Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio 24
Si può condensare in venti minuti il senso di un gesto? Occorre convocare in una sala un corpo, pensare un ambiente completamente alieno a quello da cui lo spettatore proviene, suggerendo, come di fronte a una statua, di aggirarsi attorno alla figura che nel frattempo si muove, rivolgendosi al cerchio degli astanti, proponendo loro delle pose raggiunte tramite uno studio dettagliato di ogni giuntura e muscolo, calibrando durata, intensità e spostamento del punto di vista. Claudia Castellucci porta a Santarcangelo Festival 2024 un tableau vivant sul gesto e l’atto dell’elemosina, ispirato alla produzione pittorica di Bartolomé Esteban Murillo, poeta visivo del secondo Seicento spagnolo che – andando oltre i dipinti a tema sacro – aveva ornato le case del ceto medio-basso con scene di vita di strada, tra mendicanti e picari affondati nella polvere degli angoli urbani. L’interno che si apre sulla strada preda di un’afa invincibile è avvolto in una tiepida foschia e nella semioscurità. Ci accoglie di spalle l’interprete – Silvia Ciancimino – avvolta in un mantello scuro, calzando un sudicio cappello a tesa larga, i piedi anneriti dal camminare scalza. Immobile come un’inquietante guardiana di ronda notturna, attende che il pubblico le disegni attorno un cerchio per avviare un movimento che, di fatto, s’interromperà solo a posa assunta, per pochi secondi che la preparano a quella successiva, realizzando una misteriosa teofania. Il suo volto, solcato da sottili rametti di pianta fissati su fronte e gote, si colora a volte di un inquietante sorriso; chiede muta ciò che non ha e, al contempo, offre il niente che ha, porgendo le mani o disegnando spirali a terra, mostrando – ed è un atto di laica oscenità – gambe forti sotto le pesanti squame della veste. In questi tempi intrisi di frenesia per la significazione, di rado si assiste a una tale rigorosa celebrazione del segno; nello spettacolo della sottrazione lo sguardo resta disarmato di fronte alla potenza dell’immagine e del corpo. (Sergio Lo Gatto)
Visto a Porta Cervese, Santarcangelo Festival. Tableau vivant di Claudia Castellucci parte del ciclo “Veduta di”, interprete Silvia Ciancimino, musica e suono Stefano Bartolini, organizzazione Valeria Farima, tecnica Francesca Di Serio, produzione Benedetta Briglia, amministrazione Michela Medri, Elisa Bruno.