PROGRAMMA FESTIVAL CASTEL DEI MONDI DI ANDRIA 2012
sabato 25 agosto, domenica 26 agosto ore 21.30 _Castel del Monte
Associazione Culturale LA CONTRORA
# BARTEBLY, lo scrivano
dal racconto “Bartleby. The Scrivener” di Herman Melville
Una lettura di SERGIO RUBINI
con Umberto Sangiovanni al pianoforte, Gabriella Profeta, voce, Adriano Matcovich al basso
Questa Ë la storia di un grottesco scrivano silenzioso, regolare, lavoratore, che rivendica il diritto all’ozio ed al silenzio. FinchË smette di ubbidire, di copiare, di parlare, di muoversi, di mangiare. Un personaggio fragile che rivela i suoi tanti involucri interiori, mostrando sempre una faccia diversa dietro la sua maschera inamovibile.
Durata: 80′
sabato 25 agosto ore 23.00 _Biblioteca S. Agostino
# sezione OFF
# MONTEFIORI COCKTAIL
Le radici di questo duo unico nel suo genere, perché propone musica sostanzialmente retrò realizzata però con strumenti elettronici, a parte tutto ciò che non sia flauto o sax, si fondano su un gusto tutto italiano per sonorità e arrangiamenti dei brani in voga negli anni Cinquanta e Sessanta, contaminate da ciò che arrivava dall’altra parte dell’oceano… il jazz…lo swing. Un esempio: chi non ha mai sentito le canzoni della Mina che fece negli anni 60 e nei primi anni 70? Le canzoni della Vanoni, di Fred Buongusto, di Tenco, di Gino Paoli, le colonne sonore dei film italiani di quegli anni … Armando Trovaioli, Ennio Morricone, Piero Piccioni, Piero Umiliani… E nello stesso live convivono il Bolero di Ravel accanto a “Un uomo e una donna” dal film di Lelouche con il tema di “Star Trek” (Raccolta n.1) o ancora quello di “Star Wars” con “I feel love”. La carriera dei Montefiori Cocktail è stata una continua ricerca nel mondo della rilettura musicale per dimostrare appunto che non esiste musica datata o innovativa, tutto può viaggiare nel tempo. I gemelli hanno anche composto numerose musiche per spot pubblicitari. Con loro AGATA LEANZA, vocalist.
Durata: 80′
domenica 26 agosto ore 19.00 _Mater Gratiae
Compagnia del Sole
# LEONARDO
Fallimenti, peripezie e segreti del più grande genio dell’umanita’
scritto diretto e interpretato da Flavio Albanese
collaborazione artistica Marinella Anaclerio
luci Valerio Varesi
DEBUTTO REGIONALE
“… quando avrete imparato a volare camminerete sulla terra guardando il cielo perché è lì che siete stati ed è lì che vorrete tornare” Leonardo Da Vinci
Flavio Albanese tra disegni, studi, dipinti, schizzi, appunti, racconta: vita, peripezie, miracoli e segreti del più grande genio dell’umanità, la sua particolarissima personalità ma soprattutto la sua voglia di conoscere e insegnare. Perché Leonardo voleva volare? Lo spiega Zoroastro, il suo allievo, il suo giovane di bottega, ovvero l’assistente e suo amico fedele Tommaso Masini. E’ proprio lui che ha sperimentato una delle più ardite invenzioni del Maestro: la “macchina per volare”. I giovani spettatori conosceranno Leonardo da vicino e apparirà loro soprattutto l’umanità e il modo di pensare di un genio poliedrico e originalissimo che è il simbolo del nostro Rinascimento. Protagonista assoluta Ë la curiosità, l’inquieta tensione dell’uomo verso la scoperta, l’incredibile capacità umana di arrivare oltre i limiti che la natura sembra imporci.
Età consigliata: dai 9 ai 99 anni
Durata: 70′
Domenica 26 agosto ore 20.30 Auditorium P. Chicco
Produzione Progetti U.R.T.
Con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi
#RODAGGIO MATRIMONIALE [recensione]
di Tennesee Williams
ideazione scenica e regia Jurij Ferrini
con Fulvio Pepe, Isabella Machi e cast in via di definizione
ANTEPRIMA NAZIONALE
Il testo inedito e mai rappresentato nel vecchio continente è una divertentissima commedia d’autore che si svolge nella casa di Ralph Bates, un uomo sui trentacinque anni dall’aria di ragazzo. Nella periferia di una città del Mid- South. Il tempo è la vigilia di Natale 1958. Giungono all’improvviso George Haverstick, amico di Ralph, con la giovane moglie Isabel Crane: i due sono in piena lite, Isabel ha passato la prima notte di nozze su una sedia in uno squallido motel. Isabel è un’infermiera che non lavora più e il giovane marito ha perso il lavoro prima di sposarsi. Lei è terrorizzata dalla vita matrimoniale che l’attende. Ralph ha litigato con la moglie, che se ne è andata con il figlio, teme che il bambino stia crescendo omosessuale. L’azione rivela una situazione paradossale e molto divertente nella quale il fulcro della commedia, l’amore sembra incapace di contenere ed esprimere la tenerezza fin quando l’angoscia per l’unione tiene in scacco le due coppie. Si può ridere a molti livelli, ricordo mi disse un giorno Benno -besson, allievo di Brecht, con cui ebbi la fortuna di lavorare, e sta a noi teatranti tenere questo livello il più alto possibile.
Jurji Ferrini
Durata: 1h e 30′
domenica 26 agosto ore 22.30 Seminario vescovile
Punta Corsara I 369 gradi I Armunia/Festival In Equilibrio
PETITOBLOK [recensione]
Il baraccone della morte ciarlatana
liberamente ispirato alle opere di Antonio Petito e Aleksandr Blok
drammaturgia Antonio Calone
regia Emanuele Valente
con Giuseppe Cervizzi,Christian Giroso,Vincenzo Nemolato, Valeria Pollice, Giovanni Vastarella
costumi Daniela Salernitano – spazio scenico Emanuele Valenti – Daniela Salernitano
maschera di Pulcinella Marialaura Buonocore
disegno luci Antonio Gatto – aiuto regia Antonio Calone – grafica Ida Basile
foto Marino Dammacco -organizzazione Marina Dammacco, Rosario Capasso
con il sostegno del festival internazionale di andria castel dei mondi
debutto regionale
Totonno ‘o pazzo, al secolo Antonio Petito, il più grande interprete di Pulcinella della seconda metà dell’ottocento, viene ricordato anche per il suo gusto particolare di mescolare in arditi deguisements le tradizionali pulcinellate napoletane con storie più alte rubate al melodramma e ai romanzi di appendice italiani e francesi. Di lui si ricorda anche la sua capacità di mettere a nudo le convenzioni teatrali anticipando le correnti simboliste e futuriste, come ne Il baraccone delle marionette meccaniche.
