L’attività del Museo Cervi è caratterizzata da una forte progettualità di ricerca e di promozione, ma anche educativa, con particolare attenzione alle giovani generazioni, sulla memoria, e sui valori di democrazia, libertà, solidarietà che hanno animato la vicenda della famiglia Cervi e che dovrebbero essere sempre alla base del nostro tempo presente.
Di questa progettualità fa parte da tempo il TEATRO inteso come occasione di comunicazione di quel sistema valoriale che fa riferimento alla Resistenza storica e alla cittadinanza partecipata, soprattutto se contribuisce ad attualizzarne i contenuti, i modi e i tempi della comunicazione.
Di questa progettualità fa parte il Teatro. E’ questa una frase che colpisce soprattuto in un momento nel quale al centro di parecchi dibattiti che ruotano intorno allo spettacolo dal vivo vi è proprio la rilevanza culturale del teatro. Eppure per l’Istituto Alcide Cervi è ancor così, il teatro può e deve essere anche strumento della memoria, veicolo vivificante di un passato da non dimenticare. Ma quali sono o potrebbero essere i codici di un linguaggio performativo che tra i propri fini non ha solo la composizione estetica, ma anche l’obiettivo civile?
Anche a questi interrogativi cerca di dare risposta il Festival di resistenza, manifestazione che ormai da una decade viene organizzata presso il Museo Cervi di di Gattatico (Reggio Emilia). In questi giorni per l’edizione 2011 l’Istituto (creato per ricordare la vita dei sette fratelli Cervi uccisi dai nazisti) in collaborazione con la Cooperativa Boorea ha pubblicato un bando che ha come finalità la selezione di spettacoli.
‘Resistenza e Costituzione’ ‘Storia e memoria’, ‘Terra e tradizioni popolari’, ‘Lavoro’, ‘Società civile e diritti’, ‘150° dell’Unità d’Italia’ queste sono i temi chiave che sintetizzano le possibili declinazioni di un teatro che guarda ai temi identitari del festival.
Il bando, contenente anche le righe con cui abbiamo cominciato il nostro articolo, scade il 15 maggio 2011 ed è aperto alla partecipazione di compagnie professioniste e non. In palio al termine del festival, nella serata dal nome quantomeno evocativo “Storica Pastaciutta”, vi è anche un premio di 2500 euro assegnato dalla giuria nominata dal festival.
Andrea Pocosgnich
maggiori info su: www.fratellicervi.it