di Filippo Timi
regia Filippo Timi e Stefania De Santis
con Filippo Timi, Paola Fresa, Marina Rocco, Luca Pignagnoli, Lucia Mascino
Santo Rocco & Garrincha in collaborazione con Nuovo teatro Nuovo, artedanzae20, Teatro Stabile dell’Umbria
Un poveraccio quando esce fuori di testa si sente RE, un RE quando impazzisce che cosa si può mai immaginare di essere? Un ragazzino viziato che d’improvviso si sveglia nella notte… inizia a ridere e demolire il mondo… esasperando i meccanismi di potere, desiderio… e brama… che regolano la natura violenta dell’uomo. Lui, il delfino del re, dalla vetta della piramide, come un giullare, pezzo per pezzo, comincia a smontare, mattone su mattone,a piramide stessa… crollando con essa… Di fronte alla realtà, di fronte a certi irrimediabili eventi, la morte, la perdita di un amore… il cuore e il cervello impazziscono, hanno bisogno di trovare fughe e nuove logiche per non soffrire così tanto. Ridere, è la risposta della coscienza alla tragedia? Ridere il pianto. Ridere la morte. Ridere l’abbandono. Ridere il tradimento. Ridere la follia. Ogni sentimento ha una bocca, e io voglio far ridere la bocca dei sentimenti! Ogni vita è lo specchio della vita. Guardati, disse un giorno Amleto ad Ofelia, guardati in me… come fai a non ridere di te?