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Festival: reportage e articoli

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Una pioggia di sole, sul terzo giorno di Vertigine

L'ultima giornata del festival nelle appassionate parole di Simone Nebbia Pare che il teatro italiano, per alcuni, si sia fermato al Triveneto, una volta era in Emilia Romagna, di sicuro da Milano non s’è mai mosso. E che siamo nell’impero asburgico? Oggi la Sissi di turno sarebbe andata sposa a Franco Quadri, nella splendida cornice di Dro…

Vertigine atto secondo. Tributo alla varietà dei linguaggi

Il racconto della seconda giornata del festival in corso all'Auditorium Parco della Musica di Roma a cura di Simone Nebbia Vertigine. Atto secondo. La varietà dei linguaggi. Uno dei temi fondanti di questo festival si va definendo proprio questo: l’allargamento non solo teorico ai più profondi margini dell’espressività. La seconda giornata di Vertigine ha aperto, agli occhi di tutti, proprio il suo cardine ed elemento costitutivo...

Vertigine, prima giornata del festival “made in Italy”

La prima giornata di Vertigine fotografata da Simone Nebbia. Dedicato a chi pensava che stare in bilico è il primo passo per cadere. Con un brivido cervicale sento aria, profumo dei festival estivi del teatro italiano, quelli in cui ci si ritrova e che si cerca sempre più di aprire ad altre famiglie, che vengano, e vengano ogni giorno, a prendere il caffè da noi...

Vertigine: l’opinione di Fabio Massimo Franceschelli

Quant’è difficile entrare con lucidità dentro la questione “Vertigine”. Difficile per come è stata posta nel recente dibattito, difficile per la polemica che ha scatenato nell’ambiente del c.d. “teatro indipendente”, polemica che solo in parte (forse per pudore) mostra tutte le sue sfaccettature nei precedenti interventi di Pocosgnich, Graziani, Timpano, Nebbia. Difficile infine perché un po’ tutti gli artisti che si riconoscono in questo movimento hanno inviato materiale a Vertigine, e quindi è facile supporre che dietro le lamentele più o meno sussurrate (e vi assicuro che ce ne sono tante) alberghi il livore degli esclusi. Se anche fosse sarebbe umano, io stesso ho inviato due proposte ma non sono tra i selezionati… e non è che la cosa mi abbia reso felice. Però qualcosa si può provare comunque a dire, abbiamo tutti il diritto di dire anzi, ne abbiamo il dovere.facile supporre che dietro le lamentele più o meno sussurrate (e vi assicuro che ce ne sono tante) alberghi il livore degli esclusi. Se anche fosse sarebbe umano, io stesso ho inviato due proposte ma non sono tra i selezionati… e non è che la cosa mi abbia reso felice. Però qualcosa si può provare comunque a dire, abbiamo tutti il diritto di dire anzi, ne abbiamo il dovere.

Vertigine: continua il dibattito sul festival

Il dibattito su Vertigine non si è ancora esaurito, dopo la risposta di Graziano Graziani, consulente al programma del Festival, gli acuti e ironici commenti di Daniele Timpano, e il pensiero di un altro critico e operatore teatrale, Simone Nebbia, ecco l’opinione di Fabio M. Franceschelli, tra le altre cose autore di Appunti per un teatro politico. Cercando di rendere la fruizione e la partecipazione alla discussione di facile lettura abbiamo raggruppato i quattro interventi in questa pagina...

Vertigine: l’opinione di Simone Nebbia

per tutti noi il mondo ha un colore assai diverso da quello di altri cieli, viviamo un ambiente marginale che non ha nemmeno una sua collocazione artistica precisa, siamo carbonari dell'arte, siamo. Ma ci piace questa indipendenza, ci fa vivere degnamente e con coerenza. E soprattutto lo diciamo, non in tanti, ma è bello questo fermento che dice le cose, che non le tiene più celate in nome di chissà quale equilibrio, che si pone in discussione dialettica e non recede al confronto. Per questo, non per invidie e incongruenze di giudizio, sono felice di un progetto come Vertigine che finalmente apre le porte di una stanza che puzza sempre un po' di chiuso. Ci saranno quindici compagnie che potevano essere il doppio e so di scelte dolorose ma, e parlo con coscienza...

