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Recensioni

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Synagosyty: Aram Kian si racconta con la regia di Gabriele Vacis

Aram Kian in scena è trascinante, sa creare immagini e un piccolo mondo davanti agli occhi di chi ascolta, e da fermo raggiunge ogni angolo del suo microcosmo: io cammino con lui nel freddo di Sinago, con lui vado a scuola, con gli amici, all’università, gli cammino accanto e non è pregio di molti saper tirare in una storia con tanta facilità. Il testo ha un ottimo ritmo, non lascia mai passare spifferi, in questo la regia di Vacis si conferma particolarmente sapiente nel gestire una narrazione, davvero il suo campo più consono. È poi uno spettacolo anche divertente, che lascia al sorriso un fondo amaro, e che non lesina in immagini e caratterizzazione.

Libera nos: al Valle un omaggio per i vent’anni dello spettacolo

La coesione col testo lo rende uno dei più adatti ad agire sulla narrazione, il lavoro sulla lingua, sulla caratterizzazione, per quanto ormai non proprio sorprendente ne segna i tratti distintivi con una certa potenza. Artuso e Balasso una coppia classica, il lungo un po’ tocco e il bassetto furbo, ma creano un tessuto di strade, colline, case, coltivi, osterie, tale che manca soltanto il cartello con scritto “Benvenuti a Malo”

Orgy of Tolerance: il mondo secondo Jan Fabre

La recensione dell'ultimo lavoro dell'artista belga. E' stato due giorni a Roma, ora si sposterà l'8 novembre a Torino. Lo spettacolo annunciato da molti come l’ennesima prova della capacità dell’arte contemporanea di scandalizzare, è in realtà molto più ironico di quello che si potesse pensare, anche se come spesso succede nelle vere opere d’arte, alzando il velo dell’ironia la tristezza e l’amarezza della realtà sono tremende.

Festa di famiglia: da Pirandello, con l’aiuto di Camilleri, Mitipretese riflette su violenze e conflitti

La recensione del grande successo della compagnia Mitipretese. La particolarità della drammaturgia di Mitipretese/Camilleri sta, a mio avviso, nell'incompletezza del dramma stesso, ovvero nella capacità di raccontare la sofferenza senza uno sfogo drammatico, non vi sono uccisioni o addii, ma una tensione che riesce a scaturire solamente dai dialoghi, farciti di intelligente ironia e spezzati da canzonette anni '40. Rimane però un dubbio sul lavoro di Mitipretese... All'interno foto e date dello spettacolo.

Autobiografia della vergogna (Magick): Lucia Calamaro al Teatro India dal 10 al 15 novembre

Dopo il debutto nella stagione passata (nel progetto Oggi verso domani), quest'anno Autobiografia della vergogna (Magick) torna all'India dal 10 al 15 novembre. Nel titolo troviamo già gran parte della sinossi dello spettacolo, certo parliamo di un autobiografia, ma non delle più pure. La Calamaro racconta la propria storia facendoci entrare nei meandri di una memoria distorta.

My Arm: Accademia degli Artefatti con Tim Crouch

La recensione dello spettacolo con Matteo Angius e la regia di Fabrizio Arcuri. Il corpo, che non corrisponde. Così un giovane si trova rifluire su di sé e scegliere la spersonalizzazione, un nuovo senso al proprio esistere: chi sono io? Si domanda l’adolescente protagonista. Chi sono gli altri? Le persone che ricordo o questi oggetti con cui li rappresento?

La Buenos Aires di Spregelburd a Prospettiva 09

La recensione dello spettacolo visto durante la rassegna torinese In una Argentina rurale si sta svolgendo una commedia: una casa sfitta il cui proprietario è assente e ignaro, tre persone, per diverse motivazioni, si trovano a frodare l’agenzia immobiliare impossessandosi, senza clamori, di quell’appartamento. Ora, questo raddoppiamento è dovuto all’arrivo, dalla Gran Bretagna, di un giovane sperduto che non conosce la lingua spagnola, si intuisce abbia qualcosa che non vuole rivelare, ma poco importa agli abitanti del luogo: potrà restare, a patto che si renda utile alla causa. Così pian piano il giovane entra nei loro disegni, inizia a lavorare anche per loro, fa l’idraulico per il paese e tutti ne trovano giovamento.

