IDEE

Quinto giorno a Valle: la sfida nazionale di un teatro – non ancora – romano

Squilla, squilla il telefono di un'occupazione. Fin da ieri uno strano cortocircuito s'è insinuato nelle reti telefoniche: al mattino e in diversi momenti, da Andria Michele Sinisi prima, Michele Santeramo poi, entrambi di Teatro Minimo, per far sentire la propria voce m'hanno chiamato per ribadire l'importanza della cronaca per chi è lontano dall'accadere, dopo un paio d'ore torna a vibrare il telefono e la voce è quella di Ermanna Montanari, attrice e co-fondatrice del Teatro delle Albe, quest'anno direttrice del Festival di Santarcangelo, che ribadisce – ma a me – la sua adesione: tante telefonate per dire una cosa soltanto, dal nord al sud, si sta facendo qualcosa di straordinariamente importante su scala nazionale, perché tale il Teatro Valle è sempre stato: il teatro nazionale della città. Proprio ieri listavo a lutto il mio articolo tricolore...

Quarto giorno al Valle: Babele studia le lingue, ma il potere ne parla una soltanto…

Il giorno della chiarezza. Ieri mi trovavo a ragionare attorno a questa occupazione del Teatro Valle, al suo quarto giorno, chiedendo a voce alta che prima di tutto si parlasse del Valle, il cui destino appare sempre di più come un ago della bilancia di straordinaria efficacia, come gli stessi occupanti dichiarano fin dall'inizio. Finalmente l'assemblea di ieri venerdì si è svolta ricercando proprio un ponte di raccordo fra la protesta e l'opportunità propositiva che ne segue. Ma ancor di più l'assemblea ha finalmente sgomberato il campo da un fraintendimento colossale: il confine fra gestione e autogestione. È stato cioè puntualizzato con forza che gli obiettivi erano e sono quelli di discutere progetto artistico e copertura economica per affrontarlo...

Terzo giorno a Babele: il Valle occupato si occupi di tutto, ma prima si occupi del Valle

Questa riunione si è aperta in nome delle rimostranze a proposito di welfare, di diritti, contributi, giornate lavorative, di riconoscimento categoriale per i lavoratori dello spettacolo; ognuno ha portato le proprie informazioni e le proprie esperienze associative, sindacali, di lotta generica collettiva e individuale, qualcuno si è spinto a proposte concrete di rinnovamento etico del proprio lavoro in un ambito decisamente vituperato, tenuto in uno stato normativo che fa riferimento ad altre categorie di lavoratori, non conciliabili con le esigenze e le modalità di questa particolare categoria.

Teatro Valle occupato: seconda giornata sulla Torre di Babele

In questo secondo giorno di occupazione del Teatro Valle, durante l'assemblea (che si ripeterà oggi dalle 16) le diverse anime cercano una conciliazione molto difficile: teatranti, cineasti, artisti visivi, scrittori, musicisti, ognuno racconta il suo e quasi nessuno compone una proposta di ordinamento oggettivo, ognuno il suo particolare, tutti si affannano a dichiarare il sovvertimento della categoria generalista, riaffermando invece subito dopo l'orgoglio di categoria. La propria. Intanto arriva in diretta la notizia che il Comune di Roma (che lo darà al Teatro di Roma) gestirà per un anno il Valle in attesa di un bando (rivolto al pubblico o al privato? Questa è la domanda).

Scroscia l’applauso per gli occupanti: il Valle in festa ma cerca subito proposte concrete

Piove. Piove dentro il Teatro Valle. O è questa la sensazione a sentire lo scroscio dell'applauso che saluta l'avvio della conferenza stampa delle ore 14: un gruppo che non si identifica, che non cerca rappresentanze e ne fugge un dialogo che reputa interrotto, denominato soltanto Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, dopo aver occupato lo storico stabile romano, ha dato vita all'iniziativa che ancora adesso, mentre sto scrivendo, è viva e sta per organizzare la sua prima serata occupata. Il dato più importante della conferenza è l'assenza di contenuti, là dove dovesse apparire un disvalore, ha invece il pregio di rimandare ogni discussione ideativa all'assemblea chiamata per le 16, soltanto lasciando questo spazio al respiro finalmente quieto di chi ha compiuto l'azione e di fronte alla stampa se ne difende l'incidenza.

Occupato questa mattina il Teatro Valle! Conferenza stampa alle ore 14

Era nell'aria da giorni, questa mattina alle 10 in punto un gruppo auto-organizzato di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, ha occupato lo stabile del Teatro Valle. Il gruppo non si firma per testimoniare la mancanza di un organo che rappresenti i tanti lavoratori attorno allo spettacolo, sia in ambito artistico che tecnico, e chiede la partecipazione dell'intero movimento delle arti di questa città alle discussioni sulla destinazione dello stesso teatro (presumibilmente in quota al Teatro di Roma del nuovo direttore Gabriele Lavia), che ha concluso la sua ultima stagione assieme alla grande avventura del soppresso ETI, attraverso una commissione che ne difenda il suo carattere storico e la sua vocazione al teatro d'arte. Il movimento è condiviso inoltre da musicisti, artisti contemporanei, scrittori, buona parte del panorama culturale ha firmato e sottoscritto l'appello per questa azione che ha portato i manifestanti nella sala in questi anni ricca di tanti e straordinari spettacoli.

