INTERSPAZIO è una call pubblica aperta ad artiste e artisti multidisciplinari, con particolare attenzione ai linguaggi del performativo e del corpo, che desiderino intraprendere un percorso di ricerca collettiva condiviso con curatori delle organizzazioni promotrici, sul tema “pubblico” nella sua articolazione plastica e multifaccia. La call è aperta dal 5 febbraio al 5 marzo 2024
INTERSPAZIO
progetto di ricerca collettiva tra pratiche, teorie e percorsi artisticiINTERSPAZIO è una call pubblica aperta ad artiste e artisti multidisciplinari, con particolare attenzione ai linguaggi del performativo e del corpo, che desiderino intraprendere un percorso di ricerca collettiva condiviso con curatori delle organizzazioni promotrici, sul tema “pubblico” nella sua articolazione plastica e multifaccia.
Pubblico è inteso nella sua vasta accezione come spazio ma anche come statuto, come funzione politica e come un gruppo di persone che scavalca l’atto di fruire e si costituisce invece come aggregato temporaneo: una ridefinizione che interessa artiste e artisti e curatori e curatrici che si confrontano con la chiamata a trasformare propri metodi e pratiche per approdare a nuove forme di mediazione e relazione con il contesto presente e con quello invisibile o assente.
Il progetto si articola lungo il corso del 2024 nell’ambito delle programmazioni curate dalle cinque realtà promotrici della call: Orlando Festival (Bergamo, maggio), Lavanderia a Vapore (Collegno – Torino, maggio), Invisible Cities (Gorizia, settembre), Intercettazioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia / Zona K (Milano, ottobre), Periferico Festival (Modena, ottobre).LA CALL
DESTINATARI
La call è indirizzata a individuare tre artiste e artisti interessati e interessate a indagare il tema proposto e a contribuire al processo collettivo di ricerca partecipando all’intero percorso (tutte e cinque le tappe, per un totale di 19 giorni).
La call è rivolta a persone che portino esperienze, sguardi e prospettive complementari, con il desiderio di mettersi in gioco proponendo metodologie, approcci teorici e pratici.
Artiste e artisti che pongano al centro dei propri percorsi di ricerca e creazione la riflessione sul corpo, sulla drammaturgia, sulla partecipazione nella sfera pubblica e digitale, sull’ibridazione tra linguaggi.CONDIZIONI
Alle partecipanti e ai partecipanti sarà garantito un cachet di 3.500 euro (più iva ove applicabile) comprensivo di viaggio e vitto. L’alloggio è a carico degli organizzatori per tutte le giornate previste dal calendario di progetto. Il cachet sarà corrisposto dietro presentazione di fattura, che può essere emessa sia dagli artisti e dalle artiste coinvolte che da un’organizzazione di riferimento ma non da persona fisica.DATE
La call è aperta dal 5 febbraio al 5 marzo 2024. Entro il 18 marzo verranno comunicati nomi delle e dei partecipanti e verrà organizzato un momento online di conoscenza reciproca e allineamento sul progetto e sugli appuntamenti.Le date del laboratorio nomade sono così organizzate:
11 e 12 maggio: primo ATELIER al festival ORLANDO, Bergamo
13 – 17 maggio: prima RESIDENZA presso LAVANDERIA A VAPORE, Collegno (TO)
4 – 8 settembre: secondo ATELIER al festival IN\VISIBLE CITIES, Gorizia
16 – 22 settembre: seconda RESIDENZA presso INTERCETTAZIONI / ZONA K, Milano
10-20 ottobre: terzo ATELIER al festival PERIFERICO, Modena
COME CANDIDARSI
Per candidarsi è necessario compilare questo form entro e non oltre il 5 marzo 2024.INFORMAZIONI
interspazio2024@gmail.comCHE COSA È
Interspazio è un percorso pilota articolato come un atelier di ricerca nomade in 5 tappe, una ricetta che mette in atto un processo collaborativo testando e mescolando saperi e metodi dei partecipanti in modo orizzontale, ossigenando le visioni in un continuo scambio con contesti e territori ospitanti, cercando di ridefinire un vocabolario e nuove possibili pratiche di mediazione.
Interspazio propone per il 2024 un percorso di ricerca, formazione e sperimentazione artistica che si comporrà di due residenze collettive (Lavanderia a Vapore e IntercettAzioni / Zona K), di tre atelier (Orlando, Periferico e In\Visible Cities) e destinate ad artisti e artiste che operano nei vari ambiti della creazione contemporanea e che coinvolgeranno anche gli operatori delle organizzazioni promotrici, dando vita ad un gruppo di lavoro trasversale.
