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Oltre il “solo coreografico”. Una nuova call per la giovane danza

Presentiamo un nuovo bando dedicato alla creazione artistica legata alla danza emergente. Giovane Danza italiana è un progetto di CapoTrave/Kilowatt, Cantieri Danza e Anghiari Dance Hub – finanziato grazie ai fondi dell’Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. In questo articolo ne raccontiamo lo spirito e il funzionamento. Contenuto creato in media partnership.  Contenuto creato in media partnership.

La danza italiana non manca di vivacità creativa ed espressiva, non manca di talenti pronti a misurarsi con nuove forme e tematiche, è anche vero però che talvolta le condizioni di lavoro per le artiste e gli artisti non sono delle migliori soprattutto se si parla della creazione emergente. Non è un caso dunque muoversi all’interno dei diversi festival del nostro paese e notare come i linguaggi del corpo siano spesso costretti nell’espressione solistica. Arriva dunque come una novità interessante e necessaria un progetto che vede tre importanti strutture unirsi per mettere in comune percorsi ed economie: parliamo di CapoTrave/Kilowatt, Cantieri Danza e Anghiari Dance Hub che hanno dato vita a Giovane Danza Italiana. Un percorso di sostegno alla creazione coreografica.

Si tratta di un bando – in scadenza il 4 maggio 2025 – che avrà il compito di selezionare due nuove opere coreografiche di artisti e artiste italiani under 35; il finanziamento totale per i progetti selezionati è di 40.000 euro, ma Giovane Danza Italiana non fornisce sole le economie, il sostegno si concretizza anche attraverso piani residenziali e un percorso di tutoraggio con professionisti del settore. Su questo punto le curatrici e i curatori (Gerarda Ventura e Alessandra Stanghini per Anghiari Dance Hub, Selina Bassini e Giulia Melandri per Cantieri Danza, Luca Ricci e Marta Meroni per l’Associazione CapoTrave/Kilowatt) spiegano: «I due progetti coreografici si svilupperanno nell’arco di circa un anno e saranno ospitati, in tre diverse fasi, dalle strutture partner: la prima a Ravenna, nel mese di settembre 2025, nell’ambito della Vetrina della Danza d’Autore, la seconda ad Anghiari tra gennaio e febbraio 2026 e la terza e ultima a Sansepolcro, per il debutto a Kilowatt Festival delle due opere (luglio 2026). Il totale dei giorni di residenza (30) prevede le paghe per tutti gli artisti e la copertura delle spese, oltre al tutoraggio dei direttori/trici artistici/he e di altri possibili collaboratori individuati di concerto tra le strutture e gli autori/trici.»

Per strutture solide ma non di grandi dimensioni è sicuramente più facile e meno dispendioso seguire il trend e continuare ad accompagnare percorsi solistici, da dove arriva allora questa esigenza di guardare allo sviluppo di creazioni per ensemble? «Le tre strutture coinvolte, CapoTrave/Kilowatt, Cantieri Danza e Anghiari Dance Hub, lavorano sin dalla loro costituzione al sostegno per le giovani generazioni di artiste e artisti della danza. Per Cantieri Danza e Anghiari Dance Hub questa è la mission principale, realizzata attraverso le attività del Network Anticorpi XL per Cantieri Danza e attraverso le residenze di creazione con tutoraggio per Anghiari Dance Hub; anche CapoTrave/Kilowatt ospita coreografe/i in residenza creativa e ospita a Kilowatt Festival opere di giovani compagnie. È normale che un/una giovane artista che si avvicini alla creazione coreografica inizi lavorando su se stesso/a ma questa fase deve avere uno sviluppo, portando l’autore/autrice a trasmettere il proprio pensiero autoriale e il proprio stile a interpreti diversi da sé. Il progetto Giovane Danza Italiana, con le due tipologie di sostegno, a 3 e 5 artisti, vuole sostenere questo percorso creativo.»

Il bando – finanziato grazie ai fondi dell’Otto per Mille dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai – riserva 15.000 di contributo a un progetto che vede collaborare tre artisti (due interpreti più il coreografo/a) e 25000 euro per coloro che tenteranno un salto ancora più evidente coinvolgendo un totale di 5 figure. I progetti dunque nel corso di un anno di accompagnamento non solo avranno la possibilità di attraversare i tre luoghi legati ai promotori, ovvero rassegne e festival in cui incontrare artisti e figure professionali del settore, importante sarò anche la possibilità di entrare in contatto con le comunità e i pubblici locali. Sono proprio le curatrici e i curatori a spiegare che «tra le nuove generazioni di autori e autrici che si dedicano alla ricerca in ambito coreografico, stiamo rilevando un crescente interesse per la costruzione di differenti modelli di relazione con il pubblico che porta alla creazione di pratiche artistiche che sfidano e ampliano i tradizionali confini tra performer e spettatore.» Da qui dunque si sviluppa anche un’altra possibilità, «la volontà degli artisti e delle artiste di “aprire” le fasi del loro processo creativo, offrendo uno sguardo più intimo e condiviso sul lavoro in corso, approccio che non solo favorisce il coinvolgimento del pubblico, ma arricchisce il processo artistico stesso permettendo di raccogliere differenti punti di vista e riflessioni che contribuiscono a mettere a punto la forma finale dell’opera, un’azione estremamente delicata che richiede una rete di relazioni solide e di fiducia tra gli artisti e le artiste, gli enti che li supportano e le comunità locali.» I promotori di Giovane Danza Italiana d’altronde curano rassegne e festival, radicati nei propri territori: «da molti anni, Cantieri Danza, Kilowatt e Anghiari Dance Hub curano progetti di avvicinamento allo spettacolo dal vivo che favoriscono l’incontro tra artisti/e e cittadini/e, accompagnandoli a condividere con sensibilità le proprie idee, impressioni o visioni e restituirle agli artisti in un’ottica di dialogo costruttivo. Un dialogo costruito sull’attenzione e sulla cura può essere uno strumento potente per la crescita reciproca: gli artisti possono beneficiare di feedback che arricchiscono il loro lavoro, mentre le comunità locali sperimentano un nuovo senso di appartenenza alla comunità dello spettacolo dal vivo, con una partecipazione che va oltre la semplice fruizione del prodotto culturale. I progetti promossi dalle tre realtà contribuiscono a radicare la creazione artistica nel territorio e a percepirla non come un atto isolato, ma come processo condiviso che rafforza il legame tra arte e comunità, contribuendo così alla costruzione di un’identità collettiva.»

Allo stesso tempo però l’obiettivo non va cercato solo nel debutto sui tre palcoscenici partner ,«Il nostro desiderio – affermano ancora le curatrici e i curatori – è supportare due giovani autori/autrici nella realizzazione di un’opera che, partendo dai territori di Ravenna, Anghiari e Sansepolcro, possa poi iniziare la circuitazione in festival e rassegne, attraversando altre città e incontrando pubblici differenti. Le tre strutture promotrici hanno in essere l’esperienza necessaria affinché si generi la possibilità di una crescita professionale, permettendo ai giovani artisti/e coinvolti/e di affinare le proprie competenze e di acquisire visibilità nel panorama culturale, collaborando con artisti e professionisti del settore, creando sinergie che possano portare a nuove opportunità e scambi.»

Redazione

info e  bando: https://www.cantieridanza.it/open-call-giovane-danza-italiana/

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