A Cesena, il 30 settembre, torna il festival Catalysi, prodotto da Societas, ideato da Claudia Castellucci e diretto da Guillermo de Cabanyes. Contenuto realizzato in media partnership.
Una delle caratteristiche che maggiormente colpiva già dall’edizione dello scorso anno è il tratto intergenerazionale, Catalysi, il festival nato da un’idea di Claudia Castellucci e prodotto da Societas dispiega la propria volontà curatoriale attraverso il passaggio di un testimone. Il gesto della direzione artistica è infatti interpretato da un giovane curatore spagnolo, Guillermo de Cabanyes. In un’intervista dello scorso anno, rilasciata ad ateatro.it, Claudia Castellucci rispondendo alla domanda di Vincenza De Vita, che le chiedeva quale fosse il suo apporto in questo festival, rispondeva con precisione e senza difettare di ironia: “giudico un mio successo personale il fatto di non aver mosso un dito, dopo il primissimo impulso, che si è limitato a indicare il sistema catalitico”. D’altronde il motto del festival colpisce per la scelta di parole trasparenti dalle quali si intravede una semplice poeticità: “Un Festival principiante delle arti performative, segnato dall’impeto che spinge a incominciare le cose”.
Sfogliando la breve ma intensa biografia artistica di de Cabanyes troviamo, dopo una prima formazione a Madrid, un preciso percorso che lo vede laurearsi allo Iuav e poi collaborare con artisti e gruppi di caratura internazionale come Arkadi Zaides e El Conde de Torrefiel. L’incontro con la Societas avviene per mezzo del Corso di alta formazione dell’Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas, il Master PACS – Arti Performative e Spazi Comunitari all’Università di Roma III completa un profilo evidentemente inserito nel solco delle arti performative contemporanee.
La manifestazione, che lo scorso anno si dispiegava su tre giorni, quest’anno trova la propria articolazione in una giornata unica e immersiva, dal pomeriggio a notte fonda del 30 settembre, abitando due importanti luoghi della città di Cesena, il Teatro Comandini, storica sede della Societas e l’Arena San Biagio. Per comprendere lo spirito che muove Catalysi bisogna tornare al termine utilizzato sin dalla prima edizione, “principiante”, participio e aggettivo che indica proprio l’attitudine di chi inizia, volgarmente usato troppo spesso in modo dispregiativo, in questo caso il termine si libera dell’accezione negativa per manifestarsi attorno a quei principi di libertà e fragilità che indicano un nuovo abbrivio e che caratterizzano la giovinezza. Ecco allora che in un periodo storico come il nostro, pieno di difficoltà – dalla relazione con le istituzioni, al reperimento dei fondi, fino alla sopravvivenza stessa dei progetti – e di mancata fiducia proprio nei confronti dei giovani, le parole di de Cabanyes appaiono come un piccolo ma preciso manifesto: “Un unico atto – di resistenza – senza intervallo, in una sfida capace di esorcizzare l’austerità dei tempi. Il Festival Catalysi 2023 prosegue la sua programmazione con l’intento di portare alla luce l’arte nascente e nascosta che abbraccia l’effimero e si dissolve nel fluire delle sue espressioni senza soluzione di continuità. Dal pomeriggio a notte fonda in una corsa al di là del tempo”.
15 le compagnie convocate nel susseguirsi di un percorso che trova la propria stella polare non solo nella giovane età ma anche nella necessità di attivarsi con quelle artiste e quegli artisti che operano al di fuori del riconoscimento istituzionale. Altro segno riconoscibile è la multidisciplinarietà della programmazione: installazioni performative, performance, video, dialoghi audiovisivi. Lo sguardo del curatore è proiettato anche oltre i confini, tra le partecipazioni internazionali troviamo Noam Sandel dall’Israele con le sue installazioni, il duo elvetico-lituano della performer Anna-Marija Adomaityte e il musicista Gautier Teuscher, dal Libano Hadi Zeidan. Tra gli italiani riconosciamo anche due nomi della scena performativa di questi anni, Barokthegreat e Ortographe; in programma anche l’artista del suono Bienoise, i lavori in video di Parini Secondo|Glauco Salvo|Pier Paolo Zimmermann, del collettivo Claudia Magistra, la musica di Francesco Bucci, l’arte performativa di Chiara Cecconello, Stefania Rovatti/Cospicua, gli artisti audiovisivi Demetrio Cecchitelli e Riccardo Santalucia, il dj-set di Pandalogia/Blinky. Inoltre il programma artistico è affiancato da un intervento di studio, un Seminario di Letteratura Critica tenuto da Carla Bottiglieri e Nina Rovera incentrato sul lavoro di Stefania Rovatti/Cospicua.
La storia dell’arte e i racconti per bambini, la contemplazione, gli impasti sonori di elettronica, jazz, drone, ambient, ecc., la narrazione orale innestata nella live electronics, incontri tra figure cinematografiche e figure reali, sound design e macchine sceniche: questi sono solo alcuni dei mondi contenuti nel tempo di una mezza giornata che dalle 17 di pomeriggio in poi scandirà il proprio tempo attraverso l’espressione artistica multiforme e sotterranea.
Redazione
Info e programma: https://www.societas.es/p/festival-catalysi-2023/