Facciamo nostro questo spirito di contaminazione, facendo dialogare Petito con il poeta russo Aleksandr Blok e con il suo tentativo di unire simbolismo e commedia dell’arte nel testo Balagancik (Il baraccone dei saltimbanchi). In un immaginario al confine tra la favola e la farsa, lo spettacolo racconta le tragicomiche sventure in cui si cacciano Pulcinella e Felice Sciosciammocca in fuga da una Signora Morte improbabile e disperata. Questa volta a dar loro filo da torcere, è un eccentrico ciarlatano, ex commediante napoletano in esilio nei teatri d’avanguardia di San Pietroburgo, tornato in patria con il progetto di cancellare dal mondo del Teatro Pulcinella e Felice.
Durata: 1 h
domenica 26 agosto ore 23.00 _Biblioteca S.Agostino
# sezione OFF
Anna Pavignano
# DA DOMANI MI ALZO TARDI
La mia vita con Massimo Troisi
Nel trentennale di Ricomincio da tre, opera prima di Massimo Troisi, nasce il reading musicale di Anna Pavignano. Scrittrice, sceneggiatrice, nomination all’Oscar nel 1996 per la migliore sceneggiatura con il film Il postino di Michael Radford e Massimo Troisi, Anna Pavignano Ë stata compagna di Troisi nella vita e sul set. Insieme a lui ha scritto Ricomincio da tre, Scusate il ritardo, Le vie del signore sono finite, Pensavo fosse amore invece era un calesse e Il postino. Il reading Da domani mi alzo tardi, tratto dal libro omonimo, e accompagnato da musiche originali per chitarra, eseguite dal vivo da Alfredo Morabito, e ripercorre la vita del regista e attore. L’autrice ha fatto ricorso a una finzione letteraria: immagina che l’attore non sia morto, al termine della proiezione de Il postino, ma si sia ritirato in una segreta località di campagna, per una sorta di esilio volontario. Il racconto comincia quando Troisi decide di tornare nella sua vecchia casa di Roma, per riannodare i fili con il suo passato. Non è semplice, soprattutto a causa del forte imbarazzo che prova nello spiegare i motivi della sparizione improvvisa e del ritorno. Da domani mi alzo tardi è un viaggio immaginario e reale accompagnato per voce, immagini e chitarra.
Durata: 65′
lunedì 27 agosto ore 21.30 _Biblioteca S.Agostino
Compagnia Aleph
# VOCI-MEDEA [recensione]
liberamente ispirato all’omonimo libro di Christa Wolf
REGIA e COREOGRAFIA: PAOLA SCOPPETTUOLO
COMPAGNIA ALEPH: Giacomo Galfo (Giasone ), Marta Scarsella ( Medea ) , Viviana Prunesti ( Glauce ) , Cristina Napoletano, Chiara Manservigi ( le Voci )
SET CONCEPT – IDEAZIONE COSTUMI: PAOLA SCOPPETTUOLO – ELABORAZIONE MUSICALE : DANIELE MARTONGELLI
ALLESTIMENTO SONORO DELLA PAROLA: MARIALISA MONNA ñ EMMEBIFACTORY – LIGHT DESIGNER : DANIELE MARTONGELLI – FOTOGRAFIA : MAURA MARTONGELLI – UFFICIO STAMPA : PAOLA M. GIORNI
DEBUTTO REGIONALE
…in una stanza dalle pareti porose le sentiamo affiorare in quel dormiveglia che segue quelle rare febbri purificatrici …sono le voci …non si distinguono da quelle che sgorgano dal di dentro…talvolta ci guidano , talvolta ci invadono , talvolta ci spaventano col loro voler asserire quelle verità che troppo spesso fingiamo di non vedere. Liberamente ispirato al libro “MEDEA -Voci” di Christa Wolf, lo spettacolo analizza nello spazio evocativo della danza le molteplici sfaccettature della Donna – Medea. Tante vite in una, tante modulazioni diverse di una unica voce. I gemiti- suoni della ancestrale e indomita natura femminile, attenta ai segni della vita e alle loro profonde relazioni, ritornano nel ricordo che sopraggiunge inaspettato e incisivo e che si impone trafiggendo il presente. Il ricordo della passione per l’Uomo – Giasone e del suo tradimento, che apre il viatico alla ululante voce della gelosia, il ricordo della Madre – Medea che procrea spontaneamente come atto inevitabile d’amore e che si sente libera di seguire le sue Voci. Questa scelta dolorosa le permette di accorgersi che lì non c’è infanticidio ma solo destino, non c’è madre o figlio, colpa o perdono, lì tutto è compiuto.
Paola Scoppettuolo
Durata: 1h e 10′
martedì 28 agosto ore 19.00 _Biblioteca S.Agostino
adattamento di Corte Sveva
# IL PICCOLO PRINCIPE SECONDO HOMER
Un reading con Tonino Accolla
Tonino Accolla, celebre doppiatore, rilegge il capolavoro di Exupery attraverso la voce di Homer Simpson. Accolla fa rivivere la storia ed i personaggi del Piccolo Principe riadattando il testo e giocando con il pubblico tra esuberanti macchiette e improvvisazioni. Un reading esilarante dal piglio ironico e tagliente, ma anche con una sconvolgente profondità. Il Piccolo Principe secondo Accolla Ë scritto dallo stesso, un grande viaggio in un classico della letteratura con líoriginale rilettura del “Simpson pensieroî, quello di Homer, diventato un cult in Italia grazie alla voce di Tonino Accolla con i suoi dialoghi intensi, poetici, lirici e divertenti.
martedì 28 agosto ore 19,00 _Seminario vescovile
produzione e comunicazione 369gradi, PAV
prodotto da ZTL_pro con il contributo di Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, in coproduzione con Armunia- Festival Inequilibrio e Santarcangelo 41 Festival internazionale del teatro in piazza – in collaborazione con Fondazione Romaeuropa,
Palladium Universita Roma Tre, Teatro di Roma
# L’ORIGINE DEL MONDO. RITRATTO DI UN INTERNO [recensione]
spettacolo in quattro atti
scritto e diretto da Lucia Calamaro
con Daria Deflorian, Federica Santoro, Lucia Calamaro
disegno luci Gianni Staropoli – realizzazione scenica Marina Haas – aiuto regia Francesca Blancato
DEBUTTO REGIONALE
Un ciclo che ho costruito su una vita, quella di una donna in crisi; vita che si declina in capitoli che, sebbene si seguono, non portano verso una fine ma tendono verso un Origine.
Una vita che si inceppa e che sente, nell’impasse obbligata, il bisogno di indagare suo malgrado quel Cominciamento per tutti noi misterioso, attraverso il rapporto con un Analista e soprattutto attraverso una particolare modalità di gestione della Figlia.
In fondo la genie è l’unica prova spicciola e familiarissima che ognuno di noi ha della possibilità di essere assoluti demiurghi di un Inizio. E da lì, da quell’atto massimo di vitalità, che invecchia di fronte a noi, ritrovare il nostro, di Inizio.
Indago la coscienza di una Madre, quello che lei ne sa, malgrado e aldilà di lei; esploro gli stati d’animo mortificati di una Figlia adultizzata, la sua assenza di modelli, la sua tenacia; tratteggio l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, quelli che si ritrovano a gestire una persona depressa, senza sapere come. Intanto, diversamente, ma certo si vive.
