Questa recensione fa parte di Cordelia, luglio 2023
Uno spettacolo come una cena di lusso, le cui portate a base dei corpi dei danzatori sono esposte su un menù consegnato allo spettatore all’ingresso. Il gioco ironico che fonde il linguaggio della cucina stellata a quello della musica barocca e dell’arte coreutica compone un programma di sala a forma di elenco di pietanze. I piatti descritti presentano degli elementi mancanti e da subito è chiara la richiesta che il nuovo spettacolo del coreografo aostano Marco Augusto Chenevier farà al pubblico, nel solco del suo distintivo lavoro sull’ibridazione dei linguaggi e sul sovvertimento dei canoni performativi. Sul palco assieme ai tre danzatori una violoncellista, una musicista elettronica e un tecnico delle luci spiegano il meccanismo di voto tramite il quale lo spettacolo prenderà forma. Si innesca così un gioco assembleare articolato: tramite l’escamotage ludico della scelta (degli interpreti, del ritmo, delle luci), ci si ritrova al centro di un esercizio di democrazia. Ciò che vedremo – partiture coreografiche di pregio – dipenderà dal gusto e dalla curiosità della maggioranza degli spettatori. Ma i momenti di voto, le cui regole si fanno di volta in volta più sofisticate, hanno una durata limitata e un quorum fissato: si vota dunque senza avere il tempo di approfondire le richieste ricevute né di immaginare le conseguenze della propria scelta, sicuramente influenzati dal voto degli altri. Si prende dunque coscienza della precarietà della decisione, nel dubbio latente dell’inutilità della propria partecipazione: le combinazioni coreografiche messe in scena potrebbero essere state decise a priori. La cornice di lusso – dal francese culinario alla musica di Bach alla raffinatezza del contenuto coreutico – rende il tutto ironicamente potente quando si scontra con la foga assembleare, che vive momenti di euforia o di delusione rispetto agli esiti del voto. Al debutto a Kilowatt, lo spettacolo – suscettibile di evoluzioni che lo rendano organicamente più asciutto e ficcante nel suo potenziale – fonde strati di senso in un’unica esperienza estetica e civile. (Sabrina Fasanella)
Visto al Teatro della Misericordia – Sansepolcro. Drammaturgia, coreografia, interpretazione Marco Augusto Chenevier. Assistente alla coreografia Alessia Pinto. Con Nitsan Margaliot Alessia Pinto. Musiche J. S. Bach e Pyur Sophie Schnell. Musica elettronica Sophie Schnell Pyur. Violoncello Serena Costenaro. Scena e disegno luci Monica Bosso. Luci Marco Santambrogio. Produzione Cie Les 3 Plumes con il sostegno della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Coproduzione CCN Hauts-de-France – Ballet du Nord de Roubaix. ostegno in residenza Performing Lands_Ass.culturale IdeAgorà – Mirabilia Festival Europeo, Compagnia TPO – Teatro Fabbrichino – Prato. Un ringraziamento speciale all’Istitut Français di Firenze e al PARC Performing Arts Research Centre- Fabbrica Europa
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