VISIONI

Effetti di movimento 2010: segnali dal sottosuolo teatrale

Certi esperimenti per capirli bisogna seguirli sin dall'inizio, dal loro concepimento, così è stato per Effetti di Movimento 2010, pubblicato il bando di selezione e presentata l'iniziativa non potevamo non raccontarvi uno stralcio della rassegna, tentare di decodificare proprio quel codice sorgente che sta alla base dell'idea del Collettivo TeatroForte, gruppo residente negli spazi scenici del Csoa Forte Prenestino...

Amleto a pranzo e cena di Oscar De Summa, non visto al Teatro India

Così, nel vuoto. Senza timore di essere letto, perché ci sarà troppo da fare a spartirsi questa ambita poltrona piuttosto che percepire cosa si dice attorno alle proprie scelte nell’ambiente di riferimento, che di queste scelte vive e a volte subisce la portata. Quindi per i nostri/miei sparuti lettori dico che il pezzo seguente nasce dall’opportunità che mi ha offerto la scorsa estate il festival Armunia di Castiglioncello, festival sull’orlo della soppressione...

Molti incontri e uno scontro, lungo la Siena delle Voci di Fonte

Il diario del festival toscano, ecco la prima giornata. È ormai da tanti anni che si parla di posizionamento, del ruolo del critico e il luogo dove svolgerlo, così appena arrivato a Siena per questa settima edizione di Voci di Fonte con un collega lungo la E45, la prima cosa che abbiamo fatto è cercare la centralità, il fulcro della nostra presenza, il cardine nodale da sciogliere per intervenire, accettare l’ingaggio che è la sfida dell’arte: ci siamo sdraiati in Piazza Il Campo, tra il cono di sole ai limiti dell’ombra, a misurare il nostro ruolo tra le urla di tifosi indemoniati e vuvuzelas sudafricane, negli schermi tra i tanti bar della piazza, così da porci in termini problematici se bisogna stare di fronte, nel, a fianco dell’evento. Abbiamo scelto di guardare in alto, il cielo stranamente sgombro di nubi perché forse, il fulcro di tutto, era proprio a quell’altezza...

A Villa Adriana la danza ipnotica di Akram Khan

La recensione dello spettacolo andato in scena a Villa Adriana. Tradizione e innovazione, cultura classica e cultura contemporanea, spiritualità e corporeità, movimento e stasi: non ci sono dicotomie e rapporti dialettici all’interno di Gnosis, il nuovo spettacolo del poliedrico Akram Khan, ma flussi tematici che scorrono dissolvendosi nel corpo ipnotico del danzatore...

Lombardi e Latini colgono il fiore nella bocca di Pirandello

La recensione dello spettacolo con la regia di Roberto Latini. L’effetto di uno straniamento ci coglie d’improvviso quando, durante una vita, cerchiamo di comprendere e definire il suo e nostro rapporto con la morte. Una naturalezza mai così fluida per i nostri pensieri derivati. Ogni tentativo sembra incongruo, sembra non essere adeguato alla densità dell’obiettivo, così allora una apparente leggerezza emerge come la via più...

Voilà e l’estetica feroce di Vincenzo Schino

La recensione dello spettacolo prodotto all'interno del progetto Officina Valdoca. L’arte si scontra con la realtà. È l’opera della sua negazione, della mistificazione sovrana che ne trattiene l’intimo desiderio ed essenza. L’arte è un segreto. Ma che tutti conoscerebbero, a discendersi dentro. Un segreto di quel Pulcinella che uccide Arlecchino, non è la morte...

Vedendo Danio Manfredini al Teatro Secci di Terni: l’emozione e i due padroni

La recensione di Tre studi per una crocifissione, uno degli spettacoli che ha inaugurato il Teatro Secci di Terni. L’intenzione, in verità, non era che un tentativo, che credo già abortito: poter raccontare cosa sta a significare, oggi in particolare, essere nella sala che ospita sulla scena Danio Manfredini. Questo spettacolo, su cui l’artista emiliano lavora dal 1992, è un lavoro sull’opera omonima di Francis Bacon...