Lucia Calamaro
Durata: 3h e 15′ con 2 intervalli
martedì 28 e mercoledì 29 agosto ore 19.00 _Mater Gratiae
# progetto speciale
Antonio Panzuto
# IL FRIGORIFERO LIRICO
Opera lirica in un frigorifero ispirata al “Vascello Fantasma” di R. Wagner
Oggetti e scena: Antonio Panzuto
Collaborazione alla scenografia: Alberto Nonnato
Montaggio video: Raffaella Rivi
Regia: Alessandro Tognon
Luci: Gianugo Fabris
Organizzazione: Fabio Ridolfi
Di notte non riesce a dormire. Entra in una cucina minuscola. La luna alla finestra assorbe tutti i suoi pensieri. Beve qualcosa e apre il frigorifero. Voci escono dal frigorifero, come se qualcuno fosse rinchiuso al suo interno. A volte basta un pensiero, un segno e tutto trasfigura. Piccole marionette e ballerini cantano nelle bottiglie del latte e nella ghiacciaia si consuma una scena della Boheme. L’elettrodomestico si trasforma in un teatro d’opera, con il pubblico seduto nei palchi illuminati mentre l’orchestra si prepara a suonare nascosta nel cassetto della frutta. Incredibilmente colori, suoni, immagini e video animazioni, ombre cinesi, marionette e figure di carta esplodono dal frigorifero lirico: raccontano e dipingono la musica in un affresco leggero e brillante, e animali, vascelli, sirene, cantanti e personaggi da fiera si muovono incantati sulle musiche d’opera del Vascello Fantasma di Wagner, della Carmen di Bizet e delle entusiasmanti musiche di Rossini. La musica lirica fa da traccia sonora, alla fine tra gli applausi, il pubblico ritorna nel suo teatro fatto di bottiglie, frutta e pomodori e l’uomo ritorna alla luna, da dove è sceso per un attimo.
Durata: 35′
martedì 28 agosto ore 21,00 _Auditorium P. Chicco
C.R.E.S.T. – coproduzione Teatri Abitati
# L’AGNELLO
testo Francesco Ghiaccio
regia Gaetano Colella
con Catia Caramia, Gaetano Colella, Roberto Marinelli, Damiano Nirchio, Maria Pascale
spazio scenico e disegno luci Michelangelo Campanale
elementi scenici Pancrazio De Padova
costumi Cristina Bari
cura del movimento Maristella Tanzi
Un agnello, chiuso in una stalla: non vede l’ora di essere sacrificato. E’ il suo destino, lo sa e ne è contento. Ogni essere vivente ha un destino, il suo è di essere sacrificato a Dio. Ma nella stalla in cui vive si manifestano strane ombre, visioni di un mondo sconosciuto sembrano volergli comunicare qualcosa. Dapprima incuriosito e poi via via più turbato, l’agnello percepisce che queste ombre vogliono dissuaderlo dal compiere il gesto da lui tanto desiderato. Le visioni, sempre più nitide, sono uomini e donne che, nel sacrificarsi a Dio, hanno perduto tutto, ricavandone unicamente disperazione e morte. La gioiosa determinazione dell’agnello lascia il posto all’indecisione. La vittima, per la prima volta, mette in dubbio il suo destino, s’interroga sul senso che potrebbe avere la sua vita senza il sacrificio. Soprattutto si spinge fino alla domanda che lo tormenta: “Chi mi ha convinto che il sacrificio era per me l’unica via?”
Durata: 55′
martedì 28 agosto ore 23,00 _Biblioteca S.Agostino
# sezione OFF
# DAUNIAORCHESTRA
La Dauniorchestra nasce dall’iniziativa del pianista e compositore Umberto Sangiovanni che si affianca, in questa produzione, a Gabriella Profeta (Voce e percussioni), Adriano Matcovich (Basso) e Tiziano Ruggeri (Tromba). Dopo due Cd realizzati per Rai Trade, producono un tributo al cantastorie pugliese Matteo Salvatore parallelamente allo spettacolo teatrale dal medesimo titolo che vede i musicisti della Dauniaorchestra impegnati a supportare l’attore Sergio Rubini. Il cd rilegge in chiave prettamente jazzistica i brani più noti del folk-singer già “cantato” da artisti come Vinicio Capossela e Teresa De Sio, lasciando all’originalità degli arrangiamenti una particolare chiave di lettura moderna e raffinata.
Durata: 70′
mercoledì 29 agosto ore 19,30 _Auditorium P. Chicco
Vico Quarto Mazzini
# DISS(è)NTEN [recensione]
Drammaturgia Gabriele Paolocà
Interpreti e Regia Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà
Suoni composti ed eseguiti dal vivo Dario Tatoli
Luci Valentino Ligorio
Organizzazione Rosagiulia Scarongella
Spettacolo finalista al “Premio Kantor 2010î- Teatro CRT Milano
Tre cessi. Tre loculi accessoriati. Un luogo oscuro, un “non luogo” che potrebbe essere dovunque: da un autogrill ai sotterranei di Montecitorio. Un luogo ideale per parole che non possono avere spazio altrove, perché troppo esplicite, fatalmente vere. Due uomini fuoriescono dal buio e, ciascuno nella sua cella, cominciano le regolari procedure che regolano quel particolare habitat: guanti di lattice e perlustrazione del cesso. Il riconoscimento è volutamente negato agli occhi perché vietato. Parole e respiri unico mezzo di comunicazione, ma questa volta i due non sono soli. I loro dialoghi questa volta non si fermano dentro quelle mura, i loro volti non restano celati dietro quelle porte. Parole e immagini si ribellano a quella segretezza imposta e decidono di rivelarsi: quelle porte diventano trasparenti e quelle mura non soffocano pi˘ il suono. Rumore di passi che si avvicinano. Una terza deformità si appresta ad occupare quel cesso rimasto vuoto: il cesso centrale, il cesso del potere. Tutta la scena non è altro che un atto di violazione della privacy. Si assiste ad una vera e propria intercettazione di un progetto massonico.
Durata: 50′
mercoledì 29 giovedì 30 agosto ore 20,00
Sala biblioteca S.Agostino / Seminario vescovile
Associazione Teatro C/R-Fattore K-Associazione Olinda
in coproduzione con Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi
# ATTI UNICI DA ANTON CECHOV
Primo studio Andria.
Ideazione e regia di Roberto Rustioni
con: Renato Avallone, Paolo Li Volsi,Valentina Picello,Roberta Rovelli,Alessandro Tedeschi.
