Fuori Programma – International Dance Festival 2021: in occasione dello spettacolo di Marcos Morau / Spellbound Dance Company / La Veronal, Simulacro, che si terrà il 2-3-4 Luglio presso il Parco Alessandrino, pubblichiamo qui una cartolina, un testo a partire dalle riflessioni di Marcos Morau. Contenuto in media partnership.
Alle soglie dell’estate, per il sesto anno Roma diventa meta della danza contemporanea internazionale grazie a Fuori Programma. Il Festival, che quest’anno sceglie di evidenziare come la danza sia una Geografia delle relazioni, si caratterizza per una natura aperta ai processi, alle collaborazioni tra discipline, tra artisti, altri festival, alla vicinanza con gli spettatori, presentando la propria azione nei territori del V Municipio (tra il Quarticciolo e il Parco di Tor Tre Teste), e gli spazi del Teatro India.
Le riflessioni che presentiamo di seguito, sono il frutto di una richiesta della redazione, rivolta a Marcos Morau, di poter ragionare attorno al rapporto tra corpo/corpi, natura, ambiente, relazioni.
Il testo che abbiamo composto è frutto di questo dialogo, è una cartolina elaborata senza la visione dell’opera ma che speriamo possa accompagnare lo sguardo di chi all’opera si approccerà.
Tra spazio e corpi esiste un legame invisibile: l’uno non conosce esistenza sensibile se non è attraversato, abitato dagli altri. Quando il pubblico diviene parte della rappresentazione assume la funzione di occhio che guarda, osservatore ma insieme partecipante attivo della performance. Avvicinare e, poi, oltrepassare questi limiti spaziali obbliga creatori e spettatori ad accettare che i concetti di performance e finzione debbano ampliarsi, con il fine di porre e porsi nuovi interrogativi e così nuove definizioni. Si genera in questo modo un’altra dimensione in cui i corpi non sono più ciò che erano prima del patto dell’arte, prima del rito, fluttuano in uno spazio che a sua volta non è più innocente, ma si addensa di una presenza concreta che lo fa diverso. È questa una dimensione magica e misteriosa al di sopra della realtà che libera la rappresentazione e allo stesso tempo la percezione, così da esprimere una ulteriore forma di legame con luoghi privati del loro senso abituale e quotidiano, come strade, piazze, parchi, di colpo divenuti occasioni di incontro sensibile.
La relazione tra ciò che vediamo e ciò che appare è uno dei motori della creazione nella danza contemporanea. A differenza del testo e della parola, il movimento possiede il dono di giungere dove non arriva la parola, la danza si insinua in angoli in cui la parola non riesce a definire al meglio quello che vediamo. Allo stesso modo, la musica o l’arte astratta hanno un potere di mistero e erotismo che ci permettono di leggere tra le righe, costruire una narrazione incompleta, libera da un concetto di risultato e più incline a quello di processo in divenire. Se dunque la forma di una creazione è compiuta quando proprio tiene in sé una parte mancante che solo lo spettatore può completare, parlare dell’invisibile nell’arte è appellarsi al potere di questo spettatore di contemplare ciò che gli viene suggerito da quello che si può vedere, lasciando poi all’immaginazione di congiungere realtà e verità.
2-3-4 LUGLIO 2021, ORE 20.45 PARCO ALESSANDRINO
SIMULACRO
MARCOS MORAU / SPELLBOUND DANCE COMPANY / LA VERONAL (IT/ES)
Prima assoluta
Progetto site specific creato per Fuori Programma Festival
coreografia e regia Marcos Morau
interpreti Mario Laterza, Lorenzo Capozzi, Linda Cordero, Lorena Nogal
e Sau-Ching Wong