Ancora su Vertigine: la risposta di Graziano Graziani

Con l'obiettivo di creare dibattito, fare chiarezza e portare alla conoscenza di spettatori e lettori quei meccanismi che non solo sono di difficile comprensione per un pubblico allargato, ma oltretutto raramente sono protagonisti nell'analisi dell'evento teatrale, pubblichiamo la risposta di Graziano Graziani, critico, operatore teatrale, attualmente collabora con Carta e Lettera 22, e consulente di Vertigine. Caro Andrea visto che ho lavorato al festival Vertigine come preselezionatore e poi come consulente, provo a rispondere alle molte domande del tuo articolo su Teatro e Critica proposito dei criteri di selezione. Per fare chiarezza sulle intenzioni dell'operazione...

Il programma di Vertigine 2010: qualche considerazione sugli spettacoli selezionati all’Auditorium

Sono arrivate più di 420 domande, ognuna con il proprio video, possibile che gli artisti selezionati sono soggetti come Fibre Parallele, Gaetano Ventriglia o Babilonia Teatri, ognuno di loro con il proprio cavallo di battaglia, cioè con quegli spettacoli di cui tutti abbiamo già apprezzato la bellezza e la forza, in questo caso parlo di Mangiami l'anima e poi sputala, Otello alzati e cammina e Made in Italy (vincitore del Premio Scenario 2007). Lavori insomma di tre o quattro anni fa fa che vengono riproposti per una sera sola. Con quale intento? Quello di farli conoscere a un pubblico popolare? Secondo voi uno spettatore che evita di andare a vedere Ventriglia al piccolo Teatro Argot, e ha tempo almeno una settimana per farlo, avrà voglia di assistere al suo lavoro che si terrà per una sera sola all'Auditorium? ... All'interno il calendario completo del Festival

Napoli Teatro Festival 2010: i selezionati del Fringe

Se fate un passo in dietro con la memoria vi ricorderete che sulle pagine di Teatro e Critica era apparso un articolo sul bando per partecipare alla sezione Fringe del Napoli Teatro Festival, la sezione dedicata alle compagnie e artisti emergenti. Da ieri (3 febbraio) giorno l'organizzazione del Napoli Teatro Festival ha pubblicato i nomi dei gruppi vincitori.

Programma Let (Liberi esperimenti Teatrali) 2010 – Teatro Cometa Off

Il calendario degli spettacoli in rassegna al Cometa Off di Roma

Programma rassegna Exit 2010

La programmazione completa della rassegna

La Madeleine di Muta Imago imprigionata in un incubo senza uscita

La recensione dell'ultimo spettacolo del gruppo formato da Riccardo Fazi, Claudia Sorace, Massimo Troncanetti e Glen Blackhall. In scena al Palladium fino al 22 novembre grazie al Romaeuropa Festival, il lavoro ha un carattere barocco dato dalla presenza e dall'animarsi di una struttura costituita da pannelli in plexiglass.

Muta Imago con Madeleine al Romaeuropa Festival 2009 dal 19 al 22 novembre

Con (a+b)3 narrarono la storia di un amore cresciuto tra le guerre, era una performance per musica, ombre e amanti. Poi fu la volta di Come acqua per analizzare il rapporto tra l'uomo e l'elemento primario. Nell'ultimo Lev, presentato al Romaeuropa Festival dell'anno scorso tornarono le luci ed ombre di (a+b)3, protagonista era la memoria infranta di Lev Zasetsky, paziente di Alexander Lurja, neuropsichiatra russo. Il diario del soldato è il testo dal quale partirono i Mutaimago per costruire uno spettacolo non testuale ma visivo. Ora, da qui riparte il gruppo formato da Riccardo Fazi (drammaturgo), Claudia Sorace (regista), Massimo Troncanetti, (scenografo) e Glen Blackhall (attore), riparte dal ricordo. E dopo aver passato l'estate a girare l'Italia e mezza Europa per mostrare i propri lavori, il giovane gruppo, romano come un'altra avanguardia della sperimentazione scenica, i Santasangre, torna al Romaeuropa Festival dal 19 al 22 novembre con Madeleine.

Orgy of Tolerance: il mondo secondo Jan Fabre

La recensione dell'ultimo lavoro dell'artista belga. E' stato due giorni a Roma, ora si sposterà l'8 novembre a Torino. Lo spettacolo annunciato da molti come l’ennesima prova della capacità dell’arte contemporanea di scandalizzare, è in realtà molto più ironico di quello che si potesse pensare, anche se come spesso succede nelle vere opere d’arte, alzando il velo dell’ironia la tristezza e l’amarezza della realtà sono tremende.

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Tim Crouch. L’immaginazione aumentata

Alla Biennale Teatro 2024 Tim Crouch porta Truth’s a Dog Must to Kennel, riflessione sulla relazione tra reale e virtuale, indagando il potere dell'immaginazione...