IDEE

Premio Le Maschere del Teatro Italiano, vincono Vetrano e Randisi

Il Premio Le Maschere del teatro italiano, organizzato dal Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con l'Agis, è andato a I giganti della montagna, regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Migliore attrice è invece risultata Mariangela Melato per lo spettacolo Nora alla prova. Preiati anche Pagliai, Dini e Sepe.

A Castel dei Mondi si pensa al futuro dei Festival

Mentre le borse mondiali subiscono variazioni febbrili, il nostro governo vacilla e la manovra finanziaria viene continuamente ritoccata, impossibile non chiedersi quale futuro avranno la cultura e quei tanti Festival pullulanti nell'estate italiana. Sicuramente sempre più precario e stressante: ci si augura soprattutto che ci sia quel domani.

L’anno che verrà. Riflessioni semiserie di fine estate

Sono poche le settimane rimaste prima che tutta la giostra – un poco eccitante un poco amara – di questo nostro teatro ricominci a girare. E sono molti, invece, i mesi passati da quando qualcosa, indubbiamente, ha cominciato ad accadere. Certe sonnolenze si sono scosse, altre si sono confermate, eppure intorno a queste ultime si è confermato anche un sentimento di rigetto...

Verso l’eutanasia della cultura pubblica: la rinuncia di C.O.R.E. ai finanziamenti

La Regione Lazio promuove il fiore all'occhiello del proprio mandato culturale. Sono parole che potete trovare andando sul sito internet dell'istituzione regionale. Diciamolo francamente, è stato uno dei progetti concettualmente più interessanti degli ultimi anni: la messa a bando dei finanziamenti che associazioni culturali già operanti su territori "di frontiera".

Del Magna Graecia Teatro Festival – Lettera aperta al Presidente e all’Assessore alla Cultura della Regione Calabria

Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera aperta al Presidente e all’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Per il terzo anno consecutivo si consuma di nuovo in questi giorni la GRANDE VERGOGNA del cosiddetto Magna Graecia Teatro Festival!...

Kilowatt 2011: il laboratorio della crescita culturale per uno spettatore attivo

Pioggia e nuvole cupe d'un autunno troppo in fretta sulla Valtiberina, pioggia su Sansepolcro che la gente di qua chiama soltanto Borgo, pioggia dovunque ma non sul Kilowatt Festival 2011, che per questa edizione si mette le scarpe pesanti e dalle intemperie, come dalle difficoltà economiche degli ormai soliti tagli al finanziamento, non si lascia che vagamente inumidire...

Al Teatro Valle il Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea

L’ultima assemblea al Valle Occupato, quella del 19 Luglio, ha ospitato i portavoce del C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea), composto da strutture, compagnie, festival, teatri, artisti e operatori. Il coordinamento si fonda a Bassano nel Settembre 2010 e ha come presidente Luca Ricci ed Elena Lamberti come coordinatrice nazionale...

Avamposti di resistenza nell’epoca delle videolottery. Cronache dall’ex Cinema Palazzo – sala Vittorio Arrigoni

«Dobbiamo resistere fino in fondo e dobbiamo resistere sempre». Queste non sono le parole di una vittima di qualche regime sperduto nel sud del mondo, l'occasione in cui sono state pronunciate non è quella di un' occupazione militare, non sono uscite dalla bocca di un giovane ed eroico partigiano col moschetto in spalla e il fazzoletto rosso al collo. Questa frase, certo volutamente ricca di rimandi all'antifascismo che fu...

Al Quirinale la proposta Per il Nuovo Teatro Valle, ma esistono ancora i Beni Culturali?

Ieri al Teatro Valle Occupato c'è stata conferenza stampa chiamata dall'interno, in reazione ai nuovi sviluppi che hanno definito l'impegno economico del Comune di Roma, in raccordo con le opposizioni, per stanziare 1 200 000 euro di copertura finanziaria in relazione all'anno di gestione cui è chiamato il Teatro di Roma...

