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Autofocus: la danza di Aldes festeggia i suoi vent’anni

Foto Ufficio Stampa
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ALDES compie vent’anni di creatività e ormai più che maggiorenne decide di festeggiare (o meglio festeggiarsi) con un breve ma incisivo festival chiamato Autofocus. A partire da oggi per quattro giorni nella città di Lucca si riuniranno tutti insieme gli artisti, gli amici, i collaboratori che dal 1993 sono cresciuti intorno a questo modo di pensare la danza italiana.
Riflettere e auto-interrogarsi è la volontà dichiarata esplicitamente dal nome col quale si è voluto celebrare il traguardo di questa storia di incontri, attraverso i quali il linguaggio coreografico si è naturalmente ibridato con il teatro, la musica, il cinema e la videoarte.
Fondata all’inizio degli anni Novanta dal coreografo Roberto Castello, ALDES si è subito presentata come uno spazio di autonomia nel quale offrire a tutti i giovani artisti la possibilità di fare della loro passione un lavoro, senza per questo abbassarsi a rendere l’arte una fonte di lucro che trova compimento e necessità solo e quando produce denaro. «Riflettere su ciò che ha senso e ciò che non ne ha, su ciò che è giusto e ciò che non lo è, al di là di ogni tabù o pregiudizio, con tutta la libertà di sbagliare e ricredersi»: con queste parole, che sanno di libertà quasi pretenziosa, la danza di ALDES intende instaurare un legame pubblico con il territorio che la ospita, auto-incaricandosi di proporsi tuttavia come «qualcosa che porta ricchezza non solo morale alla collettività».

Foto Ufficio Stampa
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Tre le iniziative di ricostruzione storica dell’avventura di ALDES: il libro della coreografa Ambra Senatore, La danza d’autore. Vent’anni di danza contemporanea, in Italia, in collaborazione con LuccaLibri e Libreria Baroni; il documentario Danze nel Presente. Roberto Castello 1993-2013 di Graziano Graziani e Ilaria Scarpa che ripercorre i passaggi fondamentali di questo viaggio ventennale; e infine una mostra delle immagini d’archivio realizzata in collaborazione con il PhotoLux Festival.
Non solo ricordi ma anche nuovi buoni propositi fanno di ALDES una compagnia di produzione che da quest’ anno diventa una residenza coreografica triennale, sostenuta dalla Regione Toscana nel quadro della legge regionale per la cultura. SPAM! Rete per le arti contemporanee, nata nel 2008, si trasforma oggi in una rete provinciale, un progetto interdisciplinare il cui fine è creare una linea di sostenibilità economica per la programmazione e la formazione.
I 15 spettacoli presentati in questi giorni sono realizzati dai vecchi e nuovi collaboratori di ALDES che con le loro creazioni alimentano quotidianamente questo organico artistico e culturale. Tra i nomi Francesca Foscarini e il suo Cantando sulle Ossa,  primo premio della giuria “Miglior Solo” al Concorso Coreografico Mas Danza 2012; Irene Russolillo con Ebollizione, finalista GD’A Puglia 2012; Claudia Caldarano in Essere, work in progress semifinalista al Premio Scenario 2013 e Caterina Basso ne Il volume com’era selezionato per il concorso Prima Danza della Biennale di Venezia 2013. Sabato 12 ottobre sarà la volta di Nel disastro, parte VIII de Il migliore dei mondi possibili di Roberto Castello, progetto pluriennale in dieci parti avviato nel 2002. Lo stesso giorno con una coreografia collettiva, sempre Roberto Castello presenterà la performance per contesti urbani Scene da un Matrimonio, mentre i giovani Marco D’Agostin, Stefano Questorio e Giorgia Nardin metteranno in scena lavori di sperimentazione e ricerca coreografica: nuove vitalità che tra modelli e codici ripensati e messi in discussione propongono una visione altra di una “umanità coregrafata”.

In equilibrio tra un’adolescenza in dirittura d’arrivo e la tanto agognata maturità, ALDES si ricorda e si ri-pensa con l’autofocus di chi sente la necessità di osservarsi con oculata attenzione, per poter successivamente proseguire e andare oltre, con continuità nel cambiamento.

Lucia Medri

info: www.aldesweb.org

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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