Le residenze collettive sono spazi di ricerca e sperimentazione della durata di 5 giorni, mentre gli atelier, ospitati nel contesto di festival, sono momenti più brevi durante i quali mettere in tensione le ricerche sviluppate nel corso delle residenze in pratiche condivise.
Il laboratorio si svilupperà attraverso metodi alternativi di apprendimento. le artiste e gli artisti partecipanti, assieme ai referenti delle realtà proponenti, costituiranno una comunità di apprendimento i cui i principali ingredienti siano lo scambio reciproco, la sperimentazione, il peer learning perché ognuno espanda la propria ricerca e pratica moltiplicandola nella relazione con gli altri. Il laboratorio metterà in campo diversi formati e modalità di lavoro: da discussioni collettive a sessioni di ricerca individuali o condivise, dallo scambio di pratiche all’ospitalità di esperte ed esperti di diversi ambiti e discipline.
Al gruppo dei partecipanti sarà chiesto di immaginare e guidare il proprio percorso di ricerca contribuendo attivamente ai contenuti e ai formati che si sperimenteranno.
L’obiettivo del processo non è sviluppare un proprio lavoro ma condividere una domanda di ricerca comune a tutto il gruppo provando a rispondere insieme, mettendo a sistema pratiche e visioni di cui ognuno è portatore e che si svilupperanno nell’incontro.
Fuori dall’obbligo di produrre esiti, obiettivo della ricerca è maturare possibili modalità di mediazione utili al comparto artistico, dalle creazioni alle istituzioni: trovare potenziali approcci e strumenti per posizionarsi in un reale complesso e in continua trasformazione.CHI SIAMO
INTERSPAZIO coinvolge le seguenti realtà e curatori/curatrici:Mauro Danesi, Elisabetta Consonni e Emma Mainetti – Festival Orlando (BG)
Chiara Organtini, Carlotta Pedrazzoli e Anna Estdahl – Lavanderia a Vapore (Collegno, TO)
Alessandro Cattunar, Miriam Paschini e Gioele Peressini – In\Visible Cities – Contaminazioni digitali (Gorizia e Friuli Venezia Giulia)
Valentina Kastlunger e Valentina Picariello – IntercettAzioni / Zona K (MI)
Federica Rocchi e Serena Terranova – Collettivo Amigdala – Periferico Festival (MO)
La rete è composta da organizzazioni che operano attivamente nella ricerca, produzione e circuitazione nell’ambito delle arti performative e che da anni si mettono in relazione con lo spazio pubblico, promuovendo lo sviluppo di linguaggi artistici relazionali e pratiche partecipative, in una dinamica che amplia il concetto di “spazio pubblico” da elemento urbanistico e geografico a un più ampio ecosistema politico, sociale e culturale, nella sfera analogica e digitale.
PERCHÈ
Da anni le organizzazioni ingaggiate nel progetto hanno sperimentato nello spazio pubblico in cerca di nuove narrazioni politiche e relazioni con persone e comunità. A partire da queste sperimentazioni empiriche, abbiamo surfato con enormi trasformazioni nelle dinamiche relazionali e nelle narrazioni e sentiamo il bisogno di uno spazio tempo di riflessione in cui mappare e mettere a fuoco queste trasformazioni.
Cosa significa, oggi, “spazio pubblico” e in che modo le arti possono interrogarsi sulla disambiguazione di questo concetto? Se siamo infatti abituati ad associare l’idea di “spazio pubblico” alla città e alla sua morfologia urbana, esiste tuttavia uno “spazio pubblico” non geografico ma relazionale, un “luogo in comune” che talvolta le arti performative sono in grado di evocare – se non di costruire materialmente – tra le persone, istituendo forme di convivenza temporanee ed effimere ma anche innovative e sorprendenti.
Interspazio è quindi un percorso di ricerca che indagherà l’arte come spazio pubblico e i linguaggi artistici come luoghi in grado di generare una convergenza di moltitudini. Essendo troppo spesso intrappolati in ritmi operativi frenetici e senza sosta, abbiamo voluto creare uno spazio di respiro in cui riflettere sul nostro agire, sospendere il giudizio e riprendere fiato imparando dallo scambio reciproco di visioni ed esperienze, aprendo una breccia di autoformazione su queste enormi trasformazioni che investono la realtà attuale e le nostre professioni.
Interspazio vuole essere un momento di sospensione al di fuori delle logiche produttive, uno spazio di ricerca in cui intrecciare pratiche, teorie e percorsi artistici e in cui mettere in gioco dinamiche di complicità, appartenenza, conflitto, affezione, partecipazione. Interspazio metterà in dialogo traiettorie di ricerca che hanno come focus i processi trasformativi del sociale, operando una connessione tra politica e immaginazione in una forma di protesta non muscolare rispetto al sistema dominante.