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ALICE! È TARDI (di F. Pallara e R. Ferrari, Regia F. Pallara)

Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 23

Tornando, dopo una prima versione nel 2014, sul classico di Lewis Carroll, Alice! è tardi del teatrodelleapparizioni è un esperimento di linguaggio scenico su una delle tradizioni più fortunate del teatro di figura, il burattino a guanto. Con due piani per ambientare diverse linee narrative, la baracca disegnata da Marco Lucci ospita l’ottimo debutto di Eleonora Bracci accanto a Francesco Picciotti, ormai artigiano della manipolazione degno delle più floride famiglie di pupari.
Wonderland diventa un Giardino, un mondo arcadico di calma e leggerezza; più che un inquietante labirinto, quasi un’utopia à la Hume, che chiede di farsi piccoli e arguti, atti a scomparire dentro alle piccole o meno piccole peripezie del quotidiano.
In questo affascinante Altrove si è tutti conigli: Alice è la figlia del Bianconiglio, padre premuroso che se la perde per strada per inseguire il ritmo frenetico della vita adulta; altri non è che Alice stessa, più grande in scala. Terzo coniglio quasi identico, entità di mezzo tra infanzia e maturità, è una coscienza parlante, la cui sottile resa semantica deve essere ancora perfezionata.
Mescolando pupazzi e peluches si ottiene una consistenza soffice e solo in apparenza rassicurante, una plasticità tutta nuova per una manipolazione di alto livello: con prismatici registri vocali e una solida destrezza nella manovra nascosta, tutto scorre fluido tra sipari, mini-set e chirurgici puntamenti luce. In una baracca dalla inedita profondità di campo, Fabrizio Pallara (che firma la drammaturgia con Roberta Ferrari) è in grado di disegnare un mondo altro dove, come nella fantasia infante, tutto è plausibile. Tra Tweedle Dum e Tweedle Dee, Cappellaio, Stregatto, Bruco e una Regina di Cuori severa maestra, questa geniale compagnia di ricerca per (tutte) le nuove generazioni posiziona ancora il discorso su un livello alto e stratificato, senza timore di rendere un complesso ragionamento sul valore e lo strapotere del Tempo, evocato, a una maniera quasi cechoviana, come possibile alleato ma pure carnefice silenzioso e fatale. (Sergio Lo Gatto)

Visto al Teatro di Roma – Torlonia, Crediti: da Lewis Carroll; un’idea di Fabrizio Pallara; drammaturgia Roberta Ferrari e Fabrizio Pallara; regia Fabrizio Pallara; con Eleonora Bracci e Francesco Picciotti; produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG con teatrodelleapparizioni; con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia-CapoTrave/Kilowatt), Comune di Sansepolcro

Cordelia, dicembre 2023

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Sergio Lo Gatto
Sergio Lo Gatto
Sergio Lo Gatto è giornalista, critico teatrale e ricercatore. È stato consulente alla direzione artistica per Emilia Romagna Teatro ERT Teatro Nazionale dal 2019 al 2022. Attualmente è ricercatore presso l'Università degli Studi Link di Roma. Insegna anche all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, alla Sapienza Università di Roma e al Master di Critica giornalistica dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" di Roma. Collabora alle attività culturali del Teatro di Roma Teatro Nazionale. Si occupa di arti performative su Teatro e Critica e collabora con La Falena. Ha fatto parte della redazione del mensile Quaderni del Teatro di Roma, ha scritto per Il Fatto Quotidiano e Pubblico Giornale, ha collaborato con Hystrio (IT), Critical Stages (Internazionale), Tanz (DE), collabora con il settimanale Left, con Plays International & Europe (UK) e Exeunt Magazine (UK). Ha collaborato nelle attività culturali e di formazione del Teatro di Roma, partecipato a diversi progetti europei di networking e mobilità sulla critica delle arti performative, è co-fondatore del progetto transnazionale di scrittura collettiva WritingShop. Ha partecipato al progetto triennale Conflict Zones promosso dall'Union des Théâtres de l'Europe, dove cura la rivista online Conflict Zones Reviews. Insieme a Debora Pietrobono, è curatore della collana LINEA per Luca Sossella Editore e ERT. Tra le pubblicazioni, ha firmato Abitare la battaglia. Critica teatrale e comunità virtuali (Bulzoni Editore, 2022); con Matteo Antonaci ha curato il volume Iperscene 3 (Editoria&Spettacolo, 2018), con Graziano Graziani La scena contemporanea a Roma (Provincia di Roma, 2013). [photo credit: Jennifer Ressel]

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