Da qualche parte è scritto, senza dubbio l’hanno già scritto. Ma forse non c’è bisogno ch’io vada a controllare, perché forse non scriviamo d’altro, forse è intimamente connaturato alla vita che spendiamo tutti attorno alla riabilitazione della cultura dismessa da questo paese. Chi occupa teatri, chi manifesta un dissenso in ogni modo: dentro l’animo in rivolta di chiunque viva questi mestieri culturali è chiarissimo il motivo per cui spetta all’arte, alla nobile decenza della cultura, farsi carico dei malefici giochi d’affari, emendare le tragedie senza dimenticarle, mettere in gioco un cuore grande perché se ne restituiscano i battiti moltiplicati; così, mentre la politica ancora lottizza settori di territori terremotati, appalta anche la dignità di un popolo ridotto in secca dall’orrore delle manomissioni inumane, l’arte risponde con l’apertura, con il rinnovamento.
È per questo motivo, per questo intimo desiderio di intervenire e lasciare un segno invece di grande umanità, come sempre all’arte spetta, che L’Aquila, vittima di terremoti e di chi offende la terra che ne resta, si può e si deve permettere di aprire l’Accademia d’Arte Drammatica, per iniziativa dell’associazione TeatroZeta diretta da Manuele Morgese e con la voglia di far partecipare questa avventura a una ricostruzione prima culturale e sociale, che getti le basi di una ricostruzione fisica. Forte dunque è la spinta che dovrà generare adesione e partecipazione da parte dell’intero ambiente nazionale, quell’eccellenza italiana che è l’umanità di assistenza nei bisogni e nelle opportunità di crescita, che fanno del teatro una forza sotterranea imperitura, nonostante i segnali di chiusura che ne limitano il movimento, cui si risponde con sempre maggior coesione e resistenza.
Il progetto, sostenuto dall’Unione Europea e dalla Regione Abruzzo, avrà un presidente emerito nella figura del commediografo aquilano che da 50 anni vive e opera a New York, Mario Fratti, autore tra le altre cose del fortunato musical Nine. Per realizzarlo è stato costituito un nuovo polo per le arti sceniche, il Parco delle Arti, che avrà 300 posti al coperto e 1000 per eventi da fare all’aperto. Dunque un progetto che ha una validità nel tempo, si prospetta con una gittata ampia, simbolo – il tempo – di una ricostruzione. Per fare domanda di selezione – per giovani dai 18 ai 25 anni, ma con anche qualche posto riservato agli over 25 – c’è tempo fino al 15 ottobre 2011, per cui: aquilani che non volete cedere all’incultura e alla disgregazione del vostro territorio, affrettatevi a dimostrare che c’è un altro modo di costruire. Con coscienza, mattone dopo mattone.
Per informazioni si può telefonare ai numeri 329 7488830 e 380 5124769, oppure via mail all’indirizzo teatrozeta@hotmail.it, web: www.teatrozeta.it.
Simone Nebbia