Sabato 11 e Domenica 12 Settembre
Teatro Asteria, Piazza Carrara 17 Milano
LA CASA DEGLI SPIRITI
di Isabel Allende
Con Silvia Giulia Mendola
musica dal vivo e voce Mimosa Campironi
scene e costumi Elisa Bianchini
assistente alla regia Valentina Paiano
drammaturgia e regia Corrado Accordino
produzione Compagnia Teatro Binario 7 in collaborazione con PianoinBilico
“La Mendola, straordinaria su un palco essenziale, accompagnata dalle belle musiche originali di Mimosa Campironi e dalla voce dal vivo di Linda Messerklinger, interpreta tutti i personaggi del romanzo, a cominciare dalle tre donne protagoniste: la chiaroveggente Clara, sua figlia Blanca, artista, e la di lei figlia Alba che vivrà la rivoluzione e il Golpe” (Michele Weiss – La Stampa)
“La performance di Silvia Giulia Mendola ha lasciato tutti senza parole (e immersi nei singhiozzi): lentamente ha preso il pubblico per mano gettandolo nella storia, nessuno era più seduto a teatro ma eravamo da qualche parte in Cile, partecipi di una grande e complicata famiglia”. (Annika Pettini- Zero)
“A mia madre, a mia nonna e alle altre straordinarie donne di questa storia” è la dedica che apre il romanzo di Isabel Allende. La casa degli spiriti è un romanzo matriarcale. Le tre donne che rappresentano le diverse generazioni della famiglia sono complesse, complete e diversissime tra loro. Clara, la chiaroveggente, la figlia Blanca, l’artista, e Alba, che vive la rivoluzione. Accanto a loro molti altri personaggi femminili: nessuna di loro si presenta come un’eroina, tutte cercano di fare quello che trovano giusto.
Ed è proprio da un punto di vista femminile che prende avvio la narrazione in questo monologo, interpretato da una donna che, attraverso gli occhi e le voci di altre donne, racconta la storia di una famiglia. Le vicende si svolgono sullo sfondo politico-sociale del Cile durante gli ultimi decenni del Novecento, quelli del golpe del generale Pinochet del 1973, la violenza e il terrore della dittatura militare e la lenta ripresa di una vita normale, del ritorno della democrazia.
A dar voce al monologo è Alba, che poi si calerà nelle vesti di tutte le donne che, una generazione dietro l’altra, le hanno consentito di essere quello che è ora. La loro storia, circolare ed ereditaria, è un misto di spiritismo, realtà e finzione, amori e crudeltà, carità e follia: nel loro mondo le bambine nascono con i capelli verdi e le apparizioni siedono a tavola conversando con i mortali. Accanto a quello dei vivi si dispiega il mondo dei morti, vivi come chi è in vita.