Presentata a Roma l’edizione 2014 di Torinodanza dello Stabile di Torino
Nella prestigiosa cornice del Palazzo Farnese si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa di presentazione del Torinodanza Festival 2014, che dal 9 settembre al 12 ottobre proporrà «al centro della propria attenzione le molteplici e differenti accezioni e sfumature della contemporaneità». Ai grandi artisti del panorama internazionale – les ballets C de la B diretti da Alain Platel insieme a Carolyn Carlson, Maguy Marin, Bartabas, Kibbutz Contemporary Dance Company – si uniranno in seguito dal 20 novembre al 22 gennaio 2015 alcuni significativi interpreti della danza italiana nella sezione Made.IT, dedicata all’Italia e in particolare al Piemonte. Enzo Cosimi aprirà la rassegna con Welcome to my world, seguirà l’anteprima mondiale della coreografa Ambra Senatore a Lione e, l’ultimo giorno sarà la volta di Alessandro Sciarroni con Untitled_I will be there when you die e L.A.N.D. Where is my love.
In apertura l’Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città di Torino, Maurizio Braccialarghe ha sottolineato come quella di ieri sia stata una «giornata positiva e importante alla quale tutti abbiamo lavorato per molto tempo e che corona un sogno, ovvero l’unione tra Torinodanza e la Biennale de la Danse di Lione». I due direttori Gigi Cristoforetti e Dominique Hervieu tessono da tempo un dialogo ininterrotto attorno non solo alla creazione artistica, ma anche e soprattutto alle politiche culturali da attuare nei rispettivi paesi. A tal proposito l’intervento di Ilaria Borletti Buitoni – sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – ha sottolineato come Italia e Francia siano «due paesi che si parlano attraverso la cultura», mettendo in risalto l’indispensabile e necessaria relazione tra le istituzioni locali e nazionali, quelle pubbliche e private.
Grande fermento per le fleuron di questa tredicesima edizione, ovvero il Dèfilé, parata spettacolare che inaugura ogni due anni la Biennale de la Danse, coinvolgendo in quest’occasione 1000 danzatori: cinquecento italiani e cinquecento lionesi, nelle giornate del 6 luglio a Torino e del 14 settembre a Lione. I danzatori si esibiranno insieme a marionette manipolate dai performer e costruite da decine di volontari disabili. Les Honorables délégations delle marionette, nome del progetto artistico e coreografico di Denis Plassard, sono state realizzate dal lavoro congiunto di accademie, associazioni e scuole di danza, ballo, circo e spettacolo di strada, ma anche da compagnie marionettistiche e artigiane.
Emozionante e partecipata la descrizione di questo evento fatta da Dominique Hervieu, fondatrice e coreografa della compagnia di danza Montalvo-Hervieu e direttrice artistica della Biennale.
«Un nuovo modello di festa», così con sguardo pieno di soddisfazione è definita questa sfilata dalla danzatrice, il cui corpo sembra voler comunicare attraverso la gestualità delle braccia e delle mani quel «sens du partage» che racchiude sia i trent’anni di esperienza nella compagnia che le sue prospettive future. Del resto il Dèfilé è ricco di «elementi simbolici forti: gli abitanti delle banlieues si appropriano, attraverso la danza e quindi l’arte, dei centri borghesi». Una danza dunque «populaire et sperimentale» secondo Hervieu, rispetto alla quale la sfilata rappresenta, come riporta il comunicato stampa, una «occasione che, per per le sue caratteristiche popolari e sociali, integra lo scambio artistico con l’attenzione per diversi ambiti sociali, e che afferma un modello di sviluppo di una manifestazione culturale come spazio di incontro sociale aperto a tutti».
Ribadendo l’importanza del rapporto indissolubile che lega la danza al teatro, come ricorda Mario Martone, Direttore della Fondazione del Teatro Stabile di Torino, il Festival di quest’anno si è presentato dunque all’insegna di quello che è stato più volte definito uno «scambio di valori e filosofia». In questa nuova edizione Torinodanza e La Biennale sono intenzionati a rendere il linguaggio coreografico uno strumento attraverso il quale instaurare una dialettica artistica che unisca Francia e Italia, in un orizzonte glocal, dove la presenza della danza sul territorio locale si fonde con quella globale appartenente alla sfera internazionale.
Lucia Medri
Twitter @LuciaMedri