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Brugole di Lisa Nur Sultan: assemblaggio senza istruzioni di una generazione

La recensione dello spettacolo visto a Inequilibrioesploso, la rassegna primaverile al Castello Pasquini. L’intero spettacolo ha il pregio di correre via facilmente con una leggerezza davvero incisiva, che tuttavia non perde mai in eleganza e mai cede alla trivialità; l’uso della scena a fini drammaturgici è però forse il dato che più colpisce, dove si nota maggiormente la compromissione delle intelligenze, di una qualità troppo spesso in disarmo come la fantasia, di nuove e sempre dense soluzioni...

Amleto: il Teatro del Carretto lo costruisce come un incubo misterioso

In scena oggi al Festival Castel dei Mondi di Andria Amleto del Teatro del Carretto, di cui riproponiamo la nostra recensione. Testo molto rischioso l'Amleto, per qualunque compagnia: è una trappola per i registi che cercano di creare una macchina tragica senza eguali, ed è una trappola per gli attori

Furie de sanghe: giovani e vecchi tra evoluzione e arcaismo

In scena oggi al Festival Castel dei Mondi di Andria Furie de Sanghe di Fibre Parallele, di cui riproponiamo la nostra recensione. Quando Ray Bradbury pensò di coronare la parabola nata con L’estate incantata cinquant’anni prima con un’altra Estate, cui dire Addio, aveva in cuore di costruire una storia legata alla lotta fra i giovani e i vecchi...

La notte poco prima della foresta: Santamaria e Puerta Lopez non convincono, anzi annoiano

La recensione dello spettacolo in scena al Piccolo Teatro Eliseo di Roma e poi all' Elfo Puccini di Milano Lo spettacolo al quale assistiamo non decolla, Santamaria rimane appeso a una cantilena fatta sì e no di tre note, ripete per tutta la durata dello spettacolo le stesse pause, i medesimi ritmi e respiri...

Incubi del Teatro delle Apparizioni

Gli incubi sono sogni al contrario. Sono presenze oscure di una notte da rendere meno buia. La notte è una cellula che accoglie a distogliere, chiama nel suo tessuto come in un sentiero fra i rami degli alberi, come quei fumetti di rami ondulanti che sembrano tante mani ad afferrare, così l’incubo si prende i sentieri della notte, dall’alto come mani ossute e grinzose. Dietro questo sentimento, gli Incubi. L’età dell’incertezza di Fabrizio Pallara, regista del Teatro delle Apparizioni, in scena per le presenze di ottimo effetto di Paola Calogero, Valerio Malorni, Maria Zamponi...

L’Antigone dei Motus: nel fuoco della ribellione

La recensione dello spettacolo portato dal gruppo di Rimini all'Angelo Mai L'Antigone nel suo mito racchiude un'analisi deflagrante delle dinamiche che sono alla base dell'eterno contrasto tra la morale umana e la ragion di stato, la prima rappresentata dalle nuove generazioni, la seconda da coloro che non essendo più giovani non possono far altro che difendere il proprio potere usando la legge come arma di sopruso, utile per far tacere le ribellioni del pensiero e dei popoli. E allora in questo non-luogo che è il capannone dell'Angelo Mai, abbandonato dall'umanità pragmatica e diventato luogo dell'arte che immagina, pensa e rappresenta, il salto nella realtà dolorosa e recente è inevitabile. La felpa più grande di due o tre taglie dell'inizio lascia il posto a una tuta grigia, in testa un casco, L'Eteocle della Calderoni si prepara alla battaglia. "Vergogna, assassini" urla Benno/Polinice al megafono...

Su Angelica di Andrea Cosentino: se la realtà riprodotta è di per sé stessa mistificazione

Il realismo si copia, ma la realtà si produce”. La poetica di Andrea Cosentino è espressa da queste parole, tratte dal testo di Angelica, con una straordinaria efficacia: la realtà riprodotta è di per sé stessa mistificazione, è ricerca di senso oltre il senso intimo, senso tradotto potrei dire, è il tentativo di far coesistere atto e potenza, nel momento in cui il pensiero si fa azione, la realtà si vivifica a del tutto nuova esistenza...

