Tomasz Kireńczuk sarà nuovo direttore del Festival di Santarcangelo per il triennio 2022-2024. Qui il comunicato della storica istituzione
Tomasz Kireńczuk il prossimo direttore artistico per Santarcangelo Festival
37enne co-creatore di Dialog Festival a Wrocław e fondatore di Teatr Nowy a Cracovia, guiderà il Festival nel triennio 2022-2024
Curatore, attivista, drammaturgo e critico teatrale, sarà il 37enne polacco Tomasz Kireńczuk il nuovo direttore artistico per Santarcangelo Festival nel triennio 2022-2024, nominato dal Consiglio di Amministrazione di Santarcangelo dei Teatri presieduto da Giovanni Boccia Artieri e composto da Ludovica Parmeggiani e Natalino Cappelli. Nel processo di selezione il CdA è stato affiancato dalla preziosa consulenza di Roberto Naccari – direttore generale di Santarcangelo dei Teatri, e dallo sguardo esterno di Francesca Corona – consulente artistica per il Teatro India / Teatro di Roma e Matthieu Goeury – coordinatore artistico per Kunstencentrum Vooruit a Ghent in Belgio. L’incarico sarà effettivo da agosto 2021, a seguire i due anni di direzione artistica di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande / Motus, che hanno guidato il Festival lungo le sue celebrazioni per il 50esimo anniversario fino alla prossima edizione dall’8 al 18 luglio 2021 e che si complimentano per questa nomina a un curatore sensibile e attento all’indipendenza in un Paese denso di contraddizioni e lotte quale la Polonia: “Che le trasformazioni di questo Festival possano continuare ad aprire dialoghi sempre nuovi con la cittadinanza e la comunità artistica.”
Fondatore di Teatr Nowy a Cracovia nel 2008, divenuto in poco tempo uno tra i principali centri di produzione teatrale indipendente in Polonia, collaboratore, programmatore e curatore dal 2011 al 2019 per Dialog – Wrocław International Theatre Festival, uno dei più significativi appuntamenti del panorama europeo, Tomasz ha studiato e vissuto a Roma. Si concentra negli anni sul lavoro con giovani artiste, artisti e compagnie, inaugurando nel 2018 il Laboratorio del Nuovo Teatro, un programma dedicato alla formazione che si impegna a fornire mezzi di produzione e totale liberta di creazione a gruppi emergenti.
“Operatore che ha dimostrato capacità di difendere l’indipendenza artistica del proprio festival di fronte ai tentativi di censura e di pressione politica nel suo paese di origine” – dichiara il CdA di Santarcangelo dei Teatri – “Tomasz è una figura in grado di raccogliere l’eredità di un Festival che sta celebrando i primi cinquant’anni di vita e che continua ad evolversi fedele alla sola necessità di cambiare, grazie alla frequente rotazione della direzione artistica che consente di esplorare nuove strade e abbracciare nuove visioni. Il ricorso a una call aperta e internazionale fa parte dello statement attuale di Santarcangelo dei Teatri, testimonia la volontà di mantenere alto il profilo internazionale della manifestazione, così come il desiderio di rafforzare il ruolo di piattaforma di internazionalizzazione della scena italiana, l’intensificazione dell’attività di scouting per giovani artiste, artisti e gruppi, l’attività continuativa dell’Associazione nell’arco dell’anno.”
“I numeri di questa call dimostrano come il procedimento di selezione pubblica, ormai consolidato, sia in grado di rendere il Festival appetibile per i migliori operatori culturali, curatori e direttori artistici d’Europa” afferma la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma. “Ringrazio quindi il CdA di Santarcangelo dei Teatri e tutti coloro che a diverso titolo hanno collaborato alla selezione, oltre naturalmente a Motus per il progetto Santarcangelo 2050. Ora siamo pronti a costruire i prossimi anni senza dimenticare le devastanti conseguenze della pandemia: ancora una volta – conclude la sindaca – il Festival sarà la risposta culturale di Santarcangelo alle sfide della contemporaneità.”
