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GLI SPARTANI (di B. Gizzi, regia D. Salvo)

Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio 24

Gli Spartani di Barbara Gizzi, come tradizione comanda, prende il nome dal coro della tragedia: il gruppo di cittadini che qui si anima intorno alle vicende di Clitemnestra. L’abbiamo seguita a Segesta, in occasione del Segesta Teatro Festival. La drammaturgia ricostruisce, non senza un certo compiaciuto eruditismo, la storia della protagonista (Valeria Cimaglia) precedente al matrimonio con Agamennone: il lutto successivo alla morte di Tantalo, i loschi uffici messi in atto dai familiari per darla in moglie ad Agamennone, già uccisore del primo marito e del figlio. L’intento di riscattarne la figura viene in parte offuscato da una scrittura in tipico “traduttese”, che sciorina non poco melenso pietismo. Se l’intento era quello di «creare un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci», forse a vincere è proprio la maniera. Ridotto ad esercizio stilistico, il dramma descrive una vicenda tutto sommato superficiale e legata quasi esclusivamente allo svolgimento del solo racconto mitologico, privo di ancoraggi effettivi al presente. Proemio, parodo ed episodi rimangono fossili poco consoni al nostro tempo, se la storia tra essi svolta rimane una storia di cliché superati. La tradizione tragica non è e non può essere un serbatoio di vicende sciagurate da riproporre in forme pedisseque, pena il cedimento a facili retoriche. Piuttosto, essa è misura del rapporto tra l’uomo e le cose, le credenze, l’universo. E se siamo nani sulle spalle dei giganti, è anche vero il contrario: che spesso, per guardare bene al passato, bisogna usare la lente del contemporaneo. La regia di Daniele Salvo non brilla qui di particolari soluzioni; il sonoro è piuttosto cinematografico (ci si ritrova pure qualcosa delle musiche del Gladiatore, tanto per intenderci). Buone le interpretazioni di attori e attrici, tra i quali una solida scuderia di interpreti “tragici”: Massimo Cimaglia (Tindaro), Giuseppe Sartori (Agamennone), Elena Polic Greco (Leda). (Tiziana Bonsignore)

Visto a Segesta Teatro Festival. Regia Daniele Salvo, drammaturgia Barbara Gizzi, con Valeria Cimaglia, Massimo Cimaglia, Giuseppe Sartori, Elena Polic Greco, Giulia Sanna, Ugo Pagliai (voce di Ebalo), coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto, costumi Daniele Gelsi, disegno Luci Giuseppe Filipponio, elementi scenici Andrea Grisanti, assistente alla regia Matteo Fiori. Progetto speciale MIC 2023

Cordelia, luglio 2024

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