Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 24
La compagnia formata da Tanya Beyeler e Pablo Gisbert continua il proprio percorso incentrato sulle possibilità della parola narrativa a teatro. A Contemporanea Festival ha debuttato in Italia (e poi sarà al Festival delle colline torinesi) il nuovo La luz de un lago che riprende proprio i meccanismi indagati in Ultraficción n1 e ben spiegati da Bayler in questa intervista. L’obiettivo è dunque sempre quello di creare un teatro della mente a partire dalla proiezione del testo su un fondale. Ma in questo nuovo progetto El Conde vuole lavorare anche sulla materialità della scena. Mentre una squadra di tre performer/tecnici muove pannelli, svela fondali o – addirittura – dipinge di nero proprio uno degli schermi cancellandolo, dopo che lo spazio di proiezioni era stato colpito anche da immagini sgranate e colori molto vividi, noi entriamo nelle tre storie attraverso la lettura. Una voce registrata ci avverte, ci troviamo di fronte a una storia d’amore. In realtà le storie sono almeno tre e come in una struttura a matrioska, in ognuna delle storie, i protagonisti saranno spettatori di quella precedente. Si comincia negli anni ‘90, durante un concerto dei Massive Attack a Manchester (ma tutta la colonna sonora è imperdibile), due ragazzi si conoscono, passano la serata insieme. Nella storia successiva, in cui due uomini si incontrano in un cinema, sapremo che i due ragazzi della prima narrazione (ora protagonisti del film che i due amanti stanno vedendo in sala), si sono lasciati dopo aver passato parte della vita insieme. Le storie, come l’ultima su una biologa marina transgender, hanno tutte un piccolo risvolto politico, sono storie della minoranza, di controcultura o di lotta, esplicita come nel caso degli attivisti per il clima nel finale, oppure legata alle scelte dei singol*. Per chi è abituato al linguaggio del Conde in questo caso non si stupirà per la riflessione su narratività e spettatorialità. Forse la macchina teatrale viene penalizzata dai troppi elementi (gli schermi in movimento, la voce fuori campo, i video, ecc.) rispetto al compatto minimalismo di Ultraficción n1, ma le storie continuano ad essere il cuore della questione. (Andrea Pocosgnich)
Prossime date in Italia
12,13 ottobre Teatro Astra, Torino, Festival delle Colline Torinesi
Visto al Teatro Metastasio, Contemporanea Festival idea e creazione El Conde de Torrefiel
regia, testo e drammaturgia Tanya Beyeler e Pablo Gisbert scene La Cuarta Piel (César Fuertes, Iñigo Barrón García, Ximo Berenguer), Isaac Torres, El Conde de Torrefiel scultura Mireia Donat Melús
direzione e coordinamento tecnico Isaac Torres disegno sonoro Rebecca Praga, Uriel Ireland
disegno luci Manoly Rubio García creazione video Carlos Pardo e María Antón Cabot
tecnico luci in tour Guillem Bonfill con Mireia Donat Melús, Mauro Molina, Isaac Torres
produzione e amministrazione Uli Vandenberghe produzione esecutiva Cielo Drive sl, Alessandra Simeoni sostenuto da ICEC – Generalitat de Catalunya (produzione), Festival TNT, Terrassa Teatre Principal de Lloret de Mar coprodotto da Festival GREC – Barcelona, CC Conde Duque – Madrid, Théâtre St. Gervais – Genève, Teatro Municipal de Porto – Rivoli, Festival d’Automne – Paris, TPE/Festival delle Colline Torinesi, Teatro Metastasio di Prato, VIERNULVIER – Gent ringraziamenti a Marta Azparren e al suo “Cine Ciego”, La Cuarta Piel, Regina Gisbert, Telas con Alma, Sergi Caballero, Los Reyes del Mambo, Salva Gisbert e Amalia Donat