Traduzione ed adattamento Roberto Rustioni
Dramaturg Chiara Boscaro in collaborazione con Filippo Renda
Consulenza Fausto Malcovati
Movimento e coreografie Olimpia Fortuni
ANTEPRIMA NAZIONALE
Anton Cechov cercava di catturare la vita così com’è, lontano dal soggettivismo e dal facile lirismo, cercava un’emozione che non fosse sentimentalismo, un senso del tragico che non fosse melodramma, un umorismo per nulla grossolano e pagliaccesco, detestava la magniloquenza e la retorica. A teatro non sopportava gli attori che recitavano troppo, è il più contemporaneo tra i “classici”. Eppure, sorprendentemente, è un autore soffocato dai cliché, dal folklore, dall’ortodossia. Siamo partiti dagli atti unici: La domanda di matrimonio, L’orso. Cechov li considerava degli scherzi, vaudeville perfetti, meccanismi comici irresistibili, ma niente di più, ma c’è già qualcosa in queste operine comiche che rima con il suo teatro più maturo? Possiamo provare ad affrontarli seriamente? Forse sì. In una lettera al fratello, Cechov scriveva che gli esseri umani sono ridicoli 48 settimane all’anno, il nostro è un destino ridicolo. Proviamo ad aprire queste scatole comiche, per scovare immagini naturali, vere, squarci di vita che si aprono e chiudono in un lampo. Vediamo se resta qualcosa dello sguardo delicato e ironico di Cechov sulle cose, sul mondo, su di noi.
Durata: 1h e 20′
mercoledì 29 agosto ore 21,45 _Piazza Catuma
# sezione internazionale
Circus Klezmer
# FESTA DI NOZZE
Regia e ideazione: Adrian Schvarzstein
Produzione: Ateneu Nou Barris (Barcellona)
Joan Catala, paesano, acrobata e giocoliere
Alba Saraute, paesana, acrobata
Adrian Schvarzstein, matto del paese, comico
Emilano Sanchez, sposo, giocoliere
Eva Schwrazer,sposa, acrobazia aerea
Rebeca Maccauley , violino
Petra Rochau, fisarmonica
Quile Estevez, tecnico suono e percussionista
Nigel Haigwood, clarinetto
Charly Aparicio, tecnico luci
Le acrobazie, le giocolerie e la carica emotiva propria dell’ arte circense a braccetto con la recitazione ed una musica popolare tutta da scoprire. Proposta del tutto inedita quella che presenta il Circus Klezmer, dove sarà proprio questo genere di musica che tradizionalmente accompagna le feste di nozze, a fare da colonna sonora ad una rappresentazione dove riso, tensione e commozione si alterneranno incollando alla poltrona gli spettatori, rivelando appieno i caratteri propri del nuovo circo. L’abilita degli artisti del circo e dell’ arte di strada disegneranno una vicenda ambientata in un paese dell’ est europeo. Qui lo scemo del villaggio fa cadere dall’alto inviti a nozze per tutti i cittadini, che finiranno per diventare i protagonisti di una festa che non potrà che divenire indimenticabile.
Durata: 120′
mercoledì 29 agosto ore 23,00 _Biblioteca S.Agostino
# sezione OFF
# LA VAGUE
“La Vague propone una performance raffinata dove la musicalità dei chansonnier francesi, del tango fino al jazz, viene mescolata al trasformismo e all’espressività teatrale per crearne uno spettacolo unico nel suo genere. Un progetto artistico in continua evoluzione che si modella sulle esperienze e gli interessi di Francesca Pirami, cantante e attrice e Alessandro Corsi, bassista-contrabbassista.
La sperimentazione artistica del gruppo si sviluppa in senso musicale e teatrale riverberandosi nello stile poliedrico e contaminato delle loro performance. Le scenografie, i costumi, le maschere e gli strumenti sono in maggior parte auto-costruiti e danno vita allo Spettacolo fatto a mano. ll repertorio proposto dal duo, in gran parte originale, attinge a sonorità e linguaggi di diverse culture, in prevalenza europee. Nel Dicembre 2009 esce “La Vague” il disco di esordio del gruppo per la collana Millennium Music, il videoclip “Parlo da sola” riceve la menzione speciale del “Valsusa Filmfest 2009″ e vince de “THE HOLY HOUR UNDERGROUND VIDEOCLIP AWARDS 2009″. Nel 2012 esce il secondo disco: “Cabaret Electric”.
Durata: 70′
giovedì 30 agosto e venerdì 31 agosto ore 17,00 _Scuola Manzoni
TERRAMMARE – coproduzione Teatri Abitati
# LEZIONI DI CLASSE
Progetto Gigi Gherzi e Silvia Civilla
Cura dello spettacolo Chiara Albanese, Tonio De Nitto
In classe Gigi Gherzi e Silvia Civilla
In aula è presente con i suoi segni Teresa Ciulli
Lezione di classe Ë uno spettacolo in cui la sera una scuola si trasforma in teatro e ospita un rito teatrale giocato tra due attori, Gigi Gherzi e Silvia Civilla, e sessanta spettatori divisi in due aule. Si torna sui banchi di scuola rivivendo come pubblico i momenti degli appelli, delle interrogazioni, dei dettati alla lavagna, dei temi, delle scoperte dell’apprendimento, e lo si fa attraverso l’esperienza teatrale di una riflessione e di un gioco sui temi della scuola e dell’apprendere. In “Lezione di classe” il teatro, occasione d’incontro e rito di civiltà, incontra lo spettatore, ne stimola le reazioni, lo spinge alla scrittura e alla parola, ne valorizza i pensieri e le emozioni.
Dentro le aule scolastiche, ogni sera, un’esperienza di “teatro dello spettatore”…
Spettacolo per 60 spettatori
Durata: 1h e 45′
giovedì 30 agosto ore 20,30 _Auditorium P. Chicco
Fondazione Tpe /Teatro Minimo
in coproduzione con Festival Internazionale di Castel dei Mondi – in collaborazione con Carsica
# LET THERE BE LOVE
di Kwame Kwei-Armah
regia di Vittorio Continelli
con Nicola Conversano, Simonetta Damato, Patrizia Labianca
assistenti alla regia Luigi Brandonisio, Antonella Papeo
DEBUTTO NAZIONALE
Alfred è un pensionato originario di Grenada (Caraibi) che ha un complicatissimo rapporto con le sue figlie inglesi di seconda generazione. Una delle due, Gemma, preoccupata per lui, decide di assumere una cameriera che possa stargli dietro. Tutto ruota intorno al rapporto che si instaura tra Alfred, sessantaseienne immigrato negli anni ’60, e Maria, venticinquenne cameriera polacca giunta da poco in Inghilterra. Il rapporto tra l’immigrato di vecchia generazione e la nuova arrivata si trasforma così in una reciproca educazione sentimentale, annullando distanze apparentemente incolmabili. A loro si aggiunge un Lillie, un giradischi che scandisce il tempo e i cambi di scena attraverso le canzoni di Nat King Cole, autore preferito di Alfred. La musica di Cole apre squarci sul passato del protagonista e ne restituisce la vita intera attraverso i suoi frammenti. L’incomunicabilità, la difficoltà di essere accettati e amati, il pudore e la dignità di fronte alla malattia, la violenza domestica, il disagio che accompagna la condizione dello straniero si intrecciano fino a confluire in un unico fondamentale bisogno che accomuna i personaggi: essere accettati dagli altri per quel che si è.
