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INDOVINA VENTURA (di Ortolani, Provinzano, Massa)

Questa recensione fa parte di Cordelia di marzo 24

«Scriverai anche di questo?», chiede Provinzano. E perché no. Da poco si è tenuto allo Spazio Franco Indovina Ventura, esito di un laboratorio da Scaldati. Oltre una ventina di performer per una triplice regia (Margherita Ortolani, Giuseppe Provinzano, Giuseppe Massa) in collaborazione con tre musicisti (Angelo Sicurella, Serena Ganci, Dario Mangiaracina) in un collage di tre episodi. Del testo originale viene accolta la forma frammentaria, qui cucita in una rapsodia già tenuta a dicembre, nell’ambito dei progetti legati ai dieci anni dalla morte dell’autore. Il primo atto è di Ortolani e Sicurella, entrambi presenti sul palco. Nel complesso, la disperazione troppo urlata dei protagonisti si disintegra in un lavoro più disorganico che eterogeneo; a questo stadio, si avverte la mancanza di una misura più ponderata a regolare l’esplosione dei singoli momenti parossistici. Bel quadro è quello in cui Ortolani recita, seduta, in duetto con Sicurella. Il secondo atto, di Provinzano e di Ganci, si presenta in una forma che già adesso ci pare compiuta: la comitiva di vavaluci (lumache) avanza in schiera orizzontale verso il pubblico, e davvero lo fa divertire nella riuscita fusione armonica con il cantato. Interessante l’ultimo atto, di Massa-Mangiaracina: un aperitivo sui toni del rosa sul quale sembra incombere la fine del mondo. Massa si trova a suo agio nel buio, dove gioca confondendo codici e linguaggi: nell’oscurità imposta dall’Enel le interpreti e le interpreti si abbandonano a un ultimo slancio erotico, mentre nudi si abbracciano al suolo. Ricorda un po’ quella scena di Zabriskie Point, ma non è nel deserto che i protagonisti si trascinano; piuttosto è in un’atmosfera lunare che si incontrano e che incontrano il pubblico con la loro presenza opprimente. Al povero Totò (Giuseppe La Licata), non resta che urlare, vilipeso e inascoltato. Bene il coinvolgimento di così tante valide professionalità, secondo una linea tesa a delineare «nuove direzioni del futuro, non soltanto dal punto di vista strettamente culturale ma anche come centro di processi creativi virtuosi».

Visto allo Spazio Franco.  Crediti: … Passat’a porta Siemo un Filu i Fumu Regia di Margherita Ortolani Musiche di Angelo Sicurella con Tea Bruno, Angelica Di Pace, Alessandra Falanga Chiara Gambino, Daria Karpova, Dario Muratore, Chiara Muscato. Va’ Va’ luci regia di Giuseppe Provinzano, musiche di Serena Ganci, con Julia Jedlikowska, Giancarlo Latìna Daniela Macaluso, Oriana Martucci, Alessia Quattrocchi, Luigi Maria Rausa, Riccardo Rizzo, Esdra Sciortino Nobile. Si l’àncili cantassiru câ luci e no câ vuci Regia di Giuseppe Massa, Musiche Dario Mangiaracina, con Ibrahima Deme, Paolo Di Piazza, Giuseppe LaLicata, Sofia Lalicata, Chiara Peritore, Simona Sciarabba, Nancy Trabona E con Roberto Calabrese e Carmelo Drag. Foto di Alessandra Leone.

Cordelia, marzo 2024

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