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Kamikaze. Il dramma esploso

Al Teatro Biondo abbiamo visto Kamikaze, dramma scritto da Emanuele Aldrovandi e diretto da Marco Lorenzi, è stato prodotto dal teatro palermitano in collaborazione...

L’artigianato del teatro di figura

Il Festival Arrivano dal mare! di Ravenna, dedicato al teatro di figura e dei burattini, presenta una selezione italiana e internazionali di autentici piccoli...

Umberto Orsini, l’ultimo Inquisitore

Recensione. Al Teatro Mercadante di Napoli  Umberto Orsini porta in scena e alla vita il suo Ivan ne Le Memorie di Ivan Karamazov. Non c’è...

Teatro di Roma 24/25. Va tutto bene, nonostante la realtà

La Fondazione Teatro di Roma ha presentato la stagione 2024/2025, la prima con la direzione artistica di Luca De Fusco. Alla conferenza stampa erano...

Marche Teatro: un altro bando che non crea accesso ed equità

L'avviso pubblico per la nuova direzione di Marche Teatro è scritto da un sistema di politiche culturali inadatto a osservare l'eterogeneità della geografia nazionale...

TUTTA LA VITA DAVANTI 2024

C’è un festival che dallo scorso anno tenta di farsi luogo di ascolto per la generazione dei venti/trentenni: con la cura artistica di Alice Sinigaglia tutta la vita davanti, prodotto a La Spezia dagli Scarti, si fa comunità per dare un’occhiata  dell’arte e per condividere, palcoscenici, platee, musica, chiacchiere e un tavolo da ping pong. Anche quest'anno una tavola rotonda è stata il baricentro dei due giorni in cui giovani artiste e artisti critici e critiche, operatrici e operatori hanno interloquito rispondendo anche alle riflessioni di qualche quarantenne. Dopo il dibattito dello scorso anno sulle questioni politiche e materiali il nodo si è spostato sulla poetica. Gran parte degli artisti intervenuti convergono sulla mancanza di necessità  nel categorizzare il proprio lavoro, nel definirlo rispetto al passato, è una generazione che non ha bisogno di creare strappi, di uccidere padri o madri, maestri o maestre. Sono autrici e autori che tengono in gran considerazione il pubblico, forse talvolta hanno troppa paura di perderlo, non si sentono avanguardia, non parlano di esplorazione radicale dei linguaggi, ma surfano tra il post drammatico, la stand-up comedy, la performance urbana, i linguaggi del video e della multimedialità, la musica dal vivo, la poesia e la narrazione, il teatro di figura. Non sono l’ennesima new wave, non stilano manifesti ma tessono alleanze. Di alcuni degli spettacoli visti avevamo già scritto, è il caso di Suck My Iperuranio di Giovanni Onorato e Beati voi che pensate al successo noi soli pensiamo alla morte e al sesso del Gruppo della Creta, gli altri li attraversiamo ora per la prima volta. (Andrea Pocosgnich)

Visto all'Auditorium Dialma Ruggero

Ballando con l’AI. Intervista a Kamilia Kard

Kamilia Kard è tra le voci più attive di una microcomunità che lavora a cavallo tra performing arts, gaming, arti visive e new media...

Hangar Teatri: un’edizione zero per ripensare il teatro emergente

Hangar Teatri di Trieste ha organizzato l'edizione zero di Come pesci volanti – Festival di teatro emergente. Una riflessione Hangar Teatri è il nome di...

gruppo nanou. La danza in teatro per ammazzare il tempo

Recensione. La compagnia ravennate gruppo nanou festeggia il suo primo ventennale di attività con una installazione coreografica in un’elegante sala del Teatro Alighieri di...

Rothko dentro Rohtko. La finzione è verità

Recensione. Rohtko di Hanka Herbut, diretto da Łukasz Twarkowski. Visto al Piccolo Teatro nel programma del Festival internazionale di teatro Presente indicativo | Milano...

Il Pessoa di Wilson. Pensare è un’infermità degli occhi

Al Teatro della Pergola il debutto mondiale dell’ultimo lavoro del regista texano Robert Wilson dedicato al poeta portoghese Fernando Pessoa. Una produzione nata dalla...

La meraviglia di un mondo non conforme. Intervista a Federica Rosellini

Federica Rosellini è autrice, attrice, formatrice. Lavora tra il teatro - celebre il suo ruolo da protagonista in Hamlet di Antonio Latella - e...

SAIGON: l’esilio, racconto di lacrime e radici

Recensione. Al Piccolo Teatro Strehler di Milano, all’interno della rassegna Milano Porta Europa con cui il Piccolo rinnova l’intento di aprirsi al dialogo e...

Sotterraneo brucia il tempo presente

Sotterraneo porta in scena Il fuoco era la cura, liberamente ispirato a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, sul palco del Teatro Fabbricone di Prato....

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Cinema Cielo. Il teatro fuori dal tempo e i cinema a...

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