Davanti alla parola – Il logo-s come dispositivo epidinamico del linguaggio. #sponsor

L’esperienza di questi ultimi anni indica che la frammentazione delle esperienze formative e le lacune strutturali in materia di analisi correlata evidenziate ed evidenziabili nei corsi Istituzionali di Teatro dai quali provengono attrici ed attori della nuova generazione, ostacolano lo svolgimento di qualsiasi prassi tesa a fondare e strutturare le basi per un lavoro autoriale che abbia prospettive di lungimiranza e di sviluppo estetico e poetico.

La strategia radicalmente performativa dei corsi di formazione si distanzia sempre più dalla qualità propriocettiva dell’apprendimento e della specializzazione delle competenze; questo sia nel senso della restituzione scenica che nell’ambito del trasferimento di conoscenze e competenze.

Un progetto laboratoriale integrato può concorrere ad arricchire e strutturare le attitudini percettive e propriocettive dell’attore favorendo un livello di competenza cosciente e consapevole più comune ad altre discipline come la danza o la musica e che rivesta oggi un profilo paradossalmente innovativo pur nell’evidenza della sua necessità di prassi comune. Ricondurre la riflessione teorica e pratica nell’ambito della scena, così come sempre più si sviluppa in ambito accademico, contribuisce al rafforzamento di un dialogo tra saperi sempre più debole, eccentrico e casuale.

Pensiamo sia utile:

  • contribuire a riportare l’asse delle competenze analitiche e strutturali dall’ambito accademico a quello scenico
  • correlare in modo sussidiario gli elementi di analisi articolando contemporaneamente gli strumenti dell’analisi linguistica, coreutica e neuro scientifica
  • prendere atto delle nuove opportunità di lavoro per gli attori che sempre più spesso si rivolgono in modo sconsiderato all’insegnamento
  • considerare l’opportunità di una sede stabile, in questo particolare momento storico, come possibile centro di osservazione e formazione anziché come un’ostinata vetrina di produzioni mute e sorde

DAVANTI ALLA PAROLA

 

Il programma, rivolto ad attrici e attori under 30 , sarà articolato in tre azioni e si svolgerà a Roma nella Sala Studio del Teatro Due Roma. Sono previste Borse di Studio per tutti i partecipanti.

 

  • la prima azione: neuroscienze e prassi scenica autoriale si propone di approfondire la conoscenza dei sistemi integrati funzionali che permettono al nostro corpo di esistere e quindi di esprimersi socialmente e artisticamente.
  • la seconda azione: architetture e consonanze del linguaggio con le strutture espressive dell’arte contemporanea indagherà la correlazione tra i linguaggi espressivi più usati e tenterà di mutuarne un metodo volto alla traduzione strutturale e comparativa dei diversi dispositivi scenici per poter elaborare la propria autorialità.
  • la terza azione: analisi correlata del movimento secondo il metodo Laban Bartenieff, affronterà la possibile declinazione delle attitudini attoriali in ambito sociale e professionale tenendo conto delle istanze sempre più pressanti che arrivano dal mondo del disagio ambientale, sociale e patologico e della loro impossibile narrazione.

 

La durata delle attività corrisponderà a 30 giornate complessive per circa 240 ore frontali. La periodicità sarà mensile, distribuita in 6 mesi – luglio/dicembre 2025

 

Il programma di studio teorico/pratico sarà articolato in moduli monografici interattivi, cioè a dire che ogni argomento trattato verrà messo in relazione e analizzato secondo i punti di vista di tutte le diverse discipline adottate.

 

Il laboratorio è diretto da Marco Lucchesi. Per le neuroscienze è prevista la presenza del Prof. Giampiero Cicalini mentre per il Metodo Laban Bartenieff la conduzione è affidata al M° Susanna Odevaine.

Programma:

Sistemi integrati

  • espressione e comunicazione nell’esperienza dell’attore: il punto di vista delle neuroscienze

 

  • stili di gestione delle emozioni, stili di gestione delle tensioni corporee e postura

 

  • rapporto tra la costruzione dell’azione scenica e l’auto rappresentazione di se stessi

 

  • identità e identificazione nell’esperienza dell’attore

Individuazione del dispositivo scenico

  •    performance/struttura complessa

 

  • traduzione/tradimento

 

  • immagine/parola

 

  • nuove abilità/diverse abilità

 

  • modelli e anti-modelli

 

 

Altre declinazioni delle attitudini attoriali

 

  • theaterAbility

 

  • presenza al pubblico per professionisti

 

  • trasmissione e insegnamento di competenze generazionali

 

  • oralità e diffusione del sapere generazionale (racconti di comunità per i piccoli centri)

La necessità di poter lavorare in un altro modo, senza l’obbligo del successo ammortizzante e dei tempi ravvicinati, postula un rapporto con la riflessione in grado di garantire la sopravvivenza di una prassi prima di tutto scientifica.

La sala situata nel centro di Roma, è stata ormai da tempo modificata rimuovendo le poltrone dalla platea in modo da avere a disposizione uno spazio grande e confortevole, 20 m per 15m – agibile a terra, per i diversi tipi di attività teoriche, pratico/coreutiche, pratico/vocali e dimostrative.

Il teatro è fornito dei necessari supporti tecnici e di spazi idonei alla permanenza degli allievi per le ore ricreative e di riposo.

La disponibilità di una sede stabile ci permetterà di ospitare, successivamente, in residenze autonome allievi o gruppi specializzandi che ne facciano richiesta presentando un programma di lavoro inerente il progetto realizzato. Compatibilmente con le occupazioni della struttura stessa.

 

 

 

 

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