Progetto Maestri Teatro San Martino 9-12 maggio 2011

Con l’entusiasmo del successo della scorsa edizione, febbraio 2010 con Peter Stein, Chiara Guidi, Romeo Castellucci e Luca Ronconi, siamo orgogliosi di programmare quest’anno altri quattro nuovi appuntamenti...

A Pre-Visioni arriva Situazione Critica – comunicato stampa

Al Festival Previsioni di Genova arriva Situazione Critica, un progetto che unisce giovani critici di teatro intorno allo scopo di ridurre le distanze tra artisti e spettatori attraverso un lavoro strettamente legato al territorio. Incontri pubblici con gli artisti, interviste, articoli di critica e approfondimento pubblicati sulle webzine iltamburodikattrin.com e teatroecritica.net accompagneranno la rassegna ligure offrendo continui spunti di riflessione. Contemporaneamente l’esperienza del Festival sarà colta come occasione per andare a comporre un dossier sulle modalità e gli sviluppi della rassegna stessa, fra creazione artistica e rapporto con gli spettatori...

Cultura bene comune? Il presente e il futuro per la cultura nell’area metropolitana di Roma e nel territorio della Regione Lazio – Teatro India

Riceviamo e pubblichiamo: Il presente e il futuro per la cultura nell’area metropolitana di Roma e nel territorio della Regione Laziomercoledì 20 aprile 2011, ore 16.30 TEATRO INDIA Lungotevere Vittorio Gassman 1 (già lungotevere dei Papareschi), Roma Mercoledì 20 aprile alle 16.30 al Teatro India di Roma operatori culturali, artisti, rappresentanti di strutture produttive e spazi culturali si confronteranno con le istituzioni in un incontro pubblico intitolato “Cultura bene comune?

Napoli Teatro Festival 2011. Dalla chiusura al bando del Fringe. Rimarrà tutto uguale?

Come è possibile che un festival come quello di Napoli, ovvero una macchina gigantesca per sforzo produttivo e organizzativo, venga dato per spacciato e un attimo dopo trovi invece quelle forze ormai perdute per rimettere la palla in campo e giocare un'altra partita? Miracoli della politica nostrana direte voi ed avete ragione... All'interno il link al bando in scadenza il 9 maggio

Programma incontri ArgoTmentando 2011

Programma incontri ArgoTmentando 2011

La penna e il coltello: il testamento di Franco Quadri

Questo non è un necrologio, né un elogio postumo. È il desiderio di conoscere qualcuno, passando per la propria scrittura, rammendare attraverso di essa i filamenti che compongono un volto, un pensiero, l'azione di un uomo appena andato via. Di Franco Quadri – morto due giorni fa – non voglio rintracciare un ricordo personale di contatto o il suo contrario, voglio ricordare...

Il reintegro del FUS: viaggi e miraggi della Tribù dei Piedi Nudi

Dopo le ventilate proteste dell'ambiente culturale, il Governo reintegra il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) - destinato ai pochi che ne usufruivano già negli anni precedenti e non certo all'attività indipendente, nè agli Enti che le permettevano di esistere - ma aggravando le accise sulla benzina (già ampiamente ingiustificate e alle stelle). Ma appena riottenuto il maltolto, lo sciopero previsto per il 25 marzo è stato revocato così come tutte le proteste collaterali, lasciando il passo a manifestazioni di tripudio e lampi di gioia. Ma è davvero questa la felicità? C'era una volta una piccola tribù, nel folto della foresta boscosa, dove gli uomini vivevano felici nelle loro capanne, mangiando del loro pane e bevendo del loro vino. Un bel giorno, un piccolo gruppetto di saggi, decise che era il momento di stabilire un ordine più grande, che fosse produttivo e facesse crescere sempre di più, i guadagni della piccola tribù...

Il teatro ha chiesto spazio, ora è tempo di pretenderlo

sabato 12 marzo 2011 questa rivista ha chiamato ad incontrarsi gli spazi romani per intervenire e conoscersi, ma anche per entrare a contatto con realtà non precisamente legate al panorama indipendente, ma direttamente connesse alla gestione della città, per capire quanta sia la lontananza dei percorsi, quanta la condivisione; l'intervento dei piccoli spazi privati e sociali al fianco dello Stabile Teatro di Roma, nella persona del suo nuovo presidente Franco Scaglia, dell'AGIS di Pietro Longhi, della Fondazione Romaeuropa con Stefania Logiudice, come tanti altri, è stato un passo decisivo verso la grande scommessa di un rinnovato dialogo. La sorpresa di un incontro così acceso ha posto sullo stesso piano, agli stessi tavoli, persone in rappresentanza di diversi settori economicamente e strutturalmente differenti, ha lasciato accadere quanto voleva e poteva accadere, ha registrato proposte concrete che superassero il malcontento e la delusione...

ULTIMI ARTICOLI

Laura Curino. Un teatro di ispirazione, per e con il pubblico

A Genova è da poco passato lo spettacolo Alfonsina Alfonsina, con la regia di Consuelo Barilari e il testo di Andrea Nicolini. Abbiamo intervistato...

 | Cordelia | dicembre 2024