Questa recensione fa parte di Cordelia di aprile 25
Ritorna a Genova la Carolyn Carlson Company con un programma di tre assoli che indagano l’animo umano istintuale, la dimensione rituale e la memoria. In The seventh Man, Riccardo Meneghini attraversa lo stadio della nudità infantile, del trionfo dell’istinto e poi, riluttante come un adolescente ribelle, indossa una camicia rossa, lasciandola aperta sul davanti. Il suo corpo luccica, madido di un sudore che penetra fin dentro il tessuto, la sua fronte è imperlata e gocce cadono copiose infrangendosi sul telo bianco sopra cui danza. Distende al suolo tre camicie, sopra cui cammina ripetutamente, esprimendo forse uno sprezzo per quelle catene sociali che vogliono rivestire di strati il suo corpo nudo e vivo. Le età della vita scorrono di fronte agli occhi degli spettatori come istanze autonome, quasi esistenze a parte, separate l’una dall’altra. A deal with instinct viene presentato in prima nazionale e vede come suo interprete unico e principale Yutaka Nakata. Il controllo del movimento si scontra con il crescendo della tensione musicale, in un eterno contrasto tra l’esercizio dell’equilibrio della mente, placida spiaggia, e il maremoto dell’istinto, pronto a infrangersi sul lido e a trascinare via con sé gli ultimi rimasugli di autocontrollo. Room 7, interpretato da Tero Saarinen, affronta il tema della memoria che, come lo strascico del suo costume, ci si trascina inevitabilmente dietro. Tero gioca con i fantasmi delle persone che abitano quella stanza e che fanno tutte parte di un frammento di ricordo, fino al distacco definitivo. Lo strascico cala sul tavolo e sulle sedie, e Tero prende posto in disparte, sotto una lampadina appesa a un filo, rivendicando la possibilità di lasciarsi il passato alle spalle e sancire, così, un nuovo inizio. Grazie alle musiche evocative e alla cura dell’apparato illuminotecnico, prende vita una dimensione altra in cui ci è permesso sbirciare, spiando quelle pulsioni e quei meccanismi segreti che ribollono sotto la superficie. Carolyn Carlson denuda l’animo umano e ci piazza di fronte a uno specchio. Siamo noi a scegliere di guardare nel riflesso. (Letizia Chiarlone)
Visto al Teatro della Tosse.
The Seventh man
Coreografia | Carolyn Carlson
Interprete | Riccardo Meneghini
Musica registrata | Guillaume Perret
Luci | Guillaume Bonneau
Produzione | Carolyn Carlson Company
Coproduzione | Théâtre Georges Leygues, Villeneuve sur lot
Con il sostegno finanziario di Tilder
Ringraziamenti CCN de Roubaix, Studio 28 Roubaix – Cie Zahrbat, CDCN Atelier de Paris, per il prestito degli studi
A deal with instinct – prima nazionale
Coreografia | Carolyn Carlson
Interprete | Yutaka Nakata
Musica | Aleksi Aubry-Carlson
Luci | Guillaume Bonneau
Produzione | Carolyn Carlson Company
Coproduzione | Quartier Libre Productions, Le Théâtre de Fontainebleau, Le Carré-Bellefeuille, Boulogne- Billancourt.
Grazie a Studio 28 Roubaix-Cie Zahrbat & Tajung-Lina Wu
Room 7
Coreografia | Carolyn Carlson
Interprete | Tero Saarinen
Musica | René Aubry, Aleksi Aubri-Carlson
Luci | Guillaume Bonneau
Costumi | Carolyn Carlson, Erika Turunen
Produzione |Tero Saarinen Company
in collaborazione con Atelier de Paris, Carolyn Carlson Company, Centre chorégraphique national de Rillieux-la-Pape, Civitanova Danza