Durata: 1h e 20′
giovedì 30 agosto ore 21,30 _Piazza Catuma
# sezione OFF
Solis String Quartet featuring Peppe Servillo in:
# SPASSIUNATAMENTE
On stage:
Vincenzo Di Donna violino
Luigi De Maio violino
Gerardo Morrone viola
Antonio Di Francia cello
Peppe Servillo voce
Il concerto è un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana. L’incontro tra questi artisti ha dato vita ad un inedito spettacolo dove l’arte e lo spessore di Peppe Servillo si fonde con la maestria e la visione degli archi del Solis, rendendo questo evento unico nel suo genere, e fa si che attraverso una lettura raffinata e popolare di un repertorio di classici che vanno da Raffaele Viviani ad E. A, fino a Renato Carosone, si racconti Napoli. Il concerto è arricchito da una piccola parte strumentale e da interventi di lettura.
Durata: 80′
giovedì 30 agosto ore 22,15 _Seminario vescovile
Coproduzione Factory, Terrammare Teatro, Teatri Abitati
# ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
adattamento e traduzione di Francesco Niccolini
regia di Tonio De Nitto
con Lea Barletti, Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella.
Scenografie di Roberta Dori Puddu – Realizzazione scene L.C.D.C. luminarie Cesario De Cagna
Costumi di Lapi Lou ñ Luci di Davide Arsenio
Assistente alla regia Paola Leone
Romeo e Giulietta Ë chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi. Romeo e Giulietta Ë un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo. Romeo e Giulietta sono le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta. Romeo e Giulietta è un meccanismo perfetto, un ingranaggio linguistico e scenico che va avanti nonostante essi stessi, dal quale però ad un certo punto può succedere di voler scendere e in qualche modo di farlo veramente, costi quel che costi. Romeo e Giulietta sono i sette interpreti impegnati con tripli salti mortali in doppi ruoli diametralmente opposti l’uno all’altro. Tutto è gioco, tutto è capriccio, il ritmo e il tono scherzosi, la storia spesso comica, fino a prova contraria, fino al sangue versato, fino a un padre che dà della puttana alla figlia, fino alla morte dei compagni di gioco, fino al rimpianto pi˘ feroce e alla colpa. Come nel più classico dei casi da tragedia, la colpa dei padri, che come scrive Pasolini deve essere gravissima per meritare una così atroce punizione.
Francesco Niccolini
Durata: 1h e 35′
giovedì 30 agosto ore 23,00 _Biblioteca S.Agostino
Daria Biancardi
# VOCI DENTRO LE PAROLE
Spettacolo di parole e musica soul, gospel, blues
Di e con Paola Procaccini, Maria Tea Varo e Daria Biancardi
Notoriamente ci è lecito un sospetto: siamo tutti burattini dalla testa di legno? Tra catastrofe e sopravvivenza, tra regno ed esilio, libertà e schiavitù, non distinguiamo più intelligenza e stupidità. Incatenati a una logica, atrocemente umana, quale galera ci trasporta? Dove se ne è andato il pensiero? Ci imbarchiamo con speranza in un’ingorda poesia. Voci riesumate,eco di mondi tangibili, gridano, sussurrano, cantano parole dai contenuti senza tempo: diffondono virulente incitazioni contro l’incoscienza. Tre donne con un sogno fantastico cercano con lo spettatore una logica di coraggio civile, anche di ribellione, per spalancare una finestra in uno spazio senza confine. Daria Biancardi, cantante siciliana che ha lavorato a lungo negli Stati Uniti, lascia cha la sua voce sia accompagnata dalla musica del pianoforte per alternare le parole di Paola Procaccini, autrice di molti programmi per Rai Radio Uno, e Maria Tea Varo, attrice teatrale e televisiva.
Durata: 80′
venerdì 31 agosto ore 20,30 _Auditorium P. Chicco
I Sacchi di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi in co-produzione con Armunia
con la collaborazione del Festival internazionale di Andria Castel dei mondi e con il sostegno della Regione Toscana
# ABRAM E ISAC (primo atto)
Sacra rappresentazione in cartoon
liberamente tratto dalla Rappresentazione di Abramo ed Isac di Feo Belcari
scrittura Giovanni Guerrieri – libri Giulia Gallo
con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano
Produzione: I Sacchi di Sabbia, Federgat con il sostegno della Regione Toscana
# IL RITORNO DEGLI ULTRACORPI (secondo atto)
Scrittura Giovanni Guerrieri
Libri Giulia Gallo
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Enzo Illiano, Giulia Solano
tecnica Federico Polacci
Produzione: I Sacchi di Sabbia/Compagnia Sandro Lombardi in co-produzione con Armunia
con la collaborazione del Festival internazionale di Andria Castel dei mondi e con il sostegno della Regione Toscana
STUDIO/DEBUTTO NAZIONALE
Ci è sembrato interessante accostare in un’unica serata questi due pezzi, nati in momenti e in contesti differenti. Abram e Isac (2011) Ë una piccola “sacra rappresentazione”, in cui l’episodio biblico del sacrificio di Isacco diviene il pretesto per una riflessione sull’enigma della comunicazione tra Abramo e Dio, in una dimensione scenica al tempo stesso materica e metafisica, interamente realizzata attraverso la manipolazione di libri po-up. Il ritorno degli Ultracorpi (2012) poggia invece sul famoso topos di fantascienza dei baccelloni alieni, ladri di corpi, capaci di clonare gli esseri umani, per poi sostituirli nel sonno. In comune i due pezzi hanno il gusto per l’oltremondano, il senso dell’allegoria, la forza della metafora. E naturalmente l’ironia. Ci piace definirli “liriche dialettali”: il cuore del primo pezzo Ë l’antico toscano di Feo Belcari, che riscrisse nel 1440 per la corte medicea una Rappresentazione di Abram e Isaac; il secondo pezzo invece si annoda sul dialetto napoletano, con un esplicito riferimento ai grandi autori che ne hanno fatto una straordinaria lingua teatrale. Insieme offrono i dissonanti aspetti della nostra ricerca teatrale.
Durata: 1h e 15′
venerdì 31 agosto ore 22,00 _Piazza Catuma
# sezione internazionale
Duel
# OPUS 2
Laurent Cirade, violoncello
Paul Staïcu, piano
Sorte dal nulla, due improbabili figure con le loro metamorfosi, irrompono violentemente nella nostra storia musicale…. Armati di pianoforte, violoncello, grimaldello, sedia a sdraio e barbecue, questi affabulatori dallíanimo delicato e suadente fanno saltare in aria ad uno ad uno gli stereotipi musicali d’ogni tempo, dalle più classiche melodie di pregiata fattura, alle pi˘ bieche melodie da supermercato. Grazie all’imperturbabilità del loro talento, giocano con situazioni stravaganti in un turbinio di avvenimenti e di effetti scenici (vedasi il violoncello che con occhialoni da pilota, suona il volo del calabrone sospeso in aria!), lasciando il pubblico estasiato, imprigionato e affascinato dalla vertigine dei loro deliri poetici accompagnati da un umorismo di estrema classe. Prima “tragedia” musicale mai scritta, Duel è senza dubbio la più pregnante testimonianza di ciò che Desnos diceva a proposito del burlesco: “la forma più sconvolgente del lirismo”.