“Cosa significa realizzare un festival teatrale in un mondo cosi incerto e iniquo come quello di oggi?” – commenta Tomasz Kireńczuk – “Cosa significa organizzare un festival teatrale quando registriamo ovunque non solo limitazioni alla libertà ma anche l’emarginazione dell’arte contemporanea, indipendente e di ricerca? È prima di tutto un privilegio, perché il Festival ci permette di mettere a fuoco questioni politiche e sociali marginali nel dibattito pubblico. È un grande privilegio anche perché il Festival ci dà la possibilità non solo di immaginare un futuro più equo e giusto, ma soprattutto ci offre gli strumenti per renderlo possibile. È cosi che vedo il mio lavoro per Santarcangelo Festival, uno degli appuntamenti più innovativi del panorama europeo, casa per molte artiste e artisti. Farò del mio meglio non solo per preservare ma anche per rafforzare questa sua unicità, per creare un vero spazio d’incontro per diverse sensibilità e dialogo tra i diversi modi di vivere e pensare il contemporaneo. Sono consapevole che la gestione di un Festival come quello di Santarcangelo sia legata al senso di responsabilità circa lo sviluppo delle arti performative in Italia: credo che questo impegno sia particolarmente importante oggi che la comunità artistica italiana è brutalmente toccata dagli effetti sociali ed economici della pandemia. Le esperienze dell’ultimo anno, pieno di solitudine, ci hanno ricordato radicalmente la forza della comunità, il bisogno di essere insieme e il significato della speranza e dei sogni. Credo che Santarcangelo Festival nel triennio 2022-24 diventerà un luogo in cui ritrovare proprio questi segni: comunità, vicinanza e speranza.”
Il processo di individuazione della nuova direzione artistica di Santarcangelo dei Teatri è stato particolarmente lungo essendosi inevitabilmente intrecciato con l’enorme impatto che la pandemia ha prodotto sulla scena artistica e culturale italiana e internazionale, e per la qualità delle proposte ricevute. La call pubblica è stata lanciata nel dicembre 2019 e alla scadenza del 10 febbraio 2020 erano state ricevute 66 candidature (37 italiane e 29 dall’estero). Nel mese di maggio è stato comunicato che a causa del perdurare della pandemia il progetto Santarcangelo 2050 di Motus sarebbe stato prorogato fino al 2021 per consentirne il pieno svolgimento e che pertanto il periodo di direzione artistica oggetto della call sarebbe diventato il 2022-2024. Nel mese di giugno è stata selezionata una shortlist di candidature a cui è stato chiesto un ulteriore sviluppo progettuale che tenesse conto delle mutate sensibilità dei tempi. Nel mese di novembre sono stati individuati 5 progetti da sottoporre a diversi colloqui online, che sono terminati il 26 dicembre. È da questo lungo percorso di incontri e di confronto, di approfondimento e conoscenza di una scena progettuale italiana e internazionale particolarmente rilevante, che il 7 gennaio 2021 il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri ha individuato in Tomasz Kireńczuk il nuovo direttore artistico.
TOMASZ KIREŃCZUK
Nato nel 1983 in Polonia, Tomasz Kireńczuk è drammaturgo, critico teatrale e curatore. Nel 2008 insieme a un gruppo di giovani artisti fonda a Cracovia il Teatr Nowy, un luogo di ricerca teatrale che nel corso di pochi anni si trasformerà da organismo effimero in centro di produzione teatrale indipendente. Per alcuni anni ne è direttore progettuale, curandone aspetti artistici, educativi e sociali. Nel 2018 inaugura il Laboratorio del Nuovo Teatro, un programma dedicato alla formazione di giovani artiste e artisti che si concentra nel fornire mezzi di produzione e totale libertà di creazione. La sua pratica curatoriale si concentra sul lavoro socio-artistico con le diverse comunità locali. Dal 2013 ha realizzato diversi progetti insieme alla cittadinanza di Małopolska, in cui sono stati formati nuovi gruppi di attiviste e attivisti locali. É co-creatore di Dialog – Wrocław International Theatre Festival, uno tra i più importanti festival teatrali in Polonia, dove lavora tra il 2011 e il 2019 come programmatore e curatore. Nel 2017, a fronte di un ricatto finanziario, ha combattuto per difendere pubblicamente l’indipendenza del festival e il diritto alla libera creazione artistica. Tra il 2005 e il 2006 ha vissuto a Roma, dove ha sviluppato un progetto di ricerca dedicato al teatro futurista italiano pubblicando nel 2008, in polacco, il saggio Dall’arte in azione all’azione nell’arte. Filippo Tommaso Marinetti e il teatro dei futuristi italiani. Ha studiato e insegnato al DAMS dell’Università Jagellonica di Cracovia.