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Fuori, programma per danze d’incontro

Fuori Programma – Festival Internazionale di Danza Contemporanea presenta due sezioni, una dal 28 al 30 luglio presso il Teatro India, e l’altra a settembre nel V Municipio. Presentazione e intervista alla direttrice Valentina Marini e foto gallery degli spettacoli. Articolo in media partnership.

«È sempre più fuori programma». Non è una battuta l’affermazione con la quale esordisce Valentina Marini, direttrice dell’omonimo Festival internazionale di danza contemporanea che, dal 2016 a oggi si muove all’interno degli spazi romani in una rete di collaborazioni su piccola e larga scala, vincitore dell’Estate Romana 2020-2021-2022 e parte di Romarama 2020. L’orientamento è sempre più verso una prospettiva che non veda tale occasione come pretesto per «una spettacolarizzazione della danza fine a se stessa» ma come un «momento di riflessione generale, in cui poter attraversare le forme performative sotto più punti di vista; corpi che possano animare in modo diverso e in tempi diversi le geografie della città ed entrare in relazione con gli spettatori anche in formati che non siano quelli  cui siamo abituati durante la stagione invernale».

Certamente, come ogni realtà oggi, anche Fuori Programma ha dovuto declinare i disegni iniziali in base alle normative sanitarie; tuttavia, se c’è una volontà che non si è ridefinita, è la coerenza di un programma  che non forzi gli spettacoli pensati per dimensioni e relazioni al momento di difficile messa in pratica. Inoltre, nonostante il coté internazionale in questa edizione necessariamente penalizzato, «ci sono comunque dei dialoghi in atto, delle relazioni che continuano ad essere e continueranno a mantenersi negli anni a venire. Io desidero continuare a immaginare un contenitore sempre più aperto alla città», prosegue Marini, promuovendo un luogo aperto ai cittadini, alle istituzioni pubbliche – quindi al Teatro India per questa sezione estiva e al Teatro Biblioteca Quarticciolo che sarà al centro di tutte le azioni dentro il V Municipio che si svolgeranno a settembre – e agli artisti, con i quali poter immaginare che possano «attraversare il festival con progetti che non necessariamente terminino così ma che possano essere presentati anche presso altri festival, in un’ottica di condivisione non soltanto economica ma anche progettuale».

In questa prima sezione del festival, che si svolgerà nell’Arena del Teatro India dal 28 al 30 luglio, gli spettacoli sono stati scelti secondo «un’ottica della semplicità che però non risponde a semplificazione e a forzature nei formati», bensì guardando a un progetto già in partenza ideato per essere fruito all’aperto, non frontale, da vedere al tramonto perché possano trovare nella luce crepuscolare un nuovo incontro e idealmente divenire prosecuzione del quotidiano degli spettatori.

Fuori, dunque, nella ricerca di un rapporto con l’elemento naturale, «armonizzando lo spettacolo col contesto dell’ambiente, e soprattutto immaginando delle performance che prevedano una visione circolare, una dimensione democratica e inclusiva che abbracci e non separi dal punto di vista emotivo». Allora, abbracceremo con lo sguardo le linee frante e telluriche dei nove danzatori e dei due percussionisti di Lava bubbles (28 luglio): performance site-specific della Compagnia Zappalà Danza, ideata all’interno del progetto “Nella città, la danza” del coreografo Roberto Zappalà e di Nello Calabrò e centrata sui temi dell’abitazione, del disequilibrio e dei cortocircuiti che inevitabilmente sorgono nella relazione tra i danzatori e gli spettatori “ospiti”. Ancora suggestioni dal mondo della natura sono quelle alla base del dittico di coreografie di Fabrizio Favale/Le Supplici (29 luglio) che trovano concretezza coreutica nella gestualità animalesca (Ibis Tanz) e nell’esperienza sinestetica dell’osservazione della brace (Lute-arrivo delle scintille e dei bagliori in ogni cosa), verso una visione alterata dai ritmi inusuali, laddove l’azione perpetua e misterica indica nello spettatore un’attitudine che è di decriptazione e al contempo meditativa. Il 30 luglio chiudono questo primo ciclo due eventi, la danza urbana che parte dalla memoria di Marco Di Nardo per la berlinese Frantics Dance Company, Last space, accompagnata dal live di Molotoy-Andrea Buttafuoco, il quale sarà anche protagonista del concerto di chiusura Musique d’ameublement, assieme al violoncello di Carmine Iuvone e alla tromba di Domenico Rizzuto, in una fusione di elettronica e jazz e a testimonianza di un arricchimento importante – quello musicale – nel palinsesto del festival, con una serie di «suggestioni uditive completamente diverse».

A settembre invece, l’attenzione si sposterà sui percorsi, sugli spettacoli a stazioni, sui laboratori di avvio al movimento in piccoli gruppi dentro agli spazi esterni del quartiere Quarticciolo, dentro al parco Alessandrino o affacciandosi dal balcone: «facendo sì che il risveglio di questi luoghi possa essere integrato e attivato dalle dimensioni performative, un andarsi incontro, così da tracciare dei nuovi sentieri da poter continuare a percorrere in maniera non invasiva. Il piccolo gruppo non è qualcosa di deprimente in sé, se dobbiamo proporre un numero limitato, dobbiamo pensarlo per degli ambienti conformi, venti persone in una sala da mille posti sarebbero tristi, ma in un ambiente adatto, quel rapporto ridotto diventa quasi necessario, perché più diretto».

Fuori, allora, indica non soltanto un’imposizione di utilizzo, ma diviene qualità tematica, formale e sociale, impostazione a non rimanere autocentrati ma orientati verso l’altro, finalmente all’esterno e a quanto accade intorno.

28 luglio ore 19.45, Arena Teatro India
Roberto Zappalà/Compagnia Zappalà Danza (IT)
Lava Bubbles
performance site-specific dal progetto “Nella città, la danza” di Roberto Zappalà e Nello Calabrò
a seguire incontro con Viviana Raciti

29 luglio ore 19.45, Arena Teatro India
Fabrizio Favale/Le Supplici (IT)
Ibis Tanz
Lute-arrivo delle scintille e dei bagliori in ogni cosa

30 luglio, Arena Teatro India
ore 19.45
Marco Di Nardo/Frantics Dance Company (DE) & Molotoy
Last Space
a seguire incontro con Viviana Raciti

ore 22.00
Andrea Buttafuoco/ Molotoy
Musique d’ameublement (IT)
live set

biglietti 5 euro

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