Come si spiega?
Ciò che sorprende e confonde è il grande squilibrio che si manifesta in certe circostanze: si interviene a difesa dei minori, dei credenti, lo si fa contro uno spettacolo teatrale, e non si fa nulla contro la violenza e la volgarità che ogni giorno vanno in onda sulle reti televisive di stato e su quelle private. Nessuno protesta per la de-sacralizzazione che avviene ad ogni ora dentro le case grazie alla televisione, mentre su questo spettacolo si crea un pandemonio. Come si spiega? Perché non si difendono i ragazzi dalla continua istigazione alla violenza, alla prepotenza, all’ignoranza, fatta da certe trasmissioni e da certi film e telefilm, dall’immagine avvilente della donna, dall’immagine meschina e volgare dell’uomo? Perché si permette che i bambini vengano usati per fare pubblicità a delle merci? Perché non ci si indigna se qualcuno si arricchisce usando il volto dell’infanzia? Perché non si protesta quando il corpo di una donna viene usato per rendere più desiderabile un’auto, un orologio, un profumo, quasi facesse parte della stessa categoria di prodotti? Perché non ci si indigna di fronte all’idolatria attuale, alla quotidiana de-sacralizzazione del volto umano, del corpo umano e dell’intera vita? E ancora, e peggio, perché non ci si indigna che una banca porti il nome di un santo come San Paolo. Perché non si sente l’orrore di una simile dissacrante operazione: il nome di un santo il cui Credo sostiene quasi ossessivamente la povertà come valore, messo a titolo di una banca, cioè di un ente che contiene denaro, soldi, titoli, azioni.
Come si spiega? Noi ci indignamo, di più, ci sentiamo offesi pur non sentendoci cattolici, in nome della bellezza e della potenza delle parole di questo santo, delle sue lettere inconsumabili. Perché i cattolici non si indignano? Perché tacciono su questi gravi atti dissacranti? Per non parlare poi della de-sacralizzazione degli animali, dell’acqua, del cielo, delle piante, del così detto ‘creato’, della meraviglia che abbiamo intorno e che continuamente viene violata e offesa in nome del profitto e del potere. Perché non si difende il “creato” e non ci si sente offesi da chi lo offende? Noi crediamo che tutto sia volto sacro, udiamo il misterioso concerto risuonare in ogni dettaglio della vita. E questo vociare su un artista e la sua opera, ci sembra davvero spropositato, strumentale, ipocrita, fuorviante rispetto a ciò che davvero, davvero dovrebbe inorridirci, addolorarci, offenderci, suscitare in noi la giusta ira, con i suoi atti precisi, ispirati, riparatori, con le sue parole lapidarie e chiarificatrici.
Mariangela Gualtieri e Cesare Ronconi
Teatro Valdoca
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