Questa recensione fa parte di Cordelia di novembre 24
Toscanacci e anticlericali, radicali e poetici, demenziali e intelligentissimi, Gli Omini se ne vanno in giro per la penisola ormai da quasi vent’anni con il loro baule pieno di trovate comiche acidissime. Sono anche dei rabdomanti di storie, dato che molti dei loro progetti prendono vita da vere e proprie indagini antropologiche, dalle piccole province alle periferie delle grandi città. L’ultima formazione degli Omini è composta da Francesco Rotelli, Luca Zacchini, Giulia Zacchini: se la terza è una drammaturga i primi due sono attori, tra i migliori in circolazione, va detto. A Roma non tornavano da un paio di anni e nella prima delle due repliche al Basilica se la sono dovuta vedere con un pubblico composto da pochissime unità, per uno spettacolo che si basa interamente sull’interazione con la platea. Eppure La coppa del santo ha dimostrato di essere un congegno di precisione divertente e irriverente, in grado di nutrirsi delle storie dei santi per per creare un viaggio tra leggende popolari e distorsioni ironiche: la comicità – da sempre il campo d’azione principale degli Omini – qui è una frustata all’improvviso sulla morale comune, una scossa elettrica sul fenomeno dell’iconografia devozionale e su certe derive della società di massa; come nel caso di Padre Pio, un santo che «ha trasformato un’amena cittadina di provincia nella Gardaland del cattolicesimo». I mitici religiosi sono raffigurati su grandi carte appese su una griglia parallelamente al pubblico. Nei disegni di Luca Zacchini però non sono antropomorfi, sono dei pesci, tutti, perfino il valoroso San Giorgio o la biondissima Maria Maddalena. Scopo della serata, presentata da due preti “psichedelici”, è far gareggiare i santi e le loro storie, sarà il pubblico a determinare il vincitore: cominciano i martiri contro i crocifissi e poi una carrellata di santi popolari e santi che sembrano inventati ma invece esistono davvero, come la Santa Nonna o la Santa Barbuta. Piccole storie al vetriolo che, in questa epoca di perbenismo, ci fanno ricordare dell’importanza della libera risata in libero Stato. (Andrea Pocosgnich)
Visto al Teatro Basilica: Disegni di Luca Zacchini. Scritture di Giulia Zacchini.
Con Luca Zacchini e Francesco Rotelli.