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Verklärte Nacht e De Keersmaeker : danzare Schönberg tra romantico e contemporaneo

Nell’ambito del Romaeuropa Festival  Anne Teresa De Keersmaeker ha proposto il suo lavoro sulla musica di Arnold Schönberg al Teatro Argentina. La recensione.

 

Foto di Anne Van Aerschot
Foto di Anne Van Aerschot

Verklärte Nacht (Notte Trasfigurata) è, a livello strumentale,  la prima composizione “complessa” di un allora ventiquattrenne Arnold Schönberg. Ispirata a uno scritto di Richard Dehmel, nata nel 1899 per sestetto d’archi come poema sinfonico – genere progressivamente diffusosi da Liszt in poi in concomitanza con lo svilupparsi dell’impressione che Beethoven avesse rappresentato per la musica una cesura superata la quale il sinfonismo puro e assoluto non fosse più praticabile – è stata poi rivista dall’autore una prima volta nel 1917 e una seconda nel ’43 per orchestra. L’opera racchiude all’interno di una matrice riconoscibile, di primo acchito e non a torto, come tardo-romantica una serie di elementi che se da un lato la accostano pure alla tradizione “germanica” sia wagneriana (l’uso del leitmotiv su tutti) sia brahmsiana (la variazione), allo stesso tempo costituiscono sul piano cromatico e armonico germi incubati della successiva e crescente conclamazione dell’avanguardia musicale modernista e post-modernista per cui, si sa, Schönberg rappresenta uno dei cardini grazie all’innovazione dodecafonica, alla musica atonale.

Tutti cenni questi non trascurabili, leggibili in perfetta consonanza con la concezione di base che sostanzia il lavoro di Anne Teresa De Keersmaeker, andato in scena al Teatro Argentina all’interno di Romaeuropa Festival. La coreografa, direttrice e fondatrice della compagnia Rosas, propone qui la sua terza versione privata dell’impianto scenografico della prima del 1995 (una seconda nel 2014) e per soli tre anziché quattordici performer. La partitura motoria si confronta con quella musicale in un rapporto di equilibrio che al contempo spazia tra la stasi e i crescendo dinamici, nell’alternanza di verticalità e orizzontalità per lo sviluppo delle traiettorie – anatomiche e di movimento –, definendo i campi dell’azione in uno schema proporzionale.

Nella dimostrazione danzata e commentata che la coreografa ha offerto nella seconda parte della serata risulta chiaro come nel processo di ideazione prima e messinscena poi cooperino il fissarsi di “basic movements” e come le figure rappresentino tanto un trait d’union quanto un nucleo di partenza per le variazioni tra una sequenza e l’altra, se «The new movement results from previous pattern». La consonanza euritmica (percepire la musica attraverso il movimento) e l’emancipazione rispetto al tessuto sonoro riescono a evitare la didascalia ultra narrativa e ci lasciano nel regno dell’astrazione coreutica contemporanea, senza tuttavia strapparci alla grazia romantica per cui due innamorati possono “trasfigurare” il figlio di lei in creatura d’entrambi, senza sottrarci all’ipnosi notturna di un bosco di suoni avverati da miraggi di corpi.

Marianna Masselli
Twitter @Mari_Masselli

Visto all’interno di Romaeuropa Festival, ottobre 2015

VERKLÄRTE NACHT
coreografia Anne Teresa De Keersmaeker
danzatori Samantha van Wissen & Nordine Benchorf, Bastjan Antončič
musica Arnold Scönberg
eseguita dalla New York Philharmonic diretta da Pierre Boulez
disegno luci Luc Schaltin, Anne Teresa De Keersmaeker
costumi Rosas/Rudy Sabounghi
drammaturgia musicale Georges-Elie Octors, Alain Franco
coordinamento artistico Anne Van Aerschot
direttore tecnico Joris Erven
guardaroba Valérie De Waele
tecnici Wannes De Rydt, Michael Smets
prodotto da Rosas
coprodotto da Ruhrtriënnale, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
prima mondiale Ruhrtriennale, 16 agosto 2014

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Marianna Masselli
Marianna Masselli
Marianna Masselli, cresciuta in Puglia, terminato dopo anni lo studio del pianoforte e conseguita la maturità classica, si trasferisce a Roma per coltivare l’interesse e gli studi teatrali. Qui ha modo di frequentare diversi seminari e partecipare a progetti collaterali all’avanzamento del percorso accademico. Consegue la laurea magistrale con una tesi sullo spettacolo Ci ragiono e canto (di Dario Fo e Nuovo Canzoniere Italiano) e sul teatro politico degli anni '60 e ’70. Dal luglio del 2012 scrive e collabora in qualità di redattrice con la testata di informazione e approfondimento «Teatro e Critica». Negli ultimi anni ha avuto modo di prendere parte e confrontarsi con ulteriori esperienze o realtà redazionali (v. «Quaderni del Teatro di Roma», «La tempesta», foglio quotidiano della Biennale Teatro 2013).

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