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AHMEN (Collettivo Cromo)

Questa recensione fa parte di Cordelia di febbraio 25

Le migrazioni sono uno dei temi centrali di questa nostra epoca, ma la questione viene sempre discussa nel fuoco di un dibattito securitario, numerico (quanti sbarchi ogni anno? Quanti rimpatri?). Non si discute mai di accoglienza, dei termini che la regolano, di come vivono o sopravvivono gli extracomunitari che lavorano in Italia, anche quelli in regola. Interessante dunque il lavoro della giovane Collettivo Cromo, per la regia di Tommaso Burbuglini: con un’idea strappata dalla realtà, grazie all’incontro avuto con Asim, racconta la storia di un lavoratore pakistano e della suo odissea quotidiana per riuscire a ottenere il ricongiungimento familiare con la moglie. Ha debuttato a Carrozzerie Not dopo un lungo tempo di gestazione (e i passaggi a Powered by Ref e Forever Young della Corte Ospitale) portando in scena pochissimi ma funzionali oggetti: una vecchia e sporca lavatrice, un appendiabiti che farà da separè e poco altro. La discesa del protagonista negli inferi kafkiani della burocrazia avviene tramite il dialogo, da una parte c’è Valerio Sprecacè – che impersona tutti i ruoli con cui viene rappresentata la nostra società respingente (i clienti del negozio di lavaggio in cui lavora il protagonista, i dipendenti dell’ufficio immigrazione, ecc.) – e dall’altra c’è Andrea Perotti. Il suo più che essere un personaggio è una sorta di avatar muto, una maschera silente in grado – con un lavoro minimale di gesti, sguardi e mimica – di restituire una profondissima partitura emotiva: l’ingenuità, l’incomprensione, il sorriso per il minimo passo in avanti, la disperazione trattenuta di fronte al dipendente pubblico per una mancanza nella documentazione. I contorni della messinscena divengono sempre più surreali, fino a quando nell’epilogo la realtà torna a connettersi con la scena, in video appare il vero Asim e un testo proiettato ci aggiorna sulla situazione presente: la fatica per ricongiungersi con la moglie continua. Ahmen di Collettivo Cromo deve ancora raffinarsi, rendendo più nette certe scelte registiche, però apre un discorso importante, politico, su una realtà che facciamo finta di non vedere.

Visto a Carrozzerie Not:Una produzione Cromo collettivo artistico IDEA E SOGGETTO Cromo collettivo artistico REGIA Tommaso Burbuglini DRAMATURG Eleonora Pace CON Andrea Perotti e Valerio Sprecacè VOCE REGISTRATA Asim Javed TUTOR Romaeuropa Festival Eva-Maria Bertschy
Progetto selezionato Powered by REf 2023 spettacolo finalista del bando Forever Young 2024 de La Corte Ospitale con il sostegno di Atcl_circuito regionale del Lazio

Cordelia, febbraio 2025

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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