacolo dal vivo, incline ad avvicinarlo più a un intrattenimento di stampo televisivo che a una forma d'arte, lo ha ridotto all'effimero dell'happening. Nel frattempo ci sono compagnie che invece stanno lavorando in direzione ostinata e contraria, salvando l'evoluzione artistica personale e seguendo una maturazione di forma...

Frankenstein Project: Mundruczo e i suoi mostri mediatici

Se si digita Kornél Mundruczo sui maggiori motori di ricerca i risultati a proposito di questo regista ungherese riguardano soprattutto il cinema. Se poi nella stessa stringa si aggiungono le parole Frankenstein Project non c'è quasi più possibilità di rimanere dentro al teatro, ché questa pièce del 2007 stata trasformata, dallo stesso Mundruczo, in un lungometraggio...

Cronache da Lari 2011: un castello avvolge il silenzio, un paese si fa teatro

Sembra un quadro di De Chirico. Questa frase non l'ha pronunciata un grande filosofo poeta intellettuale, ammirando gli angoli ondulati e vertiginosi, la forma scoscesa dei bastioni che tengono su il castello di Lari, ma il giovane oste dai capelli lunghi che lo guarda ogni giorno ergersi al centro della piazza in cima, proprio di fronte al suo Violino Rosso, lo guarda avvolgere...

L’Eresia della non-scuola di Martinelli a Santarcangelo 41

Non è un caso se il nome arrivò anni dopo ad opera di Cristina Ventrucci, una delle tre figure (insieme a Silvia Bottiroli e Rodolfo Sacchettini) del comitato critico-organizzativo del Festival di Santarcangelo dal 2009.

E non è un caso neanche che ormai tre anni fa in “La comunità irreparabile. Coro centrifugo e altre amenità asinine”(in Suburbia, Ubulibri) la Ventrucci scriveva: "La non-scuola, con la sua folla di ragazzini "fotografati"...

Ecco la Generazione Scenario 2011

Generazione Scenario 2011: quattro progetti di spettacolo capaci di intrecciare generi e linguaggi, facendosi carico con ironia di una dimensione necessariamente politica che il teatro di questi anni ha voluto assumere. Non importa se è poesia o danza, se si recita in versi tradizionali o se si strizza l'occhio alla cultura hip-hop... [continua la lettura su Il Tamburo di Kattrin]

Motel. Tra sogno e corpo nella trilogia del Gruppo Nanou

Dopo due anni di lavoro, il progetto Motel [faccende personali] del Gruppo Nanou lascia entrare finalmente la luce in tutte e tre le stanze, offrendo agli occhi del pubblico tutte le tappe di un viaggio complesso, critico, spesso. Un viaggio, sì, qualcosa che per ciascuno vive a proprio modo, sulla propria pelle. Ciò che accade in ciascuna delle tre stanze nasconde un senso piccolo e sottile, un cuore che le luci, gli oggetti, il movimento dei performer...

Diario del primo week-end a Santarcangelo 41 – “Gioia e Rivoluzione”

In tanti per le strade e nei locali occasionalmente adibiti a scene, nella piccola città di Santarcangelo, tanto pubblico venuto da fuori, molto pubblico locale, tanti stagisti, tanti volontari ed il solito entusiasmo: la consapevolezza tangibile di far parte di un progetto condiviso e di grande qualità artistica. Camminare per le stradine della vecchia cittadina romagnola, che per due settimane si trasforma nel centro propulsore della scena contemporanea...

Dalla scienza in teatro e ritorno: l’Homo ridens del Teatro Sotterraneo

In un gioco di malleabilità e concrezione della materia muove la sua creazione il Teatro Sotterraneo e attiva l'indagine testimoniale, misurabile, in un panorama teatrale che annuncia le sue sicurezze su basi tutt'altro che solide, ai fine di interrogarsi sulle mosse e le pose dell'Homo ridens, versione Castiglioncello. La loro indagine è sulla ricettività, sull'ipocrisia delle seconde scelte che si affrettano a diventare prime...

La palestra: Veronica Cruciani mette in scena la cronaca tragica di Giorgio Scianna

Fate incontrare un romanziere, Giorgio Scianna (Fai di te la notte, 2007 e Diciotto secondi prima dell'alba, 2010), con una tematica attualissima in tempi di sovraccarico sessuale come i nostri, fategliela pensare per il teatro. Fate sì che i personaggi si trovino a dover fuggire dalla mente dell'autore per agire sulla scena avendo dunque come strumento principale il dialogo, imponendosi così di vestire quegli abiti da dramma borghese...

Angeli caduti, uomini in superficie: un ex manicomio diventa centro culturale

Ex Lavanderia. Niente fa pensare che si tratti di un un teatro, o almeno un luogo delle arti. E invece il solo dire “ex” fa già pensare a un prima – momento in cui a parola corrisponde il significato più coerente – e a un dopo, in cui ogni cosa sa acquistare un significato traslato e anche una lavanderia, può diventare un centro di resistenza culturale. Così è all'ex (anche qui e per fortuna) Manicomio di Roma S. Maria della Pietà...

L’estetica del buio profondo: Psicosi delle 4.48 di Sarah Kane per Nerval Teatro

Si misura Nerval Teatro con uno dei testi più difficili da portare in scena, un tono classico da tragedia in una scrittura contemporanea, una vertigine che penetra fino all'esistenza biografica dell'autrice, morta suicida – come lei stessa previde e promise – poco dopo averlo scritto. Il disordine mentale e la depressione del testo come dell'autrice, tuttavia, che proprio la promessa del suicidio afferma alle ore 4.48, riesce a non penetrare...

Avamposti di resistenza nell’epoca delle videolottery. Cronache dall’ex Cinema Palazzo – sala Vittorio Arrigoni

«Dobbiamo resistere fino in fondo e dobbiamo resistere sempre». Queste non sono le parole di una vittima di qualche regime sperduto nel sud del mondo, l'occasione in cui sono state pronunciate non è quella di un' occupazione militare, non sono uscite dalla bocca di un giovane ed eroico partigiano col moschetto in spalla e il fazzoletto rosso al collo. Questa frase, certo volutamente ricca di rimandi all'antifascismo che fu...

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