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Tre viaggi sotto un unico cielo: prima volta di Ravenna-viso-in-aria

Immagine di Davide Reviati

Cosa è il teatro se non un’occasione verso mondi possibili? Allora apriamo una finestra a tre ante, alziamo lo sguardo verso l’alto, verso le nuvole e l’intersecarsi dei loro percorsi. Immaginiamo di seguirne tre che abbiano deciso di camminare assieme; ciascuna ha una propria identità, una propria forma mutevole ma ciascuna nella realtà della nostra visione arricchisce il disegno delle altre: diverse per genesi e storia, ma sorrette da un orizzonte comune. Sotto il cielo ravennate queste nuvole portano nomi che hanno segnato nel territorio (circostante e non) momenti molto importanti per la comunità teatrale e cittadina: Il Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, stabile d’innovazione attivo da oltre vent’anni, la giovane cooperativa E, formatasi nel 2012 dall’unione delle compagnie ErosAntEros, Fanny&Alexander, gruppo nanou, Menoventi (qui in condirezione con Elena Di Gioia) ed infine la coppia formata dal gruppo rap Il Lato Oscuro della Costa e dalla cooperativa Libra.

Ravenna-viso-in-aria è il viaggio che da qui e per tre anni le tre direzioni artistiche percorreranno assieme, condividendo in primo luogo sovvenzioni, spazi (Teatro Rasi, Almagià, Ardis Hall e Cisim), idee; presentando e partecipando un fitto programma di spettacoli teatrali, danza, performance, concerti, incontri, presentazioni di libri e documentari. Quello di questa prima stagione “a trifora” appare complesso e variegato, cangiante di forma ma rimanendo ugualmente sé stesso – rispondente cioè ad uno stesso bisogno di teatro, e forse più in generale ad un bisogno di coesione attraverso l’arte – mutevole e simile come sanno essere le nuvole, la cui ricchezza è possibile scorgere nelle diverse rassegne interne che raccolgono, sotto una serie di spunti tematici, molte compagnie tra le più interessanti della scena italiana.

Iniziato lo scorso novembre a pieno ritmo, Ravenna-viso-in-aria porta con sé concerti dedicati alla musica di ricerca, reading, spettacoli – tra i quali spicca Pantani, del Teatro delle Albe, ben radicato nelle tematiche nella Romagna popolare ed altrettanto lucido nel raccontare «la drammatica parabola degli ultimi trent’anni del nostro paese». A seguire altri protagonisti come il gruppo nanou con Sport, dove viene messa in luce la sfera intima e solitaria dell’atleta colto nel momento dell’attesa e incluso nella prima rassegna “Il gesto infinito” «tra arte e sport», che ha coinvolto Pathosformel (con An afternoon love) o Barokthegreat (con Fidippide).

Pantani del Teatro delle Albe – Foto di Claire Pasquier

Gennaio verrà inaugurato con un incontro aperto sulle “Buone pratiche del Teatro 2013 a Ravenna Verso l’Europa”. Sicuramente inscrivibile in una di queste pratiche sarà quella di considerare fondamentale il legame con la comunità, esplicato a più livelli: durante il corso della stagione verranno proposti all’Ardis Hall laboratori artistici tenuti da MK, Zapruder Filmmakersgroup, Kinkaleri e Chiara Lagani. Aperto a diverse prospettive artistiche e sociali il Cisim, oltre che dei numerosi laboratori (musica rap, teatro, scrittura, mosaico, fotografia) sarà luogo di diversi concerti – tra i quali segnaliamo il contest di freestyle End of The Weak del 26/01 o Bassi Maestro e Mecna, con in apertura la presentazione del nuovo disco di Tesuan de Il Lato Oscuro della Costa il 16/02 – ospitando inoltre documentari come il recentissimo The Substance – Albert Hoffmann’s LSD proiettato il 24/01.

