Masterclass con Marco D’Agostin, Lo strumento principale è il workshop pratico, strutturato secondo precise scansioni di tempi e contenuti, sottoposto a una continua verifica critica a cura dell’artista che guida il corso. I corsi di Alta formazione di ERT vogliono essere un luogo di didattica applicata, tra pedagogia e sperimentazione teatrale. Il bando di selezione scade il 29 maggio.
Danza e scritture. Masterclass con Marco D’Agostin
Emilia Romagna Teatro Fondazione realizza l’operazione Masterclass per la Scena Contemporanea 2025 – Rif. PA 2024-23069/RER, finanziata con risorse del Programma Fondo sociale europeo Plus 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna e approvata con Deliberazione di Giunta regionale n. 2287 del 09/12/2024.
Nell’ambito dell’operazione “Masterclass per la Scena Contemporanea 2025”, Emilia Romagna Teatro Fondazione promuove un percorso gratuito di Alta formazione per giovani attrici/tori, danzatrici/tori, coreografe/i e performers fisici: Danza e scritture. Masterclass con Marco D’Agostin (prog 2).
IL CORSO
I corsi di Alta formazione della Scuola di ERT perseguono l’obiettivo di mettere in relazione giovani artiste/i con maestre/i che le/i aiutino ad affinare le arti apprese e in alcuni casi a metterle in discussione.
Lo strumento principale è il workshop pratico, strutturato secondo precise scansioni di tempi e contenuti, sottoposto a una continua verifica critica a cura dell’artista che guida il corso.
I corsi di Alta formazione di ERT vogliono essere un luogo di didattica applicata, tra pedagogia e sperimentazione teatrale.
Nel quadro del focus di drammaturgia fisica Carne, fortemente voluto dal Direttore Valter Malosti e affidato alla coreografa e danzatrice Michela Lucenti, fondatrice di Balletto Civile e artista associata di ERT, la Fondazione propone a Modena il corso gratuito di Alta Formazione Danza e scritture. Masterclass con Marco D’Agostin, un’iniziativa pedagogica della durata di due settimane focalizzata sul Teatro fisico, con particolare attenzione alla commistione di linguaggi e alla multidisciplinarietà (tra il teatro e la danza, tra l’uso del corpo e della voce, tra la recitazione e il movimento), tipici della Drammaturgia fisica, genere innovativo, multiforme e in continua sperimentazione artistica al centro della rassegna Carne.
“La Drammaturgia Fisica è tesa ad arrivare alla scrittura di veri copioni tra parole, suono, immagini e danza per raccontare un oggi più complesso e sfuggente. Questa nuova narrazione totale e libera a partire dal corpo diventa un’azione di testimonianza ancora più urgente a sostegno della coscienza politica e di un’affermazione fisica che risponda all’oppressione e al vergognoso limite che al corpo viene dato alle porte delle nostre frontiere. La rivoluzione è a partire dal corpo, il narrare ha bisogno di un nuovo corpo sociale, di una comunità di interpreti e pubblico che sia testimone della coscienza politica e come affermazione fisica che quest’oggi complicato e violento richiede”.
Michela Lucenti
Le/i frequentanti saranno guidate/i nell’approfondimento delle tecniche e dei linguaggi della danza e del teatro, in un’ottica di sviluppo di un linguaggio comune e multidisciplinare attraverso il quale esplorare le varie possibilità d’interazione con gli altri, al fine di rispondere all’urgenza di artiste/i, performers, interpreti e creatrici/tori della scena contemporanea che trovano nel corpo il primo strumento per la propria indagine e creazione artistica, alla ricerca di una propria nuova identità.
Nel corso e al termine della Masterclass saranno possibili momenti di dimostrazione pubblica del percorso pedagogico, nell’ambito del programma della Rassegna Carne.
PROGETTO PEDAGOGICO E ARTISTICO
“La letteratura si presenta come il campo dell’arte più distante da quello della danza: mentre in una danza le parole possono giusto aspirare a perimetrare un corpo, in letteratura le parole sono al contempo corpo e perimetro. Tuttavia, alcune forme della scrittura letteraria offrono posture e prospettive che hanno profondamente a che vedere con il corpo e il suo dispiegarsi. La Masterclass Danza e scritture, a partire da un affondo attorno alle temporalità che permettono di articolare una partitura (passato come traccia, presente come scommessa, futuro come predizione) e in ascolto della lezione di Bergson su materia e memoria [il Saggio sulla relazione tra il corpo e lo spirito del 1896], si propone di istituire, con uno sforzo di volontà per nulla manieristico, una trama di travasi tra romanzo e coreografia. Procedendo per metafore, analogie e tentativi di traduzione, le forme dello scrivere un testo e una danza saranno pensate come processi analoghi, che si informano vicendevolmente avendo come spola il rapporto tra corpi e lettori, spettatori e narrazioni. Nel corso di questa masterclass condividerò con i partecipanti i principi e le pratiche che animano la mia ricerca. Guarderemo il corpo come un conduttore, una meravigliosa struttura vuota capace di accogliere immagini, ricordi e desideri per articolarli nel movimento o per rimanere nell’immobilità, facendo vibrare l’eco di una decisione non presa. Cercheremo di lasciarci muovere dal passato, dispiegando i corpi nelle stanze dei nostri fantasmi”.
Marco D’Agostin
Marco D’Agostin
Marco D’Agostin è vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35 e del Premio UBU 2023 per il miglior spettacolo di danza (Gli anni). Nel 2023 gli è stato conferito il 4° Premio Riccione Speciale per l’innovazione drammaturgica. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano.
I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Ha studiato l’intrattenimento come forma di una specifica relazione tra performer e spettatore, prendendone in considerazione le zone d’ombra e i fallimenti come luoghi di luminose rivelazioni. La sua danza, una geografia complessa in cui suoni, parole e movimenti collidono di continuo, tende sempre verso la compromissione emotiva di chi la compie e di chi la guarda.
Dopo una formazione con maestri di fama internazionale, tra i quali: Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco, danza come interprete per Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Tabea Martin. Dal 2010 è stato ospite di numerosi progetti internazionali di ricerca coreografica, tra cui: ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych. È stato per due volte tra le Priority Companies del network europeo Aerowaves. È stato ospitato nei principali festival e teatri europei, per citarne alcuni: Théâtre de La Ville – Parigi, Festival d’Avignon, Kampnagel – Amburgo, Les Brigittines – Bruxelles, The Place Theatre – Londra, Julidans – Amsterdam, Santarcangelo, Romaeuropa, Torinodanza, OperaEstate e ha presentato i suoi spettacoli in molti prestigiosi contesti d’oltreoceano, a Buenos Aires, Santiago del Cile, San Paolo. Dal 2019 è uno dei venti danzatori del progetto XX Dancers for the 20th century di Boris Charmartz, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dello spettacolo Folk-s di A. Sciarroni. Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza, a realizzare una nuova creazione per Biennale College, mentre nel 2023 ha creato OKOKOK, commissionato da Paolo Mangiola per la compagnia nazionale maltese ZfinMalta. Ha co-curato la rassegna Thank you for coming di Centrale Fies e Ogni volta unica la fine del mondo, stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano del 2021. Nel 2024 è uscito per i tipi de Il Saggiatore Anni, lettere e valanghe, un volume co-scritto con Alessandro Iachino sulle drammaturgie per la danza.
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film I giorni della vendemmia di Marco Righi (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011).