Est Ovest: Cristina Comencini tra conflitti e misteri famigliari, con tante parole e poco teatro

La recensione dello spettacolo in scena fino al 1 di novembre al Teatro Eliseo di Roma. un dramma recitato da bravi attori (la Falk è perfetta come negarlo, Daniela Piperno fa un gran lavoro sul proprio personaggio) che si muove su un palco chiuso da una scenografia inutile (ancora intenta a spiegare al pubblico che quello è il soggiorno di una casa), con una regia talmente invisibile da risultare assente. All'interno anche il cast e le date della tournée.

Rewind: Tagliarini, Deflorian e l’inganno della memoria

La recensione dello spettacolo dedicato a Pina Bausch. E' stato in scena per due sere a Prospettiva 09. I due attori si parlano e, con di fronte uno schermo di computer, ripercorrono lo spettacolo con quella spassionata fiducia nel riavvolgimento, che presto svelano invece essere ingannevole. Tagliarini/Deflorian affrontano dunque, in dialogo, la scomparsa della realtà, mettono in discussione il ricordo laddove si fa memoria collettiva, ma c’è dietro la realtà una immagine retroflessa che forse, spero, sarà in grado di rinnovarla, donandole nuovo senso.

Il Made in Italy di Babilonia Teatri a Prospettiva 09

La recensione dell'ormai classico spettacolo di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, anche loro ospiti diella rassegna Torinese. All’inizio era una mela che pende sulla testa di due individui, sul loro godimento e sul desiderio di divenire; ecco già svelata la contraddizione delle promesse, mai mantenute. Con una voce atona, pianeggiante, come una ironica omelia raccontano questo disastro e tentano di portarne alla luce i contrasti, il groviglio fatto di tanti fili luminosi e colorati che si intreccia alle loro spalle. La struttura è giocata su un doppio filo narrativo che usano con estrema intelligenza, un buon ritmo che non scende mai nonostante la mancanza di accenti vocali, invece presentissimi sull’altro piano narrativo: gli stacchi in musica, l’azione scenica, non servono che a contrastare con puntuale scelta di tempo la serialità del testo.

Melò: al Teatro India un dramma silenzioso di Mirko Feliziani

La recensione dello spettacolo con Elena Borgogni, Beatrice Ciampaglia e Mirko Feliziani. Un modo di raccontare quasi sottovoce, delicatamente. Narrare un dramma lasciando fuori il sangue, la sofferenza, le grida, il dolore che inevitabilmente ne scaturirebbe, facendolo invece implodere in se stesso nel silenzio di una sala da pranzo.

Dialoghi e ragionamenti critici su “Framerate 0″ -3-

Cos'è Framerate 0? E' teatro' ? Con quale atteggiamento il pubblico deve porsi di fronte a un'arte che prende in prestito un fenomeno scientifico per esprimersi? I ragionamenti di Simone Nebbia, Andrea Pocosgnich e Matteo Antonaci, non recensioni, ma pensieri intorno alla concettualità emozionale di Santasangre. Dite la vostra su www.teatroecritica.net scrivendo un commento o mandando via mail un vostro ragionamento. All'interno le foto dello spettacolo e il link a una video intervista.

Dialoghi e ragionamenti critici su “Framerate 0” – SPECIALE

Cos'è Framerate 0? E' teatro' ? Con quale atteggiamento il pubblico deve porsi di fronte a un'arte che prende in prestito un fenomeno scientifico per esprimersi? I ragionamenti di Simone Nebbia, Andrea Pocosgnich e Matteo Antonaci, non recensioni, ma pensieri intorno alla concettualità emozionale di Santasangre. Dite la vostra su www.teatroecritica.net scrivendo un commento o mandando via mail un vostro ragionamento. All'interno le foto dello spettacolo e il link a una video intervista.

Dialoghi e ragionamenti critici su “Framerate 0” – 2-

Cos'è Framerate 0? E' teatro'? Con quale atteggiamento il pubblico deve porsi di fronte a un'arte che prende in prestito un fenomeno scientifico per esprimersi? I ragionamenti di Simone Nebbia e Andrea Pocosgnich, non recensioni, ma pensieri intorno alla concettualità emozionale di Santasangre. Dite la vostra su www.teatroecritica.net scrivendo un commento o mandando via mail un vostro ragionamento. All'interno le foto dello spettacolo e il link a una video intervista.

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