Presentiamo due spettacoli in scena al Teatro i di Milano in chiusura di stagione: Benji – Adult Child Dead Child e Dall’altra parte – 2+2=?. Contenuto in media partnership.
Altri due spettacoli ospitati dal Teatro i (diretto da Francesca Garolla, Federica Fracassi e Renzo Martinelli) in chiusura di stagione: anche in questo caso due lavori, due modi di intendere il teatro e le forme sceniche molto diversi. In entrambe le proposte però la mente umana è al centro dei temi: la nostra intelligenza, la sua decadenza, l’identità e naturalmente la relazione con gli altri, con la società che ci circonda.
Cominciamo da Benji – Adult Child Dead Child, in scena dal 2 al 5 dicembre, con l’interpretazione di Chiara Tomarelli e la regia di Pierpaolo Sepe. Della protagonista del racconto non viene svelato il nome, quello che compare nel titolo è infatti il nome dell’amica immaginaria, entità fittizia che la giovane donna ha dovuto crearsi per affrontare il rapporto con una società forse troppo oppressiva quando si esprime come moltitudine. Siamo nel ricco ambito della scrittura drammaturgica inglese, la firma è quella di Claire Dowie, autrice, ma anche attrice e performer, sessantacinquenne, pioniera della stand-up comedy: insomma come accade spesso nel mondo anglosassone le parole sono pensate per la scena da chi conosce il palco, da chi maneggia il linguaggio del teatro e la relazione con il pubblico.
Mutamenti sociali, dolorosi strappi autobiografici, identità di genere, Claire Dowie viene definita come un’artista anticonformista, profonda, penetrante ma anche leggera, leggendo però alcuni dei titoli suoi testi, oltre a Benji, si può intuirne la sua carica esplosiva (basti citare Creating Chaos, Death And Dancing, Sodoma, Perché John Lennon porta la gonna?, Calando da ogni orifizio). In un’intervista sull’Indipendent, nel 1992 affermava «Non credo si possa parlare di esseri umani senza parlare di genere, sessualità o persino vestiti. Poiché sono ossessionata dagli umani, sono interessata alla politica sessuale – non mi interessa davvero il sesso – e penso che questo sia il modo in cui siamo tutti controllati.»
Nel caso di Benji, testo che debuttò alla fine degli anni Ottanta al Finborough Theatre di Londra e qui tradotto da Anna Parnanzini e Maggie Ros, la ricerca si muove sul terreno scivoloso ed empatico del disagio psichico, all’origine l’infanzia e l’adolescenza della protagonista, una famiglia in cui tutti erano “nomali”, tranne lei: «Qual è il confine tra normale e non? Quale forza e azione ha l’ambiente circostante nella crescita della propria identità, più o meno solida?», si chiede Pier Paolo Sepe nelle sue note di regia. La protagonista ha solo una via d’uscita, affidare una parte di sé al proprio doppio immaginario, Benji è l’amica forse in grado di rompere con gli altri, in grado di urlare.
Siamo ciò che riusciamo ad essere.
Siamo ciò che la nostra vita ha prodotto su di noi.
Siamo conseguenza.(da Benji – Adult Child Dead Child)
Con Putéca Celidònia cambiamo nettamente ambito e paesaggio artistico. Si tratta di una compagnia giovane e di recente composizione, nata nel 2018 dall’unione di sei ex allievi della scuola del Teatro Stabile di Napoli. In una modalità controcorrente rispetto all’epoca in cui viviamo, nella quale le risorse raramente riescono a coprire larghi ensemble, l’idea da subito è quella di fare gruppo, metter su una compagnia che abbia al proprio interno numerose idee, maestranze e possibilità. I percorsi di formazione sul territorio e nelle carceri, i progetti dedicati al quartiere Sanità di Napoli dove il gruppo ha trovato casa in due bassi, due beni confiscati alla camorra e le produzioni degli spettacoli; sono diversi e a largo raggio i progetti di Putéca Celidònia. Al Teatro i dal 9 al 12 dicembre presentano Dall’altra parte – 2+2=? – la prima produzione alla quale Putéca si è dedicata – spettacolo che ha debuttato al Napoli Teatro Festival 2020 ma che già aveva vinto il Premio Giovani Realtà del Teatro 2019 a Udine e aveva raggiunto la finale del Premio Scenario.
«Un giorno mi imbatto in uno studio scientifico che desta la mia attenzione: Marian Diamond, neuroscienziata e professoressa della University of California, dimostra che il 50/75% dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale e si continuano a perdere neuroni lungo tutto l’arco della vita.» Dalla lettura di questo studio Emanuele D’Errico, regista, drammaturgo e uno dei tre attori in scena, insieme a Dario Rea e Francesco Roccasecca, prende le mosse il racconto scenico: siamo nell’utero materno, qui si incontrano tre gemelli eterozigoti che in breve sperimenteranno la consapevolezza di una straordinaria intelligenza, ma allo stesso tempo dovranno accorgersi della lenta discesa verso l’incoscienza natale. È dal teatro però che tutto nasce, da un lavoro di scrittura scenica: «Tutto è iniziato con una corda di canapa di circa dieci metri che ci teneva legati in modo indissolubile. Da questo legame fisico e metaforico è nato il processo di ricerca, sperimentando la sensazione di questo impedimento in tutte le sue sfaccettature.» afferma ancora il regista nelle note di accompagnamento.
Qui un video girato a Napoli, alla Sala assoli, mentre la compagnia si prepara ad andare in scena.
2+2=? è ha subito, come molti spettacoli, le pause sistemiche date dalla pandemia, in questa intervista D’Errico affermava: «è stato un viaggio di due anni. Abbiamo bisogno di un periodo abbastanza lungo per portare avanti un progetto nel modo giusto, certo poi sarebbe importante che lo spettacolo girasse e fosse visto anche in altre città.» L’opportunità ora arriva con le repliche al Teatro i, nelle quali il pubblico milanese potrà scoprire i giovani artisti napoletani.
Redazione
Per prenotare i biglietti per lo spettacolo potete scrivere a: biglietteria@teatroi.org
Dal 2 al 5 dicembre 2022
Benji – Adult Child Dead Child
durata 70 min
regia Pierpaolo Sepe
con Chiara Tomarelli
traduzione Anna Parnanzini e Maggie Rose
costumi Barbara Bessi
produzione ASS.CULT. INARTE
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Dal 9 al 12 dicembre 2022
Dall’altra parte – 2+2=?
drammaturgia e regia Emanuele D’Errico
con Emanuele D’Errico, Dario Rea e Francesco Roccasecca
voce Clara Bocchino
assistente regia Marialuisa Diletta Bosso
costumi Giuseppe Avallone
scene Rosita Vallefuoco
sound design e musiche originali Tommy Grieco
disegno luci Giuseppe Di Lorenzo
maschere Luca Arcamone
realizzazione scene Mauro Rea
produzione Putéca Celidònia/Cranpi
Teatro i
Via Gaudenzio Ferrari 11, Milano
Tel. Biglietteria 366 3700770
02.8323156 www.teatroi.org