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Lombardi/Tiezzi alla prova con i Promessi Sposi di Testori

Il teatro nel teatro. Una macchina drammaturgica antica quanto il teatro stesso, che a sua volta altro non è che il racconto di qualcos’altro. Sbucciare e fare a spicchi la finzione del palcoscenico è una sorta di pratica misterica che si ripete da tempo immemore, con un’ottima risalita nel Novecento.

Lo spettacolo della Compagnia Lombardi/Tiezzi che debutta il 22 febbraio al Teatro India ne è un ottimo esempio.

Il testo di Giovanni Testori, I Promessi Sposi alla prova, porta come data il 1984. Per lo scrittore lombardo gli anni Settanta erano stati caratterizzati dalla celebre Trilogia degli Scarrozzati, composta da tre rielaborazioni: L’Ambleto e Macbetto (da Amleto e Macbeth di Shakespeare) e Edipus, dall’opera di Sofocle. Un’epopea sulle emozioni in chiave parodistica, soprattutto grazie all’impiego della lingua dialettale. Tornando a Manzoni, Testori fa a pezzi la forma romanzo, usando i suoi topos come specchio delle contraddizioni contemporanee.

In un teatro milanese di terz’ordine, un capocomico (qui Maestro) si mette in testa di portare in scena il capolavoro di Manzoni con una mediocre compagnia. Testori stesso, nel presentare la sua opera, scriveva che le sue intenzioni erano di offrire una “lezione e un monito”, perché I Promessi Sposi sono “il romanzo della storia, e il popolo incarna questa storia nella libertà più assoluta”. Da qui riparte il lavoro di Federico Tiezzi. La peste, ombra nera che avvolge tutto il romanzo, nella sua trasposizione diventa simbolo di tutti i mali della società, mentre si animano anche i grandi temi (pietà, grazia, male e morte, Provvidenza e salvezza) in un girotondo di personaggi e interpreti svelati con gusto pirandelliano, alla ricerca della vera essenza del teatro ma soprattutto del senso del termine “rappresentazione”.

L’ambiente della “prova” è una chiave essenziale nella messinscena di Tiezzi, che lo giudica come “il cuore del lavoro registico, nel doppio senso di mettere in prova la praticabilità teatrale di un testo o comunque di un’ipotesi scenica, e di “verificare” la sua tenuta in una situazione storica mutata”, in una narrazione che “parte dal basso”, dando voce a quelle anime popolari, “coloro che identificano la vita con il rispetto del prossimo, del mondo e della storia”. Quest’ultima parola è la motivazione primaria del lavoro della compagnia Lombardi/Tiezzi, direttamente indirizzato alla celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, cui si collega un altro recente studio del gruppo milanese, la regia del Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. Il compositore con la propria musica, come Manzoni con la parola, sono le due figure che più di tutte le altre hanno contribuito, durante il Risorgimento, a fondare una identità nazionale e una sovranità popolare. Gli stessi due principi che vivono ora un momento di estremo pericolo.

Michelle Martini

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dal 22 febbraio al 6 marzo 2011
Teatro India [vai al programma] Roma

I promessi sposi alla prova
di Giovanni Testori
regia: Federico Tiezzi
con: Francesco Colella, Marion D’Amburgo, Iaia Forte, Sandro Lombardi, Alessandro Schiavo, Caterina Simonelli, Massimo Verdastro, Debora Zuin
scenografia: Pier Paolo Bisleri
costumi: Giovanna Buzzi
coproduzione: Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Teatro Stabile di Torino, Compagnia Sandro Lombardi

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