Per parlare de Il sogno degli artigiani e della compagnia Teatro Minimo, non posso che partire da lontano. Qualche mese fa, con il Valle appena occupato a Roma (leggi gli articoli di approfondimento), Michele Sinisi e Michele Santeramo mi inviarono in copia una lettera che avrebbero spedito agli occupanti. Il loro obiettivo era quello di innescare un percorso condiviso, soltanto raccontando il proprio. In quella lettera c’erano due elementi che trovo, ad oggi, determinanti: la concessione dei diritti per lavorare sul grande sogno della loro vita artistica, L’arte della commedia di Eduardo e insieme un fatto personale, ossia il furto subito a Roma dell’intera scena del loro ultimo lavoro, Le scarpe (leggi la recensione), alla vigilia del debutto. La compagnia in quell’occasione decise di andare in scena ugualmente, servendosi di una scena di fortuna, immaginata al momento. In questi due elementi, il sogno e l’artigianato, torna fortemente il desiderio di teatro e vita di questa compagnia.
La commedia è frutto di un tentativo di tragedia, quella che Shakespeare conchiude nel Sogno di una notte di mezza estate e che racconta gli amori difficili di Piramo e Tisbe. Sul palco ci sono quattro attori che immaginano una messa in scena, di fronte e dietro un panno come appena abbozzato fondale; hanno abiti rubati a una quotidianità operosa e sciatta, la cui cura non è per chi di altro si cura; Michele Sinisi è una sorta di capocomico, gli altri tre (Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà) sono tre attori in cerca di personaggi, cui dovranno uno sforzo particolare di immedesimazione. Il progetto, senza alcun velato tentativo ulteriore, è nettamente quello di portare in scena il disagio avvertito dai componenti di questa compagnia, farlo poi attraverso il teatro e uno dei testi che con più precisione dipinge questa professione vituperata cui non resta che autorappresentarsi. Continuo è il riferimento, nell’adattamento firmato da Santeramo, al passato glorioso di questo mestiere: “se vi sentissero i capocomici di una volta!”, intona ogni volta Sinisi sbuffando, con questo cercando di recuperare un valore annientato ma con la leggerezza di una comicità sincera, in grado di coinvolgere un pubblico popolare poco avvezzo al teatro, com’è “unico fine” di questi artisti artigiani.
Proprio per questi motivi, dunque, lo spettacolo giunge agli obiettivi minuti che si propone, senza cercare parabole altisonanti, ma innescando un contatto piccolo – minimo, in effetti – con lo spettatore in sala, rinnovando quel contratto di ascolto che troppo sembra sfilacciato in questi anni contemporanei e cerca – chissà mai se trovandolo – lo spettatore puro. Quando arriva, attesa, la dichiarazione che “i capocomici di una volta sono tutti morti”, solo allora si scioglie l’inganno della commedia, la povertà degli elementi diventa una dichiarazione di sufficienza e una ricchezza intima, gli attori iniziano a credere nel loro mestiere per cui non erano tagliati: “siamo venuti a presentarvi un’arte semplice” dice il capocomico.
Oggi ch’è così urgente rinnovare, quasi reinventare la figura dell’attore, la sua credibilità di rappresentazione come di lavoro culturale, questo spettacolo ne dichiara la necessità di esistenza, con amore appassionato verso la propria professione che questo paese sta cancellando. Come allora non credervi, quando l’immedesimazione ha poi il sopravvento: come dire che i primi incantati dalla magia del teatro, in teatro, sono gli attori stessi.
Simone Nebbia
Il sogno degli artigiani
di Michele Santeramo
con Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà, Michele Sinisi
regia Michele Sinisi
assistente alla regia Nicola Di Chio
organizzazione Antonella Papeo
partner tecnico Artefatti adp
in co-produzione con il Comune di Andria
in collaborazione col Festival Castel dei Mondi
sostegno alla produzione Festeatro – Regione Puglia
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Il sogno degli artigiani
di Michele Santeramo
con Michele Altamura, Riccardo Lanzarone, Gabriele Paolocà, Michele Sinisi
regia Michele Sinisi
assistente alla regia Nicola Di Chio
organizzazione Antonella Papeo
partner tecnico Artefatti adp
in co-produzione con il Comune di Andria
in collaborazione col Festival Castel dei Mondi
sostegno alla produzione Festeatro – Regione Puglia