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FAVOLA 29 luglio – CECINA | Magnolia+Fabrizio Sinisi | TOUR 22.24. #sponsor

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 29 luglio va in scena a Villa Guerrazzi alla Cinquantina a Cecina, per la rassegna “Ti Racconto alla Luna” organizzata da Fondazione Toscana Spettacolo, la nuova creazione di Piccola Compagnia della Magnolia “Favola”, con la drammaturgia di Fabrizio Sinisi e la regia di Giorgia Cerruti, in scena con Davide Giglio. Uno spettacolo idealmente dedicato a Pier Paolo Pasolini, nel centenario della nascita, a partire da un testo visionario, poetico e politico insieme: una danza a due, un rito laico attraverso cui una giovane coppia, nello specchio della propria relazione, mette radicalmente in discussione la giustizia della società attuale. Lo spettacolo sarà in tour fino al maggio 2023.

 

Venerdì 29 luglio alle ore 22.00, va in scena a Cecina, presso Villa Guerrazzi alla Cinquantina, nel cartellone dell’edizione 2022 di “Ti racconto alla Luna”, la nuova creazione di Piccola Compagnia della Magnolia “Favola”, con la drammaturgia di Fabrizio Sinisi e la regia di Giorgia Cerruti, in scena con Davide Giglio “Favola” è il primo spettacolo del “Progetto Vulnerabili”, una trilogia a cura di Piccola Compagnia della Magnolia, con i testi di Fabrizio Sinisi e la regia di Giorgia Cerruti, che dal 2022 al 2024 indagherà il tema dell’umana vulnerabilità rispetto al tempo, all’ingiustizia, alle apparenze.

Scritto nel 2020, “Favola” viene definito dai suoi autori come “tragedia da camera contemporanea”, una storia che vede una coppia, G. e D., chiusa in una stanza. Sul palco – luogo del reale – i protagonisti ripercorrono ogni giorno le favole del proprio dolore, i racconti di ciò che li ha segnati, nell’arco esistenziale che sta tra il reale e il rimosso, tra il sonno e la veglia. Il soggetto è un libero richiamo al “Calderòn” di Pier Paolo Pasolini, cui lo spettacolo è infatti idealmente dedicato. Il ponte di accesso a questa via oscura è un grande schermo che invade lo spazio: siamo dentro al cranio di G., il luogo della trasformazione, il setaccio della memoria di sequenze perdute.  La donna inscena tre racconti, tre sogni, ognuno dei quali si verifica in un diverso momento della storia umana: a Londra nel 1617, a Parigi nel 1793, nella contea di Boone nel 1856. In ogni episodio la coppia è protagonista di una violenza, una sopraffazione dell’uomo sulla donna, del potente sull’inerme. Ogni trasformazione è un punto di snodo della modernità occidentale, un momento chiave per capire la contraddittoria identità del presente. Ma ogni sogno è anche un enigma attraverso cui si nasconde la ferita della donna, che attraverso questi racconti prova a toccare il trauma del suo passato: una figlia, nata dall’amore della coppia, di cui fin dall’inizio viene annunciata la presenza, ma che misteriosamente non si vede mai.  “Favola” restituisce l’attraversamento di territori a cavallo tra realtà e immaginazione, tra pubblico e privato, attraverso l’osmosi tra i linguaggi del teatro e del video. Fabrizio Sinisi ha scritto questo testo visionario, poetico e politico insieme a partire da elementi biografici di Giorgia Cerruti e Davide Giglio: una danza a due, un rito laico attraverso cui una giovane coppia, nello specchio della propria relazione, mette radicalmente in discussione la giustizia della società attuale.

 

 

NOTE DI REGIA

 

La memoria è una questione centrale nella mia vita: perdo sistematicamente il ricordo degli accadimenti negativi, conservo memoria di espressioni o odori remoti,…e ad esempio trattengo il ricordo dei copioni per sempre. Ho perso la memoria verso i 5 anni a seguito di un incidente e di un coma; ho smarrito poco passato, è vero, ma credo fossero attimi a me cari vissuti con i miei genitori, i nonni, gli ziii,… luoghi dell’anima dove si è costruita parte della mia identità.

Veniamo a FAVOLA.

