Roma – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone
Teatro Borgna
1marzo 2025 ore 21
Per amore dell’Amore
Herbert Pagani: Musica, Poesia, Arti visive
Di e con Caroline Pagani
Pianoforte Giuseppe Di Benedetto
Arrangiamenti musicali Alessandro Nidi
Preparazione vocale Francesca Della Monica
Immagini e video a cura di Luca Pili, Flavio Brunelli e VideoEst
Luci e direzione di scena Giulia Bornacin
Dopo l’anteprima al Teatro Comunale di Ferrara, e il debutto al Teatro Franco Parenti di Milano, il primo marzo approda a Roma: Per amore dell’Amore. Herbert Pagani: Musica, Poesia, Arti visive, spettacolo teatrale, musicale e multimediale, di e con Caroline Pagani, dedicato a Herbert Pagani.
Uno spettacolo-concerto-mostra in cui si evocano l’amore, la pace, la bellezza, l’arte e le arti, in tutte le loro forme: musica, canzone, opera, pittura, scultura, scenografia, cinema, teatro, radio. Herbert Pagani le ha fatte danzare assieme.
E’ un viaggio nell’attività e nella produzione artistica di Herbert Pagani che ha attraversato l’arte in tutte le sue espressioni: scultore, pittore, disk jockey, cantautore, chansonnier, paroliere, insignito dell’Ambrogino d’oro per il suo impegno civile e per l’attivismo ecologista e pacifista. Conosciuto come “Il cantapittore”, l’artista che cantava con la penna e disegnava con la voce, è stato un artista multiforme, geniale e profetico: aveva previsto pandemie, guerre, crisi climatica, la necessità del riciclo, i pericoli dell’iper tecnologia.
Lo spazio scenico dello spettacolo-concerto-mostra è un’isola-spiaggia e il suo atelier d’artista di Milano, con relitti restituiti dal mare, proiezioni video immersive di dipinti, disegni, scenografie e sculture, le “pattumiere di Nettuno” da cui sono nate le sue “città celesti” e le sue “canzoni di legno”: coloratissimi ammassi di vetri, legni, plastiche, che fuoriescono da casse trasparenti.
Lo spettacolo mostra un ritratto a tutto tondo dell’attività artistica di Herbert Pagani, dalla pittura alla scultura, dalla canzone alla radio, visto anche attraverso gli occhi e i ricordi della sorella da bambina. Forte e chiara l’idea che ci ha lasciato. Un messaggio di umanità, fratellanza, amicizia, semplice e diretto. L’ amore come unico mezzo-arma per il riscatto, la lotta, la sopravvivenza delle idee che danno dignità e senso alla nostra vita. Le sue canzoni, oltre ad essere altissima poesia, sono preghiere, apologie, poesia in musica. Con la sua arte ha mostrato i problemi di oggi con l’anticipo e la preveggenza che hanno i poeti. Pagani ci lascia un’opera di un’attualità bruciante, di impressionante ricchezza, modernità e contemporaneità, di analisi e di prospettiva, generosa, senza concessioni e compromessi. Le sue poesie in musica sono popolate da amori intensi, contrastati, da passioni grandi, assolute, da sentimenti veri, puri, cristallini, totalizzanti. Di qui, la necessità di riscoprire, far rivivere, far conoscere, conservare e tutelare questo scrigno di tesori e di bellezze di un’attualità sconcertante e senza tempo. Herbert Pagani ha dipinto il futuro. Da poeta aveva visto giusto, le sue canzoni non hanno crepe, e continuano a ispirare cantautori, interpreti e artisti visivi.
Si è subito catturati dall’atmosfera e dalla bellezza di un testo elegiaco e poetico. Caroline Pagani interpreta, narra, canta, balla, gioca, diverte e commuove con un testo e uno spettacolo che grondano amore da ogni parola e ogni gesto. Un’artista che incanta, […] che canta con voce avvolgente, ora grave, ora leggera, con personalità e varietà canzoni una più bella dell’altra.
Un’ora e mezza di emozioni, arte e bellezza. – Pietro Pisano, Laici.it
“Come si impenna, la voce; e, a un certo punto, come una frenetica Zazie, l’interprete si volta, aspettando la platea tutta, con uno sguardo che si fa delicato sorriso accogliente. Sono preziose le pause, i momenti di sospensione, dove il tono è nudo, e ha grumi d’anima; dove la verità è molto più vera, in quell’apparente finzione. Quando ci dona Albergo a ore lo fa con la delicatezza di certe piogge sottili sottili, che non ti bagnano, ma ti entrano dentro, gocciolando negli atri e nei ventricoli, fino a formare stalattiti e stalagmiti di cristallizzata passione. Ecco la vita in purezza, il suo farsi assoluto, e quel lungo, infinito istante in cui si è in scena; grazie, Caroline, per questa sentitissima e vibrante lezione di teatro!” Danilo Caravà, Milano Teatri https://milanoteatri.it/recensione-per-amore-dellamore/
“A fine spettacolo, quando si riaccendono le luci, sono tanti gli occhi umidi in sala”. Krapp’s Last Post, Vincenzo Sardelli
https://www.klpteatro.it/per-amore-dellamore-caroline-pagani-recensione
“Da brivido il pezzo conclusivo, che non poteva essere che “Albergo a ore” vero inno all’amore, cantato con la sola voce. […] Palco buio, unica luce su Caroline e la sua voce. Tutti ripercorriamo le immagini i momenti e le emozioni di quella cameriera di quell’albergo e a più di uno del pubblico scorrono lacrime”. Elena Grossi, Dejavublog
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