Festival: reportage e articoli

HomeArticoliFestival: reportage e articoli

Rischio e cura. Quando l’Umbria è una Factory

Si conclude oggi l’edizione 2024 di Umbria Factory, il festival multidisciplinare curato da Zut! e la Mama Umbria International tra Foligno e Spoleto. Un...

The Making of BERLIN. La scomparsa della realtà

In prima nazionale a Romaeuropa Festival 2024 The Making of Berlin della compagnia BERLIN, che riflette sulla storia contemporanea e i sensi di...

Sasha Waltz: la libertà è una bandiera senza colore

Beethoven 7 di Sasha Waltz & Guests e Diego Noguera sulla musica della Sinfonia n.7 in La maggiore Op.92 di Ludwig van Beethoven, in...

BE POPULAR 2024

Quale sia il ruolo del teatro nelle città, come questo debba relazionarsi con la cittadinanza e fare da termometro della contraddizioni riuscendo però ad intrattenere il pubblico: i festival spesse volte tentano di rispondere a queste domande e forse ci riescono soprattutto quando trovano casa nei piccoli centri, nelle tante periferie artistiche ormai diventate tradizione della spettacolarità diffusa italiana. Più difficile quando l’idea ruota attorno a un centro cittadino. Vicenza con i suoi centomila abitanti e più è la quarta città del Veneto per numero di abitanti, ma mantiene le dimensioni di un centro storico raccolto: qui Stivalaccio Teatro - di cui avevamo già parlato a proposito dello splendido Arlecchino muto per spavento - organizza da otto anni Be Popular, manifestazione nella quale cerca di tradurre le qualità popolari del proprio teatro anche all’interno di una programmazione cittadina che quest’anno si compone di ben due settimane. Ed è stata una piacevole scoperta trovare, nonostante il caldo che non lasciava scampo, le platee piene di un pubblico cittadino appassionato, tra parate di buffoni liberi di esprimere anche i pensieri più malvagi della nostra società (o i desiderata politici i qualcuno), presentazioni di libri, spettacoli e concerti. Niente teatri nella geografia di Be Popular, Stivalaccio ha scelto due luoghi all’aperto ma circoscritti, Palazzo Thiene e Palazzo da Schio, il cortile del secondo è più contenuto ma stupisce con i balconcini traboccanti di verdi glicini. Proprietà della famiglia da cui prende il nome e al quale è abbinata un’ottima cantina di vini biologici, lo spazio accoglie per la quarta volta gli artisti di Be Popular in una dimensione intima e che potrebbe fare pensare a quei cortili delle locande così importanti per il teatro elisabettiano o del Siglo de Oro. Qui gli spettacoli si svolgono su piccoli palcoscenici di legno, alla bisogna scenografati con vecchie assi colorate. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare due allestimenti sorprendenti, due generi agli antipodi ma che ben raccolgono l’attitudine popular del festival e di Stivalaccio. (Andrea Pocosgnich)

Gombola, cronache dal silenzio

Abbiamo fatto ritorno nel piccolo borgo di Gombola per Trasparenze, il Festival di Teatro dei Venti tra cittadinanza attiva e natura. Abbiamo visto un'installazione...

Una città affamata di teatro: Vivaio a Terlizzi

Dal 25 al 28 luglio a Terlizzi si è tenuta la seconda edizione di Vivaio - Coltivare il Teatro in Città, rassegna di spettacoli,...

La comunità estetica. LiveWorks 24 a Centrale Fies

Abbiamo visitato l'undicesima edizione di LiveWorks Free School of Performance, che si è svolta a Centrale Fies (Dro) in un weekend di luglio. Uno...

Ogni angolo ogni pietra 2024. Assisi dei poeti, Assisi dei fantasmi

Ogni angolo ogni pietra, festival itinerante ideato e organizzato da Piccolo Teatro degli Instabili, racconta, da quattro anni, una Assisi “invisibile”. Una riflessione C’è un’altra...

Mercurio e i 4 elementi per i 40 anni di Bolzanodanza

In avvio della nuova edizione di Bolzanodanza, due importanti appuntamenti: la Gautier Dance Company di Stoccarda e il nuovo ‘concerto di danza’ di Luna...

Apocalittici e disintegrati. Le conseguenze del digitale a Kilowatt 2024

Un viaggio sulle conseguenze tragiche del digitale nell'era contemporanea a partire da tre spettacoli presentati a Kilowatt Festival 2024  Siamo ancora all’interno dell’equazione dicotomica che...

Disinganni critici e apologie della vanità a Santarcangelo

Nella prima intensa settimana di Santarcangelo Festival, la più vera discussione delle idee viene da un lavoro sull’iconografia della vanità, ed è composto in...

Medea’s Children di Milo Rau. Il sesto atto della tragedia

Recensione. Milo Rau alla Biennale Teatro 2024 ha portato in prima nazionale l'ultimo capitolo di un ciclo in cui i fatti di cronaca dialogano...

Foresto di Babilonia. Un sorprendente Koltès tra dialetto e LIS

26 ottobre | Milano, Festival del Silenzio 22 – 24 novembre | Bologna, Teatri di vita

Back to Back Theatre. Il potere e la differenza

Dall'Australia la compagnia Back to Back Theatre riceve il Leone d'Oro 2024 dalla Biennale Teatro di Venezia, nell'ultimo anno di direzione di ricci/forte. Un'occasione...

ULTIMI ARTICOLI

Teatro Koreja: l’Europa nel Salento. Intervista a Salvatore Tramacere

I prossimi 22 e 23 novembre sul palcoscenico dei Cantieri Teatrali Koreja andrà in scena X di Xylella. Bibbia e alberi sacri, ultimo lavoro...