VISIONI

I Pathosformel dalla macchina al corpo: due nuovi lavori e una collaborazione con Port-Royal

Dopo che i loro precedenti spettacoli ci avevano abituato a elementi macchinici (La più piccola distanza) e suggestioni di un corpo mai presente ma sempre evocato (La timidezza delle ossa), i Pathosformel, che già nell'ultimo La prima periferia avevano accennato a una commistione fra macchina e corpo, scelgono come protagonista un danzatore...

La viziosa oscenità della vita quotidiana: Idoli di Carrozzeria Orfeo

Siamo abituati a percepire la quotidianità in un disegno di ovattate presenza familiari, ritrovamenti della propria intimità che leniscano le sporgenze del mondo di fuori, quelle ombre di ruggine che rendono ruvide le superfici; ma proprio a ben guardare, l'epoca contemporanea ha scoperto invece un seme di violenza nucleare che la vita quotidiana non nasconde agli uomini...

Drodesera 2011. Contemplando la cara catastrofe

La 31° edizione del festival Drodesera tende verso l’integrazione dei differenti linguaggi. Arti performative e visive e musica si compenetrano, non come eventi isolati volti a costruire una line up interdisciplinare, ma come espressione di una tendenza estetica custodita nel titolo stesso del festival.

Al castello di Lari: i sogni portati dal vento, nella sera di mezza estate

Una passeggiata con Massimo Paganelli sospeso alla fine del percorso filosofico-poetico che ha condotto con Attilio Scarpellini e Luca Mori, con gli inserti poetici di Marcello Sambati e le letture di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, lungo i sentieri che intersecano la collina su cui poggia la splendida Lari, per concludere la tredicesima edizione del festival Collinarea.

Mercuzio secondo Punzo. A Volterra il teatro non vuole morire

C'era un tempo in cui il teatro era comunità, spirito di massa, termine plurale e collettivo. Attorno al fatto spettacolare resisteva un'aura magica, lo spettatore si installava nel cerchio di un rituale, prendeva parte a qualcosa di istantaneo e ciclico allo stesso tempo. Il teatro contemporaneo, quello che in queste pagine raccontiamo, sta vivendo un momento di bulimia...

Kilowatt 2011: il laboratorio della crescita culturale per uno spettatore attivo

Pioggia e nuvole cupe d'un autunno troppo in fretta sulla Valtiberina, pioggia su Sansepolcro che la gente di qua chiama soltanto Borgo, pioggia dovunque ma non sul Kilowatt Festival 2011, che per questa edizione si mette le scarpe pesanti e dalle intemperie, come dalle difficoltà economiche degli ormai soliti tagli al finanziamento, non si lascia che vagamente inumidire...

La vita umana è una lotteria scaduta: Grattati e vinci dei Quotidiana.com

Chi gestisce le risorse dello spettacolo dal vivo, incline ad avvicinarlo più a un intrattenimento di stampo televisivo che a una forma d'arte, lo ha ridotto all'effimero dell'happening. Nel frattempo ci sono compagnie che invece stanno lavorando in direzione ostinata e contraria, salvando l'evoluzione artistica personale e seguendo una maturazione di forma...

Frankenstein Project: Mundruczo e i suoi mostri mediatici

Se si digita Kornél Mundruczo sui maggiori motori di ricerca i risultati a proposito di questo regista ungherese riguardano soprattutto il cinema. Se poi nella stessa stringa si aggiungono le parole Frankenstein Project non c'è quasi più possibilità di rimanere dentro al teatro, ché questa pièce del 2007 stata trasformata, dallo stesso Mundruczo, in un lungometraggio...

Cronache da Lari 2011: un castello avvolge il silenzio, un paese si fa teatro

Sembra un quadro di De Chirico. Questa frase non l'ha pronunciata un grande filosofo poeta intellettuale, ammirando gli angoli ondulati e vertiginosi, la forma scoscesa dei bastioni che tengono su il castello di Lari, ma il giovane oste dai capelli lunghi che lo guarda ogni giorno ergersi al centro della piazza in cima, proprio di fronte al suo Violino Rosso, lo guarda avvolgere...

L’Eresia della non-scuola di Martinelli a Santarcangelo 41

Non è un caso se il nome arrivò anni dopo ad opera di Cristina Ventrucci, una delle tre figure (insieme a Silvia Bottiroli e Rodolfo Sacchettini) del comitato critico-organizzativo del Festival di Santarcangelo dal 2009.

E non è un caso neanche che ormai tre anni fa in “La comunità irreparabile. Coro centrifugo e altre amenità asinine”(in Suburbia, Ubulibri) la Ventrucci scriveva: "La non-scuola, con la sua folla di ragazzini "fotografati"...

Ecco la Generazione Scenario 2011

Generazione Scenario 2011: quattro progetti di spettacolo capaci di intrecciare generi e linguaggi, facendosi carico con ironia di una dimensione necessariamente politica che il teatro di questi anni ha voluto assumere. Non importa se è poesia o danza, se si recita in versi tradizionali o se si strizza l'occhio alla cultura hip-hop... [continua la lettura su Il Tamburo di Kattrin]

Motel. Tra sogno e corpo nella trilogia del Gruppo Nanou

Dopo due anni di lavoro, il progetto Motel [faccende personali] del Gruppo Nanou lascia entrare finalmente la luce in tutte e tre le stanze, offrendo agli occhi del pubblico tutte le tappe di un viaggio complesso, critico, spesso. Un viaggio, sì, qualcosa che per ciascuno vive a proprio modo, sulla propria pelle. Ciò che accade in ciascuna delle tre stanze nasconde un senso piccolo e sottile, un cuore che le luci, gli oggetti, il movimento dei performer...

Diario del primo week-end a Santarcangelo 41 – “Gioia e Rivoluzione”

In tanti per le strade e nei locali occasionalmente adibiti a scene, nella piccola città di Santarcangelo, tanto pubblico venuto da fuori, molto pubblico locale, tanti stagisti, tanti volontari ed il solito entusiasmo: la consapevolezza tangibile di far parte di un progetto condiviso e di grande qualità artistica. Camminare per le stradine della vecchia cittadina romagnola, che per due settimane si trasforma nel centro propulsore della scena contemporanea...

Dalla scienza in teatro e ritorno: l’Homo ridens del Teatro Sotterraneo

In un gioco di malleabilità e concrezione della materia muove la sua creazione il Teatro Sotterraneo e attiva l'indagine testimoniale, misurabile, in un panorama teatrale che annuncia le sue sicurezze su basi tutt'altro che solide, ai fine di interrogarsi sulle mosse e le pose dell'Homo ridens, versione Castiglioncello. La loro indagine è sulla ricettività, sull'ipocrisia delle seconde scelte che si affrettano a diventare prime...

ULTIMI ARTICOLI

Orecchie che vedono: la danza che si ascolta a Gender Bender

Al festival bolognese Gender Bender molte sono state le proposte di danza, tra le quali sono emerse con forza il corpo resistente di Claudia...