Questa recensione fa parte di Cordelia di gennaio 25
Il teatro d’autore ha difficoltà ad immergersi nella realtà dei personaggi e della cronaca contemporanea, il racconto teatrale ha bisogno di una serie di filtri, temporali, poetici e artistici in generale per potersi accostare a qualcosa che trova posto nei giornali o nelle trasmissioni televisive. Storicamente il palcoscenico è stato anche il luogo della satira, oggi però a parte qualche tentativo della stand-up comedy la satira sembra essere stata inglobata nei linguaggi comici dei social tra meme e citazioni televisive. Interessantissimo dunque questo tentativo più che riuscito di Diego Frisina, diretto insieme a Mario Pizzuti (lo spazio di Torpignattara figura anche come produttore dimostrando quanto un luogo indipendente possa fungere da incubatore): Ho rapito Paolo Mieli, racconto apparentemente strampalato (già il titolo dice molto dell’assurdità radicale dell’ autore) in cui lo stesso Frisina, sul palco con ottime dote da attore, è il protagonista di una vera epopea morettiana (per l’ironica analisi politica), e nella quale alcuni protagonisti del mondo mediatico-intellettuale devono vedersela con guerre e politici senza scrupoli come in un fumetto che potrebbe ricordare le scorribande di Zerocalcare. Tutto parte da un invito nel famoso programma di Lilli Gruber, Otto e Mezzo, solo che invece della puntata in cui Frisina avrebbe dovuto parlare delle ragioni del suo mestiere di attore gliene tocca una in cui viene invitato a commentare un dibattito sulla guerra. Qui nascono gli interrogativi: come può oggi qualcuno che si definisce pacifista impegnarsi attivamente per la causa? La risposta sta in un geniale ribaltamento comico, la costituzione di un gruppo armato pacifista, con tanto di bandiera arcobaleno sulla quale campeggia un Kalašnikov. Il racconto prenderà sempre di più svolte surreali, come appunto il rapimento del famoso giornalista, e in un paio di occasioni sarà supportato dalla proiezione di suggestive illustrazioni. Ho rapito Paolo Mieli è una bellissima e coraggiosa sorpresa, si spera in tante altre repliche. (Andrea Pocosgnich)
Visto al Teatro fortezza Est. Crediti: di e con DIEGO FRISINA regia di MARIO PIZZUTI e DIEGO FRISINA sound design ALLESSANDO SCORTA e GIANLUCA FRADDOSIO animazioni MARINA ANGELUCCI
co-prodotto da FORTEZZA EST