HomeArticoliLa Commedia dell’Arte e il teatro perduto di Giovanni Poli

La Commedia dell’Arte e il teatro perduto di Giovanni Poli

Quinta di copertina. Alla ricerca di un teatro perduto – Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte è il volume di Giulia Filacanapa edito da Titivillus che ripercorre e ricompone il percorso di ricerca artistica di Giovanni Poli come uno dei principali registi e pedagoghi italiani ad aver approfondito il recupero del patrimonio della Commedia dell’Arte.

La Commedia dell’Arte è uno dei nodi attorno al quale si è dipanata la matrice concettuale e pratica di ripensamento e sviluppo del teatro contemporaneo: quasi un approccio alla scena da parte di attori, registi e pedagoghi che ha trovato il suo fisiologico contraltare in numerosissimi scritti e in alcuni testi imprescindibili di pionieri e fautori degli studi sullo spettacolo. È soprattutto a partire dalla metà del Novecento che in Italia si conosce, anzi si riconosce, il recupero del patrimonio ad essa riferibile. Tra i principali nomi da ascrivere a questo processo, quello di Giovanni Poli, attore, autore, regista, formatore e direttore artistico cui oggi Giulia Filacanapa (docente presso l’Université Paris 8 Saint-Denis e presso l’Université Bourgogne Franche-Comté) dedica, edito da Titivillus, Alla ricerca di un teatro perduto – Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte.

Il volume si divide in tre sezioni all’interno delle quali è possibile individuare ulteriori pernidi trattazione. Una prima parte si vuole essenzialmente monografica: ripercorre gli inizi della carriera di Poli, l’ingresso nel gruppo veneziano L’Arco e la nascita della Sezione Teatro de l’Arco con il riferimento al teatro d’avanguardia e ad Appia, Stanislavskij, Craig e Tairov, con la messinscena nel 1946 dell’Antigone di Anouilh da cui inizia una progressiva messa a punto di idee, studi e metodi a definire un lavoro e una poetica che consegnerà l’autore e regista alle cronache non solo nazionali. Rispetto a una maggior concentrazione dal dopoguerra sul teatro popolare e appunto sulla Commedia dell’Arte, si individuano tre centri fondamentali nel TUP di Gianfranco De Bosio a Padova, nel Piccolo Teatro di Paolo Grassi e Giorgio Strehler per arrivare al Ca’Foscari, fondato da Poli nel 1949 a Venezia nell’avvicinamento al mondo universitario. Le tensioni dell’autore veneto al principio sono volte a una totalità artistica e a una purezza che abbia l’attore al centro del sistema d’azione e che plasma poi la propria elaborazione estetica ed espressiva passando per i fondamenti del ritmo e del suono, per il recupero dell’uso della maschera, fino al montaggio antologico dei testi e alla composizione. Una panoramica che arriva al Teatro-Studio di Palazzo Durini a Milano per tornare nuovamente a Venezia al Teatro a l’Avogaria, inquadrando la riscoperta e la “critica scenicamente applicata” di Goldoni, la “rilettura” di Gozzi, di Ruzante e di Andrea Calmo, figure come Arlecchino e lo Zanni e alcuni spettacoli decisivi, da La Venexiana a Gli amanti timidi, da Le storie di Arlecchino a La Commedia degli Zanni da L’alfabeto dei villani sino a Mamole e buli. Un percorso in cui si possono incontrare scritti di Bragaglia, riferimenti a Mejerchol’d ma anche accenni a Pasolini e a Dario Fo o a Piscator, solo per fare degli esempi.

La sezione degli “Apparati” raccoglie una lunga serie di trascrizioni inedite fra considerazioni, appunti, lettere e canovacci, a fare da specchio alla ricostruzione biografica che occupa la prima parte del volume. Segue una serie di interviste ad attori e collaboratori, utili a focalizzare la «reinvenzione della Commedia dell’Arte», una panoramica degli spettacoli portati in scena da Giovanni Poli, ivi compresi gli allestimenti lirici, per una teatrografia completa con un breve catalogo archivistico. In conclusione, una galleria fotografica dove ritratti e immagini di scena si alternano a quelle di seminari, prove e sessioni di training.

«Poli concretizza così la sua necessità di creare un teatro autonomo, uno spazio di ricerca, ma anche di condivisione di trasmissione».

Marianna Masselli

ALLA RICERCA DI UN TEATRO PERDUTO – Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte

di Giulia Filacanapa
editore Titivillus
data di pubblicazione 2019
prezzo € 18,00
ISBN 978-88-7218-450-9

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

Marianna Masselli
Marianna Masselli
Marianna Masselli, cresciuta in Puglia, terminato dopo anni lo studio del pianoforte e conseguita la maturità classica, si trasferisce a Roma per coltivare l’interesse e gli studi teatrali. Qui ha modo di frequentare diversi seminari e partecipare a progetti collaterali all’avanzamento del percorso accademico. Consegue la laurea magistrale con una tesi sullo spettacolo Ci ragiono e canto (di Dario Fo e Nuovo Canzoniere Italiano) e sul teatro politico degli anni '60 e ’70. Dal luglio del 2012 scrive e collabora in qualità di redattrice con la testata di informazione e approfondimento «Teatro e Critica». Negli ultimi anni ha avuto modo di prendere parte e confrontarsi con ulteriori esperienze o realtà redazionali (v. «Quaderni del Teatro di Roma», «La tempesta», foglio quotidiano della Biennale Teatro 2013).

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Nell’architettura di vetro di Williams/Latella

Lo zoo di vetro di Tennessee Williams diretto da Antonio Latella per la produzione greca di di Technichoros e Teatro d’arte Technis. Visto al teatro...