Nuove sfumature all’orizzonte e dunque altre rassegne (accompagnate tutte dalla proiezione di un film di Herzog e seguite un percorso di ascolti curati da Franco Masotti): dal 18 al 21 gennaio la rassegna “IN OMBRA. Indagine su doppio, idoli e parvenze”, aperto dal secondo appuntamento con Radio Zolfo condotto dal vivo presso il Teatro Rasi da Lorenzo Donati e Rodolfo Sacchettini. Oltre agli spettacoli dei “residenti” Menoventi con l’Hoffmaniano L’uomo della sabbia – Capriccio alla maniera di Hoffmann, e asprakounelia (Treno Fantasma), viaggio sonoro con corpi dal vivo all’interno degli incubi dell’infanzia di ErosAntEros, sarà presente l’illusionismo poetico dei Muta Imago con (a+b)³ e i Due ritratti di Alessandro Bedosti.

Segue dall’11 al 14 febbraio “E UNIBUS PLURAM? ascese, cadute e altre utopie”; rassegna caratterizzata dalla presentazione di due libri – Passione e ideologia. Il teatro (è) politico curato da S. Casi e E. Di Gioia e La canottiera di Bossi di M. Belpoliti – ma per la quale consigliamo almeno la rilettura del brechtiano Mahagonny in chiave Kinkaleri con il loro spettacolo Ascesa & Caduta. Nel corso della stagione il gruppo pratese non sarà il solo ad omaggiare Brecht: a lui Eugenio Barba e il suo Odin Teatret si sono ispirati per Le grandi città sotto la luna, che andrà in scena il 20 marzo, seguito il giorno successivo da un bel dibattito coordinato dallo studioso Marco De Marinis, docente dello storico DAMS di Bologna.

(a+b)³ di Muta Imago – Foto di Laura Arlotti

Lo sguardo al nostro immaginifico cielo di Ravenna continua fino a giugno con una ricca offerta delle tre direzioni artistiche, protagoniste di altri eventi, quali ad esempio il Discorso Grigio di Fanny&Alexander (il 13/02); o Poco lontano da qui (25 e 26/02), nato dall’«invito reciproco» fra Ermanna Montanari e Chiara Guidi a confrontare le proprie visioni teatrali su uno stesso tema. Si gioca ancora in casa con Pinocchio, lo spettacolo collettivo coordinato da Marco Martinelli in onore del 30°compleanno del teatro delle Albe, presentato dal 10 al 14/04 nell’ambito del progetto non-scuola, col quale verranno coinvolti circa duecento ragazzi di tutte le superiori di Ravenna. Ma lo sguardo è rivolto anche verso l’esterno, soprattutto quando questo sa parlare degli orrori della guerra attraverso le parole e i movimenti della Carrozzeria Orfeo di Sul confine (24/04); o, rimanendo a cavallo tra teatro e danza, presentando lo spettacolo omaggio a John Cage di CollettivO CineticO vincitore del premio a lui dedicato, Age (13/03). A chiudere questa prima e fiorente stagione saranno quattro giorni di festa a partire dal 30/05, che vedranno partecipare diversi artisti, tra i quali Fiorenza Menni con Boia- Concerto Breve per imbrattamenti voce e sintetizzatori (il 1/06) e soprattutto il reading di poesia e rap, sorta di gara che vedrà contrapposte le due categorie direttamente sul palco.

Viviana Raciti

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Viviana Raciti
Viviana Raciti
Viviana Raciti è studiosa e critica di arti performative. Dopo la laurea magistrale in Sapienza, consegue il Ph.D presso l'Università di Roma Tor Vergata sull'archivio di Franco Scaldati, ora da lei ordinato presso la Fondazione G. Cinismo di Venezia. Fa parte del comitato scientifico nuovoteatromadeinitaly.com ed è tra i curatori del Laterale Film Festival. Ha pubblicato saggi per Alma DL, Mimesi, Solfanelli, Titivillus, è cocuratrice per Masilio assieme a V. Valentini delle opere per il teatro di Scaldati. Dal 2012 è membro della rivista Teatro e Critica, scrivendo di danza e teatro, curando inoltre laboratori di visione in collaborazione con Festival e università. Dal 2021 è docente di Discipline Audiovisive presso la scuola secondaria di II grado.

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