Di recentissima pubblicazione, questo manuale aggiunge un nuovo tassello al corposo percorso di scrittura e curatela di Lucio Argano nell’ambito della gestione degli enti culturali che ormai da anni abita la sezione “Textbook per l’università e la professione” dell’editore FrancoAngeli. Diversamente da altri intramontabili titoli dello stesso autore, qui si predilige una forma breve e schematica per fornire un’introduzione al tema della progettazione strategica, con un’attenzione particolare al lungo periodo e ai temi della sostenibilità economica e organizzativa. La sfida, anche qui, è quella di trovare applicazione ai tanto odiati anglicismi tipici del business management, svincolandoli dall’ambito del profitto e dalle dinamiche di “libero” mercato che caratterizzano il loro contesto di provenienza e risalendo alle etimologie e significati profondi del concetto di strategia per poterlo applicare alle nostre imprese culturali. Esse, infatti, devono necessariamente considerare la relazione con l’ente pubblico, così come il posizionamento in una condizione di generale e perenne incertezza, incostanza, volubilità. Si tenta qui, di proporre un lessico aggiornato che tenga conto della creatività richiesta per condurre operazioni di progettazione strutturata ma malleabile, capace di adattarsi ad un equilibrio mutevole e a un contesto giocato da numerosi ed eterogenei attori. Il volume integra e completa un corpus accademico raramente reperibile in lingua italiana e, soprattutto, basato su contesti produttivi e organizzativi difficilmente riferibili a quello italiano ed europeo. Ma, sia per la brevità che per la scrittura agile e schematica, si fa anche spunto di riflessione e suggeritore di metodologie pratiche per le diverse professionalità che animano l’ente culturale di piccole e medie dimensioni, e che nella visione di Argano dovrebbero partecipare attivamente, in un meccanismo di tipo “bottom-up”, alla progettazione. Così come all’individuazione di una strategia che sappia mettere un punto agli approcci organizzativi di tipo emergenziale e basati sull’improvvisazione, particolarmente diffusi nel settore, così come a una tradizionale rigidità delle metodologie, a un’impreparazione spesso fatale. Portando stabilità e visione prospettica, sì, ma anche valorizzando la creatività organizzativa e la capacità di una visione strategica dalla salda visione ma contemporaneamente capace di evolversi con il proprio scenario. Manuale di progettazione strategica per le organizzazioni culturali, Lucio Argano, FrancoAngeli, 2025
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