Il 23 febbraio 2025, alle ore 18:30 andrà in scena al Nuovo Teatro di Soragna (PR) lo spettacolo Liberamente ispirato a La maschera della Morte Rossa di E. A. Poe.
Liberamente ispirato a La maschera della Morte Rossa di E. A. Poe
di Simone Corso
Una creazione also.known.as
Dramaturg: Jovana Malinaric
Con: Carmelo Crisafulli, Giuditta Pascucci, Claudio Pellegrini
Produzione: Nutrimenti Terrestri
Ospitalità di 9c Teatro APS
23 febbraio 2025, ore 18:30
Nuovo Teatro di Soragna (PR)
Ingresso a offerta
Prenotazione obbligatoria a 9cteatro@gmail.com
Con il sostegno del Comune di Soragna
DRESS CODE: Gli spettatori che lo desiderano sono invitati a partecipare allo spettacolo in maschera.
“The Mask of the Red Death comparve per la prima volta nel 1842 sul Graham’s Magazine, periodico di Philadelphia di cui Poe era anche editore.
Il racconto prende luogo durante i giorni della pandemia da Morte Rossa e narra di come il principe e protagonista della vicenda, Prospero, passi i suoi cinque mesi di quarantena dentro la sua dimora, attorniato da amici e cortigiani, organizzando feste in maschera e banchetti, incurante della popolazione che giorno dopo giorno combatte contro la pestilenza fuori dalle mura dietro cui lui e la sua corte sono rinchiusi.
Durante una di queste buffonate, la Morte Rossa, “fatta carne”, si presenta con indosso un sudario macchiato di sangue e una maschera raffigurante il volto di un cadavere, con la volontà di uccidere tutti gli astanti (compreso il principe) che credevano di poter sfuggire al contagio.
La mascherata, climax del racconto di Poe, qui diviene matrice drammaturgica. Lo spettacolo si sviluppa nel corso di un party dove la musica la fa da padrone orientando le atmosfere e incidendo sulprogredire degli eventi. Il pubblico è accolto in sala quale corte del principe Prospero, chiamato a partecipare a una festa che celebra la vita e il ritrovarsi di nuovo insieme, comunitariamente, a dispetto delle avversità.”
Simone Corso
“Tenendo conto del passato più recente, e più precisamente della situazione di crisi causata dalla pandemia, abbiamo avviato una sorta di esplorazione dei possibili significati che scaturiscono dal rapporto – su basi mutevoli – tra potere e individuo/comunità. Ci siamo interrogati su come, in un momento di crisi, il potere agisca sugli individui, sul loro corpo e sulle espulsioni del tempo.
Se la pandemia fosse un urlo, cosa staremmo urlando?”
Jovana Malinaric
Foto di scena di Paolo Foti