Diario Vertigine: a spasso per l’Auditorium

Il diario della prima edizione del festival ideato da Giorgio Barberio Corsetti.
All'interno il racconto delle tre giornate seguite da Simone Nebbia

Babilonia Teatri conquista Vertigine con il suo Made in Italy

A volte la prevedibilità è figlia di un pregio. Terminato il festival Vertigine con la vittoria di Babilonia Teatri e il loro funambolico Made in Italy. Se parlo di prevedibilità è per la forza straordinaria del loro progetto, onestamente quello che poteva, già a prima vista, riscuotere maggior successo da una giuria internazionale...

Una pioggia di sole, sul terzo giorno di Vertigine

L'ultima giornata del festival nelle appassionate parole di Simone Nebbia Pare che il teatro italiano, per alcuni, si sia fermato al Triveneto, una volta era in Emilia Romagna, di sicuro da Milano non s’è mai mosso. E che siamo nell’impero asburgico? Oggi la Sissi di turno sarebbe andata sposa a Franco Quadri, nella splendida cornice di Dro…

Vertigine atto secondo. Tributo alla varietà dei linguaggi

Il racconto della seconda giornata del festival in corso all'Auditorium Parco della Musica di Roma a cura di Simone Nebbia Vertigine. Atto secondo. La varietà dei linguaggi. Uno dei temi fondanti di questo festival si va definendo proprio questo: l’allargamento non solo teorico ai più profondi margini dell’espressività. La seconda giornata di Vertigine ha aperto, agli occhi di tutti, proprio il suo cardine ed elemento costitutivo...

Vertigine, prima giornata del festival “made in Italy”

La prima giornata di Vertigine fotografata da Simone Nebbia. Dedicato a chi pensava che stare in bilico è il primo passo per cadere. Con un brivido cervicale sento aria, profumo dei festival estivi del teatro italiano, quelli in cui ci si ritrova e che si cerca sempre più di aprire ad altre famiglie, che vengano, e vengano ogni giorno, a prendere il caffè da noi...

Quattro atti profani: Malosti e l’umanità abbandonata di Tarantino

La recensione dello spettacolo in scena fino al 14 marzo al Teatro Eliseo Non si può non cominciare dalla scena per raccontare i Quattro atti profani messi in scena dal neo Premio Ubu alla Regia Valter Malosti al Teatro Eliseo. Determinante, come vedremo, soprattutto nell'interpretazione/costruzione del proprio personaggio. L'abbandono e la solitudine dei personaggi tratteggiati con arte e passione da Antonio Tarantino all'inizio degli anni '90 in quattro separati tesi poi riuniti dall'editore sotto il nome che anche Malosti ha usato per lo spettacolo, è in ogni dettaglio della scenografia creata da Botto e Bruno, ma soprattutto è nel grigiore di una collina-golgota dal quale sbucano i personaggi come fossero le Winnie di turno, In questo purgatorio senza scampo si muovono i protagonisti di Stabat Mater, Passione secondo Giovanni, Vespro della Beata Vergine, Lustrini, qui ogni giorno muovono i passi verso una passione laica senza redenzione.

Delitto Pasolini: aspettando il poeta Superstar

La recensione dell'ultimo lavoro di CK Teatro. In scena al Teatro Orologio. Se la scrittura scenica dopo il primo ciclo di apparizioni e rievocazioni perde la sua freschezza diventando un meccanismo abituale nel proseguo dello spettacolo, il nucleo tematico su cui la ricerca artistica di Ck si fonda diventa sempre più interessante ad ogni minuto...

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In prima nazionale, tra gli ultimi spettacoli di questa edizione del Romaeuropa Festival, La vie secrète des vieux (La vita segreta degli anziani) di...

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