Tre anni fa io e il mio compagno d’arte Davide Giglio (artista cofondatore con me della Piccola Compagnia della Magnolia, nata nel 2004) abbiamo chiesto a Fabrizio Sinisi di scrivere un testo sul ricordo e sulla trasformazione, sul risveglio dal sonno come momento ciclico – e potenzialmente eretico – di cambiamento. Abbiamo parlato a lungo con Fabrizio di noi due, del nostro passato, del rapporto che ci lega e del teatro che ci traduce.

Poi il tempo di tutti si è bloccato a lungo a causa della pandemia, trasformando i muri di casa propria in un recinto collettivo. In quella condizione Fabrizio ha setacciato il materiale umano assorbito, e lo ha spostato nel territorio meraviglioso e autonomo della sua scrittura poetica.

Così è nato FAVOLA, tragedia da camera contemporanea i cui protagonisti sono G e D, una coppia chiusa in una stanza: lei ha dimenticato tutto, ha rimosso qualcosa di terribile, sepolto tra le pieghe di un dolore inaccettabile; lui invece sa tutto, è il regista di questo esperimento condiviso ogni sera con il pubblico, ricorda ogni dettaglio e cerca di trasportare lei in un viaggio di riacquisizione della coscienza. In questo palcoscenico-mondo G e D incarnano delle funzioni, metateatralmente sono macchine di un immaginario tanto crudele quanto liberatorio.

Questa “piccola” storia personale dei protagonisti è una cornice scatenante che allaccia un’opera in cinque atti (un prologo, tre sogni, un epilogo) dove il braccio maestro è un teatro politico poeticamente incastonato nella tragedia dei perdenti, di coloro che – nella grande Storia – scompaiono affinché sorga una nuova civiltà, in una parata inarrestabile di diseguaglianze.

Mi sembra che il viaggio di lei e lui sia un po’ la storia dell’umanità, un percorso claudicante di due esseri umani attraverso l’esistenza; un tentativo di resistenza, tra reale e possibile.

Il palco diventa un laboratorio per esperimenti e lo schermo che domina la scena apre la porta sull’ignoto, sul caos visionario e fantastico, arbitrario e illogico che tutti ci concediamo quando stiamo sognando: è un gran teatro del mondo severamente affacciato su un barocco postmoderno e fiammeggiante.

E poi dietro a tutto questo gran costrutto ci siamo anche noi, attori azzoppati dal sistema, figli che scavano nei ricordi, possibilità che arrivano dal futuro, donne che faranno la differenza, amori che si trasformano, desideri inauditi, paure bambine…

Per il nostro gruppo di lavoro FAVOLA è stato anche un viaggio metodologico per capire come lavorare un teatro d’arte che dichiari i suoi mezzi senza pretendere l’illusione nello spettatore di oggi, col fine ultimo di provare ad abbattere muri. Per stare più vicini e provare a dirsi qualcosa di autentico.

Il lavoro è idealmente dedicato a Pier Paolo Pasolini. GIORGIA CERRUTI

 

CREDITI

 

 

FAVOLA

 

Testo di Fabrizio Sinisi
Ideazione, regia, scene, costumi | Giorgia Cerruti
In scena e in video | Giorgia Cerruti e Davide Giglio
Con la partecipazione video | Elvis Flanella
Assistente alla regia | Raffaella Tomellini

Disegno luci, elaborazione scenotecnica | Lucio Diana

Aiuto regia video, fotografia, montaggio | Giulio Cavallini

Musiche, sound design, fonica | Guglielmo Diana

Operatore video | Marco Rossini
Tecnico di Compagnia | Marco Ferrero
Responsabile organizzativo | Angelo Pastore
Segretaria di compagnia | Emanuela Faiazza

Uno spettacolo di Piccola Compagnia della Magnolia, in coproduzione con TPE/Teatro Piemonte Europa, CTB/Centro Teatrale Bresciano, Teatro della Città/Catania, Gli Scarti/La Spezia, con il sostegno di TAP/Torino Arti Performative, con il supporto in residenza di Teatro di Sardegna, Dracma Centro Residenze (RC), Claps Circuito Lombardo (BS).

 Prossime date:

– 26 agosto Operaestate Festival – B.motion

-13 settembre International Festival Skopje, Macedonia

– 20 settembre Teatro Goldoni, Firenze

– 20>23 ottobre 2022 TeatroBasilica, Roma

– 31 gennaio>5 febbraio 2023 Teatro Franco Parenti, Milano

– 10>14 febbraio 2023 CTB, Brescia

– 01>05 marzo 2023 Teatro della Città, Catania

– 19>21 maggio TPE Teatro Piemonte Europa, Torino

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