Durata: 70′
venerdì 31 agosto ore 21,30 _Seminario vescovile
produzione Cantieri Teatrali Koreja
nellíambito del Progetto Archeo.S., finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico. Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese
# LA PAROLA PADRE
drammaturgia e regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimento Roberto Tarasco
coordinamento artistico Salvatore Tramacere
con Irina Andreeva (BG), Alessandra Crocco, Aleksandra Gronowska (PL), Anna Chiara Ingrosso, Maria Rosaria Ponzetta, Simona Spirovska (MK)
assistente alla regia Carlo Durante
training Barbara Bonriposi
tecnico Mario Daniele, Angelo Piccinni
Sei ragazze. Sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari nell’Europa centro orientale. Sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone. Tutte parlano più o meno inglese. Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale? Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E soprattutto hanno una storia comune da raccontare? Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri. Con le sei ragazze ho fatto lunghe interviste. Ho chiesto loro di raccontarmi quando hanno avuto davvero paura, quando si sono sentite al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, che il resto del mondo, cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presenti il conto. Per queste ragazze è molto importante raccontare il padre. I loro padri…fino ad Alessandro il Macedone. E la parola padre ha la stessa radice semantica della parola patria.
Gabriele Vacis
Durata: 1h e 10′
venerdì 31 agosto ore 23,00 _Biblioteca S.Agostino
# sezione OFF
# DON PASTA
Donpasta presenta Food Sound System – Riflessioni di un gastrofilosofo – Testi e voce narrante: donpasta Musiche: Raffaele Casarano e Marco Bardoscia Videoproiezioni: Influx
“Se hai un problema… aggiungi olio”, questo è il motto di donpasta, cuoco poeta, ecologista e stralunato. Food Sound System Ë il suo progetto multimediale in cui si mescolano cucina, musica, racconto
Il suo primo progetto, FOOD SOUND SYSTEM Ë divenuto un libro, edito da Kowalski, e uno spettacolo multimediale, in tournée tra Italia, Francia e Spagna, protagonista di importanti eventi per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Slow Food on film, Taormina Arte, Time in Jazz, Città del Gusto, Taste, Mescolanze Food Festival.
Collabora tra gli altri con Paolo Fresu, David Riondino, Daniele di Bonaventura. Scrive regolarmente per Slow Food, Repubblica, Left Avvenimenti e collabora con Smemoranda, Alias, Fooding, l’Università del Gusto di Slow Food, CasArtusi e Cultura gastronomica.
sabato 1 settembre ore 20,30 _Auditorium P. Chicco
produzione Animanera
con il sostegno di Progetto tre / Fondazione Cariplo – Comune di Milano – PIM
OFF ñ Regione Lombardia / NEXT Laboratorio delle idee per OLTRE IL PALCOSCENICO
# FINE FAMIGLIA
Una commedia nera dall’inferno della famiglia
testo Magdalena Barile
regia Aldo Cassano
con Matteo Barbé, Natascia Curci, Nicola Stravalaci, Debora Zuin
assistente regia Antonio Spitaleri
costumi Lucia Lapolla- allestimento scenico Petra Trombini
elab. Audio Luigi Galmozzi – luci Fabio Bozzetta
DEBUTTO REGIONALE
Si sente spesso parlare di nuovi modelli di famiglie, più leggere, più allargate, più gaie, più anticonformiste che ci fanno ben sperare in un futuro migliore, che promettono un’educazione più aperta, più laica…In attesa di buone notizie, oggi contiamo ancora numerosi i danni a una generazione che invece ha conosciuto la famiglia come il luogo più fertile dove sfogare il bisogno di sopraffare e imporre la propria visione del mondo. Fine famiglia è la storia di una famiglia italiana nella sua più dannosa e nefasta accezione. Fine famiglia Ë un rito natalizio di separazione, una festa che si celebra per la fine di un’istituzione, la famiglia italiana, votata al fallimento; un luogo asfittico dove per quanto si aprano le finestre, l’aria resta intrisa di sugo e rancore. Dopo anni di reciproche angherie, una famiglia normale giunge al livello massimo di sopportazione reciproca. I quattro decidono di comune accordo, posseduti da inaspettato buon senso, così poco italiano, di troncare ogni rapporto e scelgono la sera di Natale per salutarsi per sempre. La serata non va come previsto e uscire dalla stanza una volta per tutte si rivelerà più complicato di quanto non si creda.
Durata: 1h
sabato 1 settembre ore 19,00/21,00 _Biblioteca S.Agostino
(due repliche)
La Ballata dei Lenna
# LA PROTESTA
Progetto realizzato e sostenuto nell’ambito dell’Accordo in materia di politiche giovanili tra Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù – Regione Piemonte – Provincia di Alessandria con il contributo di: Erdisu Università di Udine – Lab/Ballata in tour – “Teatri Abitati” – progetto di tutoraggio Altra Scena di Teatro Minimo Andria
Vincitore “Festival Anteprima89 ed. 2012 Antidoti – Milano
Menzione speciale Festival Asti 33 “premio scintille 2011″ nuove drammaturgie
Vincitore Bando Culturale 2012 – Udine
Testo Semi-Finalista premio Anna Pancirolli 2012 Milano
Qui c’è un fatto, un percorso vero. Tre giovani che cercano il loro spazio per farsi sentire, ma nessuno questo spazio glielo concede. E dunque se lo prendono. Nonostante tutto. Dimostrano di essere vivi…
Una protesta che parte da un fatto quotidiano e arriva ad esprimere l’incapacità di riconoscere un futuro per se stessi e la conseguente sensazione di perdere il senso della propria identità. La vita che si conosce fa a pugni con quella che si vorrebbe, e mai nessuna parte esce sconfitta da questo scontro. Bisogna poter restare aggrappati, non perché sia importante ma perché questo tutto. E’ un tempo di confusione e spaesamento, un tempo in cui si urla forte il diritto ad avere la propria illusione, senza essere disposti a pagare il prezzo della disillusione. Ma noi, il futuro, ce lo possiamo permettere? Questa domanda scorre sempre sottotraccia, come se il futuro fosse un costoso privilegio destinato a chi sa conquistarselo. Invece di occupare, occupiamoci, questo è il senso della nuova protesta. Nulla può appiattirsi su ciò che non funziona. Il restare aggrappati, appunto, è quello che ci dà la speranza.
E non è forse di quella speranza che abbiamo bisogno?
