Meredith Monk in conversazione con Bonnie Marranca

Ermanna Montanari ed Enrico Pitozzi (studioso e docente) curano per la casa editrice Sigaretten Edizioni Grafiche una collana di piccoli e preziosi libri collegati al lavoro svolto all’interno del progetto Malagola, tra gli ultimi volumi presentati c’è Meredith Monk in conversazione con Bonnie Marranca. Per comprendere il fulcro della collana bisogna avere ben presente proprio Palazzo Malagola, un luogo nel centro di Ravenna in cui il Teatro delle Albe ha installato una piccola utopia che raccoglie un centro di formazione e uno spazio espositivo; il filo rosso è lo studio sulla vocalità. Il volume dedicato a Meredith Monk è una tappa dunque naturale di questo percorso che tra l’altro fotografa la partecipazione dell’artista americana al progetto Malagola e al 77° Ciclo di Spettacoli Classici del Teatro Olimpico (curato proprio da Ermanna Montanari e Marco Martinelli) con il concerto Duet Behavior. Bennie Marranca, decana della critica americana, l’ha intervistata dal vivo al Teatro Rasi di Ravenna, a raccontarlo è Ermanna Montanari in una breve ma densa introduzione in cui viene ricordato anche il primo incontro avuto con Monk. Era l’aprile del 22 e Marranca cominciava l’intervista – come capitava a molte e molti di noi in quel periodo – partendo dall’assenza e chiedendo cosa volesse dire, dopo la pandemia, tornare in scena, tornare ad essere performer: «si può pensare che siano effimere (le performance dal vivo ndr.), che una volta concluse si dissolvano, ma in realtà rimangono con noi molto più a lungo.» L’intervista (presente nel libro anche in versione originale) ripercorre alcuni snodi della carriera dell’artista newyorkese: la dimensione politica degli anni ‘70 e ‘80, l’infanzia vissuta in una famiglia di musicisti, il ruolo del buddismo, la ricerca odierna e i cambiamenti del corpo e l’uso della voce all’interno di questi cambiamenti: «essere performer è un po’ come essere atleti».(Meredith Monk in conversazione con/ in conversation with Bonnie Marranca, Sigaretten edizioni Grafiche/ Collana Malagola,02, Cue Press 2024)

Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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