“Non entrare in Olanda”. La lotta senza vincitori di chi vuole la cultura in Europa

Come preannunciato già dall'insediamento, nell'autunno 2010 del governo liberale, un consistente taglio governativo si abbatte sull'Olanda. Diversi autorevoli esponenti del teatro e della danza internazionale danno il via a una protesta contro il governo, la cui politica di “alleggerimento” avrà effetto soprattutto ai danni delle arti performative...

Pubblico e privato di uno Stato Nazionale: la ripartizione dei chicchi di riso

C'era un volta lo Stato Nazionale, bene comune dei cittadini di un paese. Questo Stato era detto pubblico, un organo di gestione delle spese per il mantenimento di tutti i cittadini, che in cambio nello Stato lasciavano i soldi per tenerlo in piedi, eleggendo per questo i suoi rappresentanti. Tutto cambia con l'inserimento della cultura che è pubblica in una rete di gestione privata. Qui, dunque, sorge l'emergenza della cultura...

Con Lavia e Cutaia per un modello di gestione del Valle: ma è con loro che si deve parlare?

Nelle stanze della Torre di Babele, dove le lingue si confondono e la discordia si fa sovrana, quando si entra da fuori se ne resta contagiati. Non tanto perché la discordia non sia produttiva, quanto perché la confusione è generatrice di consenso e dissenso, smettendo di focalizzare gli obiettivi principali e ineludibili. All'ingresso di Ninni Cutaia – ex direttore generale dell'ETI – e di Gabriele Lavia direttore del Teatro di Roma, la platea brulica di lingue anche già morte e sepolte e inizia a raffinare la sua percezione dell'evento che sta per iniziare: la grande assemblea pubblica per un'idea di gestione del Teatro Valle. L'introduzione dell'assemblea indica i punti programmatici dei modelli di gestione che la stessa assemblea ha iniziato a focalizzare...

Una Repubblica fondata sulla conoscenza: Stati Generali della cultura al Valle occupato

Quando si sente parlare di Stati Generali c'è sempre un ombroso velo di diffidenza, connesso al desiderio di partecipare che è in parte attiva urgenza e in altra parte quella spinta passiva di soltanto didascalizzare un'inclinazione. Questi Stati Generali della Cultura, chiamati gridati urlati al Valle Occupato da tutti i germogli dell'arte che gravitano attorno a questa città capillare, si sono invece aperti con l'incisività ben augurante che spetta ad ogni riunione così partecipata, sviluppando i tre punti fondamentali apparsi ad inizio assemblea ed esplicati con precisione: politica culturale, con essa intendendo una rimodulazione del rapporto potere/cultura, oggi così degradato, poi l'organizzazione e quindi una scelta programmatica di azioni da fare, in ultimo la questione welfare, che attiene decisamente alla possibilità di rintracciare risorse per la cultura e la conoscenza da altri settori fin troppo agevolati.

Seconda settimana del Valle occupato: arriva Gabriele Lavia e torna Babele

Io non c'ero. Ma c'era un cronista come me. Mi ha chiamato all'una di notte, Graziano Graziani, per dirmi cos'era stato, poi s'è messo a scriverne per pubblicare il giorno successivo su Paese Sera. Cercava in me una sponda di credibilità a una modalità d'ingaggio che lo lasciava perplesso, cercava di dirsi dicendomi dell'ingresso di Gabriele Lavia al Valle occupato, dei fischi che sottolineavano le sue parole, di quella che sentiva una certa mancanza di rispetto per l'uomo, incapaci di scinderlo dal ruolo. Lo sconcerto e la frustrazione nascono in chi segue e osserva per la mancanza di una comprensibilità piana degli eventi, ma anche per un curioso andirivieni di intenti che lascia il cronista ora al fianco di chi pone in atto l'azione, ora nel canto di testimonianza che illumina gli accecamenti.

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Laura Curino. Un teatro di ispirazione, per e con il pubblico

A Genova è da poco passato lo spettacolo Alfonsina Alfonsina, con la regia di Consuelo Barilari e il testo di Andrea Nicolini. Abbiamo intervistato...

 | Cordelia | dicembre 2024