Durata: 50′
sabato 1 settembre ore 21,30 _Seminario vescovile
Benvenuti s.r.l.
con Fondazione I Teatri Reggio Emilia
Dal romanzo di Pablo díOrs
# LO STAMPATORE ZOLLINGER
uno spettacolo di Roberto Abbiati
con Roberto Abbiati, Marino Zerbin, Matteo Rubagotti
musiche di Alessandro Nidi
DEBUTTO REGIONALE
Per sette lunghissimi anni il giovane Zollinger va in cerca del suo destino. Fa con scrupolo il timbratore di carte in un ufficio comunale, fa il calzolaio, vive solitario nei boschi trovando conforto nella compagnia degli alberi, fino al miracolo, alla rivelazione. E divenendo infine stampatore, lo stampatore Zollinger, come aveva sognato fin da bambino. Un racconto tenero e ironico delle disavventure esistenziali di un giovane che ha una unica ambizione: fare lo stampatore nella città dove è nato. “Voglio parlare della tipografia, voglio fare uno spettacolo sulla possibilità che si possa correggere e si può correggersi. E’ da quando ho rinunciato a fare il grafico che voglio fare uno spettacolo su Gutemberg, l’inventore dei caratteri mobili, quello che ha previsto come pensiero moderno la possibilità di correggere una parola sbagliata, una frase sbagliata o una pagina sbagliata, semplicemente sostituendo il carattere, il carattere mobile. Voglio dedicare uno spettacolo a Gutemberg. Al filosofo di Magonza. August Zollinger è uno che poco alla volta corregge la sua vita, che gli diventa piacevole”. Roberto Abbiati
Durata: 1h e 10′
sabato 1 e domenica 2 settembre ore 21,30 _Castel del Monte
# progetto speciale
Ass. Cult. Tra il dire e il fare – Compagnia La luna nel letto
Teatri Abitati – Residenza di Ruvo di Puglia
in collaborazione con la Scuola di Danza Artinscena
# CENERENTOLA AL CASTELLO
evento unico al Castel del Monte
con Annarita De Michele, Paolo Gubello, Maria Pascale, Luigi Tagliente
regia scene e luci Michelangelo Campanale
drammaturgia Katia Scarimbolo
assistente alla drammaturgia: Catia Caramia
assistente alla regia e voce fuori campo Antonella Ruggiero
backstage Vincenzo Ruta
consulenza fonica Luca Ravaioli
cura del movimento Maristella Tanzi
costumi Maria Pascale
sartoria Annamaria Pascale e Gabriella Vino
tecnici Tea Primiterra e Sebastiano Cascione
amministrazione e organizzazione Isa Pellegrini e Rosagiulia Scarongella
grafica e video: DI&CO
“Avete mai confuso il sogno con la vita? O nascosto qualcosa come un ladruncolo qualsiasi?Vi siete mai sentiti impauriti come davanti ad una strega? O creduto che i vostri oggetti come per magia si muovessero e invece erano fermi? Forse aveva ragione mia madre. Forse sognavo e basta. Forse erano gli anni 80. O magari ero o mi sentivo una CENERENTOLA.”
E’ così che si presenta la protagonista della storia, come una ragazza interrotta dalla presenza di una madre “troppo buona”. Il tema centrale dello spettacolo Ë la complessa trama delle relazioni tra madre e figlia, e di rapporti tra donne, che dovranno scegliere di essere madri o matrigne, sorelle o sorellastre. Ripercorrendo i passi di Cenerentola, incontrando i personaggi della storia che si animano nella sua stanza e che prendono sostanza, forma e colore dalla tappezzeria delle pareti e dagli oggetti di uso quotidiano, la protagonista gioca, sogna e modifica la sua vita. La fiaba suggerisce una via di uscita: quale che sia il contesto difficile, che si vive, il domani, si può essere certi, porta sorprese. Ed è per questo che vale la pena tentare, sognare, per incontrare i mille fatti del caso e della realtà.
Durata: 60′
sabato 1 agosto ore 22,00 _Biblioteca S.Agostino
# LE DONNE DI TROIA – STORIA DI UNA GUERRA
Finale di laboratorio
Traduzione Enzio Cetrangolo
Direzione artistica Fernando Balestra
Attori Alessandro Aiello, Lucia Blanco, Giulia Diomede, Laura Piazza, Valentina Territo
Acting coach Elena Polic Greco
Costumi Sartoria Fondazione Inda referente Elena Servito
Il dramma si svolge nella pianura di Troia, ormai conquistata dai Greci. Le prigioniere troiane costituiscono il Coro e si lamentano della loro sorte poiché verranno assegnate ad una ad una ai comandanti greci: Cassandra ad Agamennone, Andromaca a Neottolemo, Ecuba ad Ulisse, mentre Polissena sarà sacrificata sulla tomba di Achille. Cassandra in un delirio profetico preannuncia le disgrazie che toccheranno in sorte ai Greci una volta ritornati in patria. Quindi compare in scena su un carro Andromaca con il giovane Astianatte; le viene annunciato che suo figlio dovrà morire, precipitato dalle rocche di Troia, per porre fine alla stirpe di Ettore. Segue una scena tra Elena, Ecuba e Menelao che, nonostante le istruzioni ricevute e le dure parole di Ecuba, decide di non mettere a morte Elena ma di portarla con sé in Grecia. La tragedia si chiude con l’immagine di Troia incendiata e i lamenti delle prigioniere troiane portate sulle navi.
sabato 1 settembre ore 23,00 _Piazza Catuma
# sezione OFF
# SARAH JANE MORRIS
On stage:
SARAH JANE MORRIS voce
TONY REMY chitarra
MICHAEL ROSEN sax
“Lasciate a casa i preconcetti”. Così inizia la descrizione di un critico londinese della sensuale cantante-autrice Sarah Jane Morris che spazia dal rock al blues al jazz e al soul con un’estensione di quattro ottave che fa letteralmente venire i brividi. Sarah-Jane Morris, una delle più raffinate e meno formali cantanti degli ultimi anni, sempre in bilico tra ossequio alla tradizione e desiderio di esplorare nuovi territori musicali, celebra il concetto di libertà usando il linguaggio che le è più congeniale, quello della musica, accostando ritmi jazz, rock e africani. Le canzoni che presenta fanno parte dell’album Where it hurts, che sono state scritte in collaborazione con Dominic Miller (da sempre al fianco di Sting).
Una voce che sa provocare brividi di passione e di piacere: si innalza e discende, sensuale e sofisticata, graffiante e raffinata: questa voce è più che uno stile, è una forza della natura. Che canti canzoni romantiche, standard soul o fumosi blues, il messaggio dell’artista rimane costante: una passione umana trasmessa da una voce che lascia stupefatti.
Durata: 85′
domenica 2 settembre ore 19,00 _Mater Gratiae
Senza Piume Teatro In collaborazione con Res Extensa, Explorer/Polartis
# COME POLLICINO
di Damiano Nirchio, Anna de Giorgio
Regia e drammaturgia: Damiano Nirchio
Scene di Bruno Soriato, Tea Primiterra
Pupazzi e oggetti di scena di Anna de Giorgio
Assistenza alla regia: Raffaella Giancipoli
In una piccola città un Grande Dittatore Generale si è impossessato di tutto e di tutti. Tutto è proibito. Tutte le cose sono nelle sue mani. Una notte, al culmine della sua cattiveria, obbligherà tutti i lavoratori ad un turno straordinario. Del resto, “più si è Grandi, e più si comanda!”. Piccoli e deboli dovranno obbedire, non potranno rientrare nelle loro case e saranno dunque costretti dalle necessità ad abbandonare i propri figli per tutta la notte o forse per sempre… Come Pollicino.
A casa da sola quella notte rimarrà anche una piccola ragazzina. Come fare a tornare con mamma e papà? Non ci sono rimedi facili: con il solo aiuto di una bambola bisognerà affrontare l’Orco, imparare a non farsi mangiare, rubare gli stivali delle Sette Leghe a chi ne fa un uso malvagio… E dimostrare a tutti che le malvagità sono come gesso su una lavagna: anche un bambino può cancellarle e fare un disegno nuovo. E che i piccoli possono fare cose grandi. Anche la Rivoluzione!
