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dal Ricettario Teatrale: taking care of baby – accademia degli artefatti

in collaborazione con il Ricettario Teatrale
(http://ricettarioteatrale.wordpress.com/)

AFFOGATO DI VEROSIMIGLIANZA CON GELATO DI CRONACA E COSCIENZA SBRICIOLATA

ricetta: Dennis Kelly
chef: Fabrizio Arcuri

INGREDIENTI
–    1 spazio comune, con un punto luce a un angolo della platea
–    1 coperchio per la coscienza
–    3 attrici, 3 attori [qualità DOP] –    2 videocamere
–    1 videoproiettore live con maxi-schermo
–    Stampini da intervista
–    1 podio per conferenze
–    1 divano
–    1 sgabello
–    1 tavolo di regia a vista
–    Ritagli di giornale
–    1 fatto di cronaca sbriciolato
–    4 fiale di crudeltà

PREPARAZIONE
Prima di cominciare, assicuratevi di avere a disposizione attori e attrici di qualità DOP. Li potete trovare, a prezzi rigorosamente immuni all’inflazione, all’Agriturismo degli Artefatti, raccomandato per i prodotti di qualità. Sul palco di uno spazio comune stendete il maxi schermo e posizionate una delle attrici su una sedia, al punto luce che avrete preparato a un angolo della platea. Tenete una delle due videocamere fissa su di lei, mentre vi racconterà di come sia stata accusata di un doppio figlicidio. Montate a neve immagini e stralci della seconda attrice, versatele negli stampini da intervista e ponete le forme sul maxischermo, alternate alle confessioni della madre detenuta. Aggiungete al pubblico in sala un attore e i ritagli di giornale e ponetene un altro dietro al podio per conferenze e poi sul divano, davanti a cui avrete posizionato la seconda videocamera. Lasciate un ultimo attore al tavolo di regia a vista, che legge delle battute e dialoga con gli altri. Posizionato tutti gli ingredienti e assaporata la sensazione di confusione e di eccessiva multimedialità, versate il fatto di cronaca sbriciolato, spremete le fiale di crudeltà, abbassate il coperchio per la coscienza e agitate per bene fino a che verità e verosimiglianza non si siano confusi del tutto.
Lasciare nel frigo-scenico per almeno 90 minuti. Guarnire con fragoline di acidità mediatica e servire gelido e senza cucchiaino.

VALUTAZIONE
Se avete trascorso una serata in allegria, magari vedendo uno spettacolo che vi ha divertito e che vi ha fatto pensare che tutto sommato il mondo va bene, che non siamo poi così schiavi delle definizioni, che essere e apparire, se non proprio la stessa cosa, sono due cose davvero molto simili, allora è bene che allunghiate il passo fino a questa gelateria. L’acido delle fragoline mediatiche renderà inquietantemente finto il sapore di tutta la cena; il fatto di cronaca, sbriciolato, vi spaccherà un dente e ferirà le gengive. È allora che sanguinerete, sapendo che sì, quel gusto asciutto e ferroso è l’unica cosa “veramente reale”.

Sergio Lo Gatto

assaggiato a Roma, Teatro Belli, il 13 aprile 2011

in collaborazione con il Ricettario Teatrale
(http://ricettarioteatrale.wordpress.com/)

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Sergio Lo Gatto
Sergio Lo Gatto
Sergio Lo Gatto è giornalista, critico teatrale e ricercatore. È stato consulente alla direzione artistica per Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale dal 2019 al 2022. Attualmente è ricercatore presso l'Università degli Studi Link di Roma. Insegna anche all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, alla Sapienza Università di Roma e al Master di Critica giornalistica dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" di Roma. Collabora alle attività culturali del Teatro di Roma Teatro Nazionale. Si occupa di arti performative su Teatro e Critica e collabora con La Falena. Ha fatto parte della redazione del mensile Quaderni del Teatro di Roma, ha scritto per Il Fatto Quotidiano e Pubblico Giornale, ha collaborato con Hystrio (IT), Critical Stages (Internazionale), Tanz (DE), collabora con il settimanale Left, con Plays International & Europe (UK) e Exeunt Magazine (UK). Ha collaborato nelle attività culturali e di formazione del Teatro di Roma, partecipato a diversi progetti europei di networking e mobilità sulla critica delle arti performative, è co-fondatore del progetto transnazionale di scrittura collettiva WritingShop. Ha partecipato al progetto triennale Conflict Zones promosso dall'Union des Théâtres de l'Europe, dove cura la rivista online Conflict Zones Reviews. Insieme a Debora Pietrobono, è curatore della collana LINEA per Luca Sossella Editore e ERT. Tra le pubblicazioni, ha firmato Abitare la battaglia. Critica teatrale e comunità virtuali (Bulzoni Editore, 2022); con Matteo Antonaci ha curato il volume Iperscene 3 (Editoria&Spettacolo, 2018), con Graziano Graziani La scena contemporanea a Roma (Provincia di Roma, 2013). [photo credit: Jennifer Ressel]

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