Il teatro di strada di Andrea Cosentino: il vuoto visto da un trapezista

Io sono abbastanza convinto che in questa cosa che sto facendo per strada ci sia un grumo di senso insieme sociale e artistico e politico forte, che il nostro teatro da teatranti non riesce più ad affrontare”. Questa, lo avverto, è un’affermazione rubata. E se cerco onestà sopra il palco la prima deve essere la mia. Ho rubato per bisogno, come sempre accade, bisogno che venisse dalla sua voce viva quel che un poco avrei tentato di dire...

Fiori d’Arancio di Saggiomo: tra cinema e teatro… né l’uno né l’altro

Si può intravvededere anche una strada nella ricerca di Saggiomo, la volontà insomma di creare un'interazione tra il cinema e il teatro, tra l'immagine semovente e la fisicità tutta esplosa dei giovani performer, ma rimane uno sterile esperimento, uno studio purtroppo senza anima. Eppure la compagnia di Andrea Saggiomo ha vinto prima, nel 2007, Nuove Sensibilità con lo spettacolo Canti di Maldoror e poi Cantieri Teatrali per Fabbrica Europa proprio con lo spettacolo di cui parliamo, hanno avuto insomma i mezzi e le opportunità per affinare il proprio lavoro...

Gabbato lo Santo – Gli Omini tra ironia toscana e sketch televisivi

Gabbato Lo Santo è la seconda tappa della trilogia Memoria del tempo presente con la quale la compagnia Gli Omini intende indagare la realtà dei piccoli comuni Italiani. Formatosi nel 2006, il gruppo è stato immediatamente accolto per lo spettacolo Crisiko, finalista del premio scenario 2007 e primo episodio di questo percorso di ricerca. Gli Omini costruiscono il proprio copione attraverso settimane di interviste svolte immergendosi nella realtà popolare italiana. Ignoranza e luoghi comuni emergono facilmente...

Sineglossa – Primi passi di un’eresia

La recensione dell'ultimo studio di Federico Bomba. La qualità prima degli studi, ossia dell’apertura al pubblico delle varie tappe di costruzione di uno spettacolo teatrale, è sicuramente quella del confronto. Sineglossa utilizza questa pratica all’interno di Teatri di Vetro 4 per lanciare dei piccoli semi, pochi frammenti visivi che costituiscono la prima base del progetto Eresia, con il quale il gruppo intende indagare la figura di Giovanna D’Arco...

Non facciamone una tragedia – Nostalgia e colori fiabeschi nello spettacolo di Progetto Brockenhaus

La scena spoglia, se non per i toni di rosso di due tende che oscillano sullo sfondo, è una sala da ballo dimenticata e abbandonata a se stessa insieme ad oggetti ormai inutili, sedie bucate, legno marcio. In questo spazio si muovono personaggi anacronistici, figurine piene di polvere, frammenti di colore proiettati da uno sguardo nostalgico, ironico e grottesco, permeato da una soffice e dolce sensazione di morte....

Macadamia Nut Brittle: la disperata ricerca dell’ amore in un purgatorio mediatico e consumistico

La recensione dello spettacolo in scena al Piccolo Teatro Eliseo di Roma Fisicità: gli attori di Ricci e Forte sono già in scena quando il pubblico entra, in fila, uno dietro l'altro mimano la classica partitura gestuale degli assistenti di volo. Durante tutto lo spettacolo non si risparmieranno mai, recitando col fiato corto, declamando al microfono col battito a mille, rincorrendosi, sudando vivranno i loro corpi come fosse uno solamente...

Le metamorfosi di Città di Ebla: per liberare il corpo dalle prigioni della quotidianità

La recensione dell'ultimo lavoro di Città di Ebla. La mutazione corporea corrisponde, per la compagnia Città di Ebla, ad una liberazione dell’istinto animale all’interno delle soffocanti prigioni della quotidianità. Presentato durante la quarta edizione del festival Teatri di Vetro, negli spazi del centro sociale Angelo Mai di Roma, Le metamorfosi è la rilettura dell’omonimo racconto di Franz Kafka nel quale si narra della trasformazione in scarafaggio del giovane Gregor Samsa...

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Orecchie che vedono: la danza che si ascolta a Gender Bender

Al festival bolognese Gender Bender molte sono state le proposte di danza, tra le quali sono emerse con forza il corpo resistente di Claudia...