Età consigliata: dai 6 anni
Durata: 55′
domenica 2 settembre ore 20,00 _Auditorium P. Chicco
Coproduzione Menoventi e Santarcangelo 41
Accordo GECO 2 Giovani Evoluti e Consapevoli – Presidenza del Consiglio dei Ministri ñ Dipartimento della Gioventù – Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Emilia-Romagna Teatro Fondazione.
con il sostegno dellla Banca di Romagna – con il patrocinio del Comune di Faenza
# PERDERE LA FACCIA
Cortometraggio dei Menoventi e di Daniele Ciprì
Con Consuelo Battiston, Alessandro Miele, Rita Felicetti., Gianni Farina
Seguito dalla conferenza “Una questione di Prospettiva”
Soggetto e sceneggiatura: Consuelo Battiston, Gianni Farina, Alessandro Miele
Fotografia di Daniele Ciprì – Montaggiodi Gianni Farina
Immagine di Nicola Samorì
DEBUTTO REGIONALE, premio Hystrio/Castel dei Mondi
Il fatto è che ad un certo punto la tirannia della prospettiva ci isola.
Noi umani, s’intende. Magari i personaggi di un film vivono in un altro modo, magari loro non sono prigionieri di un determinato punto di vista. Noi invece non potremmo proferire parola senza mentire; quella stramaledetta inquadratura sul mondo che chiamiamo percezione ci obbliga alla solitudine ed alla menzogna. Forse si potrebbe tentare di raggirare il raggiro inquadrando l’inquadratura e trasformando così la finzione quotidiana in truffa sottile. In questo modo, almeno, la menzogna si farebbe esplicita, pulita, bianca come lo schermo del cinema. Proprio questa ricerca di sincerità è la causa generatrice dell’avventura che coinvolge le tre figure principali del cortometraggio. Illusioni di ogni genere fanno parte del cammino dei protagonisti, strani esseri che nell’autismo troveranno la purificazione e nell’obbedienza l’unica strada percorribile per raggiungere una verità altrimenti inconcepibile. Perdere il ruolo per consunzione, gettare la maschera come si getterebbe la spugna, perdere l’identità, perdere il senno, perdere tutto. Perdere la faccia.
Durata: 1h
domenica 2 settembre ore 21,30 _Seminario vescovile
Cooperativa Kismet a r.l.
# PICCOLA ANTIGONE E CARA MEDEA
atti unici di Antonio Tarantino con Teresa Ludovico e Vito Carbonara
regia Teresa Ludovico spazio e luci Vincent Longuemare
Antonio Tarantino, con Piccola Antigone e Cara Medea, riporta i miti nella nostra storia recente, nei sobborghi di città degradate o distrutte dalla guerra. Il risultato Ë un viaggio in quella modernità che ci abita, ci lacera e ci pone tante domande, una per tutte: l’altro. Le protagoniste di queste storie vomitano parole feroci e banali per sfuggire, spesso, al dolore di un vivere quotidiano che le stringe in una morsa inesorabile e le paralizza. Piccola Antigone è la storia di una prostituta che incontra un cliente che si svelerà essere poi Edipo, suo padre. In Cara Medea, la protagonista è un’ ex deportata, rinchiusa in un lager dopo aver ucciso i figli, che percorre un’Europa post bellica per raggiungere il suo Giasone a Pola.
“Questi personaggi, spesso portatori di mitiche ferite, chiedono all’attore di essere incarnati così, come si presentano: nudi e crudi, senza nessun giudizio. Frequentando un laboratorio di drammaturgia condotto dall’autore, ho compreso la sua necessità di scorticare le belle parole per trovare la voce, magari rauca, di quella umanità che ha paura dell’altro, che si sente continuamente minacciata e che vive di doppiezza.
Un teatro politico ?!”
Teresa Ludovico
Durata: 70′
domenica 2 settembre ore 21,30 _Piazza Catuma
# progetto speciale
Oblivion
# OBLIVION SHOW 2.0 ñ IL SUSSIDIARIO
Produzione : Il Rossetti ñ Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Malguion srl
Regia di Gioele Dix
Gli Oblivion sono
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Disegno Luci: Raffaele Perin (A.I.L.D. )
In collaborazione con: Claudio Tappi
Musiche: Lorenzo Scuda
Testi: Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
Lo spettacolo, una coproduzione tra Malguion srl e Il Rossetti -Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, non è semplicemente la versione “aggiornata” del precedente fortunatissimo show, ma una vera e propria evoluzione dello stile Oblivion, che riesce a mescolare Lady Gaga con J.S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti.
Gli Oblivion utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato, per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro, al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione.
Durata: 80′
LABORATORI
dal 27 agosto al 2 settembre _Sala biblioteca S.Agostino
Laboratorio di Massimiliano Civica
# Il mestiere dell’attore – libertà in prigione: dire i versi
Il laboratorio intende familiarizzare i partecipanti con gli strumenti specifici dell’arte della recitazione, quegli “utensili” che, come un artigiano, ogni attore deve padroneggiare per costruire il proprio racconto scenico. Uno spazio, il corpo, la voce e qualcosa da dire: ecco, ridotti all’essenziale, gli elementi fondanti del lavoro dell’attore.
Su questi fondamentali si eserciteranno i partecipanti al laboratorio, prima analizzandoli separatamente e poi nella loro interrelazione scenica: il lavoro sulla voce naturale, non accademicamente impostata, con lo studio del parametro della proiezione attraverso la recitazione in coro; la ricerca del peso corporeo e della propria presenza fisica all’interno delle coordinate dello spazio vuoto del palco; infine la costruzione di un racconto scenico efficace e coerente attraverso la realizzazione di breve improvvisazioni guidate.
Grande attenzione e lavoro saranno dedicati alla lettura metrica e lo studio di testi poetici italiani. Gli allievi lavoreranno su poesie di Pascoli, Metastasio, Poliziano, Leopardi, e attraverseranno, “assaggiandole” in punta di lingua, strutture metriche diverse, dal senario all’endecasillabo.
TALK e APERITIVO
29 agosto _Pane&Pomodoro / Palazzo Ducale
dalle 18:30
Franco Cardini, Raffaele Licinio
Sei saggi storici su templari, corsari, viaggiatori, mastri massari e monstra medievali.
Edizioni Caratteri Mobili
# IL NASO DEL TEMPLARE
giovedì 30 agosto, ore 17, Biblioteca Sant’Agostino
# Cechov: genio dell’atto unico
Con Fausto Malcovati
TALK e APERITIVO
1 settembre _Pane&Pomodoro / Palazzo Ducale
dalle 18:30
Franco Ungaro
Prefazione di Stefano Cristante e Postfazione di Goffredo Fofi
Edizioni Besa
# LECCE SBAROCCA
Con l’autore converseranno Francesco Ceci, sociologo e Michele Palumbo, giornalista.
Lettura brani del libro a cura di Alessandra Crocco, attrice di Koreja.