Un’ anziana signora, nonna un po’ scorbutica, ironica e di classe, vive con la propria badante ucraina in una casa troppo grande e troppo vuota, anche gli oggetti come gli esseri umani sono volati via. Sulle pareti i segni dell’assenza di grandi e piccoli quadri. Quando si apre il sipario la ex-ereditiera, Letizia (Rossella Falk) parla dalla propria camera da letto, fuori scena, alla badante, Oxana (Merita Xhani) che prepara la camera da pranzo, una volta lussuosa, per il compleanno della signora. Ogni anno è Oxana che deve ricordare ai parenti di Letizia del suo compleanno. L’egoismo durante la giovinezza sembra averla ripagato con una vecchiaia vuota e di solitudine. Gli occhi di Letizia si accendono solo per la nipote preferita, Isabella, assente ormai da mesi
Quando il fratello (Luciano Virgilio), i due figli (Claudio Bigagli e Daniela Piperno) e i nipoti (Viola Graziosi, Elisabetta Arosio, Roberto Infascelli, Alessandro Sperduti) si ritrovano nel grande soggiorno privo del minimo ornamento (tutto è stato venduto per recuperare qualche soldo) Isabella è da subito al centro del discorso, un mistero inizia a prendere corpo sul palco. I parenti nascondono qualcosa alla vispa ed elegante nonnina, non vogliono rilevarle la verità sull’adorata nipote. Che fine avrà fatto isabella? E’ morta, scomparsa o cos’altro?
Questo è in sostanza Est-Ovest di Cristina Comencini: un dramma recitato da bravi attori (la Falk è perfetta come negarlo, Daniela Piperno fa un gran lavoro sul proprio personaggio) che si muove su un palco chiuso da una scenografia inutile ( intenta a spiegare al pubblico che quello è il soggiorno di una casa), con una regia talmente invisibile da risultare assente.
Eppure la Comencini qualcosa di interessante nel testo lo aveva ideato, soprattutto nella creazione del “giallo” all’interno di una tipica struttura da commedia, ma purtroppo non va oltre. Sia perché la scrittura drammatica si ferma a descrivere banali stereotipi in cui la conflittualità generazionale e razziale è al centro del discorso, sia perché la scrittura scenica è priva di qualunque fantasia teatrale. Se l’autrice-regista è brava sino alla fine del primo atto a creare una certa suspense e agli attori va il merito di tenere alta l’attenzione del pubblico nonostante la quasi perpetua attitudine salottiera dei propri personaggi, nel secondo atto invece la messa in scena, ostinatamente aggrappata a una verbalità alla quale rimane poco da dire, inevitabilmente si sgonfia. La seconda parte è un susseguirsi di insopportabili monologhetti, quasi a dare la possibilità ad ogni personaggio di vivere, di raccontarsi per forza, con tanto di finale benevolo, nel quale la vecchia signora e la badante si riconciliano unite dallo stesso dolore.
Andrea Pocosgnich
in scena
fino al 1 novembre 2009
Teatro Eliseo [vai al programma 2009/2010 del Teatro Eliseo]
Roma
Est Ovest
testo e regia Cristina Comencini
con Rossella Falk, Luciano Virgilio, Claudia Bigagli, Daniela Piperno, Viola Graziosi, Merita Xhani
Elisabetta Arosio, Roberto Infascelli
Alessandro Sperduti
scene Paola Comencini
costumi Antonella Berardi
luci Sergio Rossi
produzione Artisti Riuniti / Noctivagus s.r.
Le date della Tournée:
3 – 29 novembre 2009
Teatro Manzoni (Milano)
11,12,13 dicembre 2009
Teatro Comunale (Treviso)
15 – 20 dicembre 2009
Teatro Nuovo (Verona)